Tokyo Xtreme Racer
di
Redazione Gamesurf
Il mercato dei racing-game su PlayStation 2 é stato di recente travolto dall'elevatissima qualità di Gran Turismo 3 A-spec, la killer application automobilistica sviluppata da Polyphony. Per un videogame come Tokyo Extreme Racer comparire sul mercato praticamente in contemporanea col già citato blockbuster può significare un vero e proprio disastro: ciononostante, il videogioco qui trattato può sperare di farsi per lo meno notare dagli utenti di PlayStation 2 a causa della sua natura molto particolare
FUORILEGGE SU QUATTRO RUOTE
Guidare sulle autostrade che circondano Tokyo dopo una certa ora della notte può riservare brutte sorprese: l'asfalto diventa infatti l'arena preferita per gli "Extreme Racer", corridori fuorilegge che utilizzano la rete stradale della capitale giapponese per incontrarsi e sfidarsi, noncuranti del traffico cittadino e dei limiti di velocità. Questo preoccupante fenomeno ha raggiunto un tale livello di notorietà in Giappone da spingere una software house come Genki a usarlo come base per una serie di videogame di discreto successo, pubblicati su Saturn, PlayStation, Dreamcast e ora anche per PlayStation 2. Lasciando da parte ogni eventuale polemica riguardo la scelta del basare un videogame su una pratica fuorilegge che ogni anno miete decine di vittime, analizziamo in dettaglio questo singolare gioco di corse automobilistiche (il cui nome per esteso é "Tokyo Xtreme Racer Zero", sebbene l'ultimo suffisso sia stato misteriosamente eliminato dalla confezione del gioco ma non dal programma vero e proprio)
UNA FRENETICA GITA A TOKYO
Al termine della breve introduzione del gioco ci si ritrova davanti alla canonica schermata delle opzioni, dalla quale é possibile selezionare la modalità di gioco che si desidera affrontare: le scelte disponibili sono quattro relative al single player e una studiata per le gare contro un avversario umano. Soprassedendo sulle canoniche modalità come Time Attack (una semplice corsa a tempo) e Quick Race, il cuore di Tokyo Xtreme Racer risiede nel'opzione di gioco denominata "Quest Mode": selezionandola si avranno a disposizione 15.000 crediti da spendere per acquistare una delle varie vetture disponibili (suddivise in tre differenti classi a seconda della cilindrata). Tokyo Xtreme Racer non dispone di licenze automobilistiche ufficiali, per cui i nomi delle varie vetture saranno tutti inventati di sana pianta: tuttavia un occhio esperto non farà alcuna fatica a riconoscere veri e propri cloni di automobili ben famose, sia occidentali che orientali. Sebbene la scelta offerta dal gioco ammonti a ben centoventi diverse auto, con i limitati crediti iniziali sarà necessario accontentarsi di scegliere tra una dozzina di auto di bassa cilindrata. Una volta muniti della propria auto si é pronti per entrare nel nuovo ruolo di pirati della strada
FUORILEGGE SU QUATTRO RUOTE
Guidare sulle autostrade che circondano Tokyo dopo una certa ora della notte può riservare brutte sorprese: l'asfalto diventa infatti l'arena preferita per gli "Extreme Racer", corridori fuorilegge che utilizzano la rete stradale della capitale giapponese per incontrarsi e sfidarsi, noncuranti del traffico cittadino e dei limiti di velocità. Questo preoccupante fenomeno ha raggiunto un tale livello di notorietà in Giappone da spingere una software house come Genki a usarlo come base per una serie di videogame di discreto successo, pubblicati su Saturn, PlayStation, Dreamcast e ora anche per PlayStation 2. Lasciando da parte ogni eventuale polemica riguardo la scelta del basare un videogame su una pratica fuorilegge che ogni anno miete decine di vittime, analizziamo in dettaglio questo singolare gioco di corse automobilistiche (il cui nome per esteso é "Tokyo Xtreme Racer Zero", sebbene l'ultimo suffisso sia stato misteriosamente eliminato dalla confezione del gioco ma non dal programma vero e proprio)
UNA FRENETICA GITA A TOKYO
Al termine della breve introduzione del gioco ci si ritrova davanti alla canonica schermata delle opzioni, dalla quale é possibile selezionare la modalità di gioco che si desidera affrontare: le scelte disponibili sono quattro relative al single player e una studiata per le gare contro un avversario umano. Soprassedendo sulle canoniche modalità come Time Attack (una semplice corsa a tempo) e Quick Race, il cuore di Tokyo Xtreme Racer risiede nel'opzione di gioco denominata "Quest Mode": selezionandola si avranno a disposizione 15.000 crediti da spendere per acquistare una delle varie vetture disponibili (suddivise in tre differenti classi a seconda della cilindrata). Tokyo Xtreme Racer non dispone di licenze automobilistiche ufficiali, per cui i nomi delle varie vetture saranno tutti inventati di sana pianta: tuttavia un occhio esperto non farà alcuna fatica a riconoscere veri e propri cloni di automobili ben famose, sia occidentali che orientali. Sebbene la scelta offerta dal gioco ammonti a ben centoventi diverse auto, con i limitati crediti iniziali sarà necessario accontentarsi di scegliere tra una dozzina di auto di bassa cilindrata. Una volta muniti della propria auto si é pronti per entrare nel nuovo ruolo di pirati della strada
Tokyo Xtreme Racer
6
Voto
Redazione
Tokyo Xtreme Racer
Tokyo Xtreme Racer è un gioco davvero particolare. Pur basandosi su un concept così singolare il gioco non riesce a nascondere una natura decisamente monotona. Paragonarlo come gioco in sé a Gran Turismo 3 A-Spec è comunque abbastanza infruttuoso a causa delle enormi differenze strutturali dei due videogame: Tokyo Xtreme Racer va dunque considerato per quello che è, cioè una variante sul tema dei racing game. Gli amanti delle rombanti quattro ruote che sono in cerca di qualche esperienza alternativa possono dunque prendere in debita considerazione questo videogioco, tenendo bene a mente i problemi tecnici e le limitazioni di cui soffre, mentre tutti gli altri dovrebbero comunque passare prima per casa Polyphony e solo in seguito ipotizzare di avvicinarsi a Tokyo Xtreme Racer.