Tokyo Highway Challenge 2

di Redazione Gamesurf
Nella moderna società, il valore delle cose, la loro durata ed effettiva fruibilità viene sempre più decadendo, in favore del veloce e feroce "sviluppo". Eccellente rappresentazione di un macrocosmo in continua evoluzione, il mercato videoludico annovera, come comun denominatore fra le produzioni degli ultimi tempi, la presenza massiccia di seguiti, anche a breve distanza l'uno dall'altro. Dalle avventure dell'archeologa più famosa del mondo, Lara Croft, fino alle produzioni Capcom legate a Resident Evil e Street Fighter, si può facilmente notare come ogni titolo che voglia considerarsi tale deve essere perlomeno ripresentato più volte, magari modificato solo lievemente nei contenuti, per poter ambire a diventare un "cult"

La Crave ha deciso di adeguarsi ai tempi, riproponendo un altro capitolo del suo Tokyo Highway Challenge. Il primo episodio del gioco faceva parte della line-up di lancio del Dreamcast PAL, nell'ormai lontano ottobre 1999, ma, nonostante il titolo offrisse una discreta giocabilità, erano presenti dei difetti non proprio marginali che portarono a considerarlo alla stregua di un mezzo flop, un titolo da lasciare a prendere polvere sullo scaffale dopo brevi sessioni di gioco. Con questo secondo episodio le cose vanno decisamente meglio, ma inoltriamoci nella descrizione del gioco per un'analisi più dettagliata
PASSAMI LA CHIAVE DEL DODICI
Armati di spirito smanettone, dopo aver inserito il GD nella console e aver assistito al discreto filmato iniziale (che mostra alcune delle auto del gioco lanciate a tutta velocità nelle strade di Tokyo) ci accingiamo a giocare
Le voci presenti nel menu principale sono le più comuni: possiamo iniziare una partita nella modalità Arcade, gareggiare contro il tempo nella Time Attack, farci un giro per Tokyo senza gareggiare selezionando la voce Free Run, o imboccare la via più divertente (ma più dura) della Quest: ovvero comprarci un'auto e iniziare a modificarla vincendo più gare possibili contro gli avversari che incontreremo nelle intricate strade della metropoli giapponese. Entriamo nel menu della Quest e notiamo come le auto siano suddivise, per potenza e prestazioni, in tre classi, rappresentate dalle prime tre lettere dell'alfabeto. Inizialmente i soldi messi a nostra disposizione per l'acquisto del nostro primo mezzo non ci permettono molto: con i nostri 15000 punti possiamo comprare al massimo un'auto di classe B. Ma non dobbiamo demordere, perché il gioco permette di modificare, pagando il giusto prezzo in "punti", praticamente tutte le parti dell'automobile, incluse ovviamente le più scontate come motore, ruote e scarichi, ma anche le più superficiali (ma determinanti per l' aerodinamica della vettura) quali specchietti, radiatore e spoiler, in modo da poter ottenere performance più che discrete sin da subito