Tokyo Highway Challenge

Tokyo Highway Challenge
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Un esempio lampante arriva dai frontali con muretti e guardrail: nel caso di un impatto ad alta velocità, il nostro mezzo soffre, misteriosamente, di un effetto rinculo che porta la macchina a retrocedere perfettamente diritta per diversi metri. Totalmente inavvertibili, se non per l'ovvia diminuzione di velocità, risultano essere, invece, gli scontri con le auto rivali o con il traffico, dato che il tutto si riduce a un semplice aggiramento dell'ostacolo che blocca la nostra strada. In ogni caso, parlando di un genere, quello arcade, caratteristico per la sua immediatezza, questi aspetti non danneggiano in alcun modo l'esperienza di gioco, caratterizzata da uno stile fracassone e spensierato
Tokyo Highway Challenge
Un'immagine dell'insulsa modalità a due giocatori

HO LA MARMITTA IN CARBONIO
Classici esempi di questo stile sono le musiche techno/rock (solo i giapponesi hanno il coraggio di affiancare questi due generi...) che partono, tiratissime, durante i duelli, oppure le barre di energia modello Street Fighter che troneggiano in cima allo schermo, ad indicare la performance del tamarro di turno. I replay sono un indiscutibile tocco di classe, con alcune riprese molto spettacolari che illustrano lo svolgimento delle sfide (sono anche memorizzabili su VMS) in una profusione di zoomate e campi lunghi. Tali inquadrature mettono in risalto, senza ombra di dubbio, l'ottima realizzazione grafica del titolo Genki che, pur con qualche difettuccio, si presenta come un tipico gioco "next generation"
Le auto, tutte realmente esistenti anche se camuffate nei nomi, sono riprodotte in maniera quasi perfetta, con un ottimo uso dell'environmental mapping e, soprattutto, delle capacità di illuminazione della console Sega. Questi due aspetti sono messi in particolare evidenza dai lampioni, onnipresenti ai lati della strada, che illuminano in modo dinamico tutte le vetture, creando splendidi effetti di rifrazione. Altre chicche grafiche includono il motion blur sui fari di tutti i veicoli del gioco (compreso il traffico), il lens flare sulle fonti di luce e la splendida riproduzione delle "sventagliate" degli abbaglianti. L'impatto con la grafica del gioco é nel complesso abbastanza impressionante, grazie ad un frame rate fisso a 50 quadri al secondo (niente modalità 60 hertz, purtroppo) e all'uso magistrale delle capacità hardware del Dreamcast
Tokyo Highway Challenge
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Tokyo Highway Challenge

Per quanto un'idea originale, nel genere dei giochi di guida, vada indubbiamente premiata, non è possibile tacere su quelli che, a conti fatti, sono i difetti di un racer particolarmente "atipico". La longevità, prima di tutto, rappresenta un argomento spinoso dato che, se da una parte non mancano certo gli avversari da battere (oltre 130) dall'altra la mancanza di varietà nello schema di gioco porta inesorabilmente ad abbandonare ogni tentativo di ulteriori sfide. L'ottima realizzazione grafica e i molti tocchi di classe, come gli splendidi replay, non bastano ad elevare il gioco oltre le soglie della mediocrità, o comunque dei titoli "incompiuti" che troppo spesso appaiono su questo formato (Sega Rally 2, Buggy Heat, Virtua Fighter 3TB per citarne alcuni). Una buona dimostrazione di bravura dalla Genki, anche se dal punto di vista della giocabilità il lavoro da fare è ancora parecchio.

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