Tokyo Xtreme Racer
di
GARAGE, DOLCE GARAGE
Dopo una sfiancante sessione di corse non c'é niente di meglio che far ritorno al proprio accogliente e puzzolente garage: qui é possibile consultare le statistiche delle gare disputate, accedere all'archivio degli avversari o curarsi della propria auto. Un fornitissimo negozio di ricambi e modifiche sarà a nostra disposizione per potenziare sotto praticamente ogni aspetto il proprio bolide: la scelta di potenziamenti, aggiunte e modifiche é così elevata da rivaleggiare con quella di Gran Turismo 3 A-spec, sebbene non vi sia la minima traccia di licenze ufficiali (come prevedibile). Ovviamente é anche possibile fare visita ad un concessionario per acquistare una nuova auto o magari vendere le proprie vetture inutilizzate. Sempre nel garage c'é la possibilità di modificare i settaggi della vettura, modificando i dati relativi ai freni, ai rapporti del cambio, allo sterzo e così via: il livello di personalizzazione offerto dal gioco é veramente elevatissimo
POLYPHONY VS GENKI
Paragonare tecnicamente Tokyo Xtreme Racer a Gran Turismo 3 A-spec significa massacrare sotto praticamente ogni aspetto il videogame Genki: il gioco infatti, pur vantando una grafica tutto sommato abbastanza ben fatta, non riesce assolutamente a confrontarsi con il già citato capolavoro. In ogni caso, i modelli poligonali ben definiti e il discreto numero di poligoni impiegato per i fondali riescono a gratificare sufficientemente l'occhio del giocatore. I punti in cui Tokyo Xtreme Racer soffre sotto il profilo grafico riguardano una definizione abbastanza misera, dovuta a grandi problemi di aliasing (scalette a non finire e uno sfarfallìo abbastanza evidente) che rovinano anche la discreta qualità delle texture, creando a volte dei raccapriccianti effetti ondulati su grate e pareti che circondano la strada. La sensazione di velocità offerta dal gioco é abbastanza buona (aiutata anche dall'eccellente fluidità) in caso si utilizzi la visuale interna all'abitacolo, mentre soffre di un senso di lentezza nei momenti in cui viene preferita una delle tre angolazioni esterne alla vettura. La conversione al formato PAL é stata particolarmente severa nei confronti di Tokyo Xtreme Racer, comportando due belle bande nere su schermo e un ulteriore rallentamento. Molto particolare é invece il sonoro, composto da un serie di musiche dal sapore che ricorda tantissimo quello dei racing game arcade degli anni '80
Dopo una sfiancante sessione di corse non c'é niente di meglio che far ritorno al proprio accogliente e puzzolente garage: qui é possibile consultare le statistiche delle gare disputate, accedere all'archivio degli avversari o curarsi della propria auto. Un fornitissimo negozio di ricambi e modifiche sarà a nostra disposizione per potenziare sotto praticamente ogni aspetto il proprio bolide: la scelta di potenziamenti, aggiunte e modifiche é così elevata da rivaleggiare con quella di Gran Turismo 3 A-spec, sebbene non vi sia la minima traccia di licenze ufficiali (come prevedibile). Ovviamente é anche possibile fare visita ad un concessionario per acquistare una nuova auto o magari vendere le proprie vetture inutilizzate. Sempre nel garage c'é la possibilità di modificare i settaggi della vettura, modificando i dati relativi ai freni, ai rapporti del cambio, allo sterzo e così via: il livello di personalizzazione offerto dal gioco é veramente elevatissimo
POLYPHONY VS GENKI
Paragonare tecnicamente Tokyo Xtreme Racer a Gran Turismo 3 A-spec significa massacrare sotto praticamente ogni aspetto il videogame Genki: il gioco infatti, pur vantando una grafica tutto sommato abbastanza ben fatta, non riesce assolutamente a confrontarsi con il già citato capolavoro. In ogni caso, i modelli poligonali ben definiti e il discreto numero di poligoni impiegato per i fondali riescono a gratificare sufficientemente l'occhio del giocatore. I punti in cui Tokyo Xtreme Racer soffre sotto il profilo grafico riguardano una definizione abbastanza misera, dovuta a grandi problemi di aliasing (scalette a non finire e uno sfarfallìo abbastanza evidente) che rovinano anche la discreta qualità delle texture, creando a volte dei raccapriccianti effetti ondulati su grate e pareti che circondano la strada. La sensazione di velocità offerta dal gioco é abbastanza buona (aiutata anche dall'eccellente fluidità) in caso si utilizzi la visuale interna all'abitacolo, mentre soffre di un senso di lentezza nei momenti in cui viene preferita una delle tre angolazioni esterne alla vettura. La conversione al formato PAL é stata particolarmente severa nei confronti di Tokyo Xtreme Racer, comportando due belle bande nere su schermo e un ulteriore rallentamento. Molto particolare é invece il sonoro, composto da un serie di musiche dal sapore che ricorda tantissimo quello dei racing game arcade degli anni '80