Tom Clancy's H.A.W.X. 2

di Luca Gambino
Lo squadrone di Tom Clancy si trasferisce ancora una volta in alta quota. Una genesi piuttosto insolita, quella di HAWX 2, che sembra contrastare con quella tormentata del primo episodio, rimandato a più riprese. Ubisoft invece sembra volersi farsi perdonare. Annunciato a Maggio, in demo ad Agosto, pubblicato a Settembre. Quando si dice, la rapidità. Già dalla demo (di cui potete trovare un report completo del nostro Marco Modugno) le impressioni erano state più che positive. Lo sparatutto “su ali” di Ubisoft era in fase di rullaggio per il secondo centro consecutivo dopo i buoni risultati di un primo episodio che non aveva faticato troppo a prendersi lo scettro di miglior simulatore aereo (dove ovviamente il termine “simulatore” é molto relativo) della generazione in corso. Partendo quindi dall'ottima piattaforma del primo HAWX, il team ha lavorato per bilanciare al meglio gli elementi di base che ne hanno composto il gameplay.




Il primo cambiamento é da ricercare nella trama di questo secondo episodio, forse più radicata nelle tematiche tanto care all'ex assicuratore di Baltimora e che fungerà sicuramente da ponte narrativo per il prossimo Ghost Recon: Future Soldier. Il ricco piatto messo in campo da Ubisoft é composto da un ribaltamento del regime in suolo sovietico, il furto di testate nucleari e una crisi petrolifera che vede la Russia invadere la Svezia alla ricerca del prezioso greggio. Il tutto, visto con gli occhi di tre differenti piloti che facendo capo ai propri eserciti (americano, inglese e russo), vivranno l'evoluzione degli eventi da differenti angolazioni. Uno script così ricco e sfaccettato che ha dato modo agli sviluppatori di poter variare i ritmi del gameplay dando anche un tocco di varietà alla natura delle missioni da affrontare.

Al contrario del primo episodio, infatti, HAWX 2 presenterà alcune sessioni alternative rispetto al classico dog fighting, prendendo il comando di velivoli come droni e UAC che serviranno da “collegamento” nello sviluppo della trama e daranno quel tocco di varietà in più che forse era mancato in precedenza. Le missioni in oggetto ci permetteranno, per esempio, di aiutare le unità di terra (troveremo in nostri cari Ghost in azione e un agente “Wolfhound” che tanto fa il verso a Sam Fisher) a tenere sotto controllo le attività terroristiche dei dissidenti russi o gettare le basi per il piano di recupero di Creenshaw, il vecchio protagonista del primo HAWX, abbattuto e fatto prigioniero proprio nella primissima missione del gioco. E' ovvio che queste missioni “laterali” sono un mero contorno a quello che é invece il fulcro vero e proprio del gioco, ma riescono comunque a rappresentare una piacevole alternativa che contribuisce a rendere meno piatto e più avvincente quanto proposto da Ubisoft.



Le novità però non si trovano solo in queste missioni aggiuntive ma troviamo nuove varianti anche nel gameplay “principale” di HAWX 2. Mettendo da parte un sistema di atterraggio/appontaggio e decollo che in linea con lo spirito arcade del gioco rappresenta poco più di una semplice formalità, sono stati bilanciati meglio gli elementi cardine del simulatore Ubisoft che sono ovviamente da ricercare nell'immediatezza della manovra e nello scontro a fuoco a 360. Innanzitutto é stato eliminato il supporto dei gregari che, a parte qualche sporadico caso, viaggeranno completamente slegati dai vostri ordini e contribuiranno autonomamente al successo della missione. Inoltre non vi sarà più concesso il lusso di scegliere il velivolo con cui affrontare la missione, ma dovrete prendere per forza di cose quanto messo a disposizione dal comando. Ovviamente una volta completato il gioco potrete rigiocare le missioni singole, potendo scegliere tra un parco velivoli più ampio ma sicuramente inferiore al primo episodio.

Anche nel corso dello scontro vero e proprio si potranno notare alcuni importanti cambiamenti, volti soprattutto a semplificare la vita ai giocatori meno esigenti. In particolar modo ci riferiamo ad un “tuning” della difficoltà nell'utilizzo delle mitragliatrici che se in precedenza potevano essere maneggiate a dovere solo dopo un po' di pratica, adesso assumono un ruolo meno gravoso e più piacevole nell'utilizzo, assumendo il giusto ruolo di alternativa ai classici missili aria-aria. Se da una parte quindi l'aspetto più “sparacchino” ha assunto una nuova importanza nell'economia del gioco, dall'altra si assiste ad un ridimensionamento nella varietà e nel numero dei missili a disposizione.