Tom Clancy's H.A.W.X. 2
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Un incubo. Immaginate di dover raccontare una trama avvincente d'azione, mantenendo elevato il livello di coinvolgimento del vostro pubblico per diverse ore, servendovi non già di un gruppo di strapagate stelle di hollywood, bensì di sole immagini satellitari sgranate, briefing ambientati in sale tattiche in perenne penombra e scene diattività aerea che sembrano buone al massimo per un documentario della rivista Jane's. Trovare il bandolo di una matassa apparentemente impossibile da dipanare comequesta e tirare fuori da tutto ciò una delle trame più solide e credibili del panorama videoludico degli ultimi anni meriterebbe già da sé una standing ovation per il team di sviluppo. HAWX 2 centra l'obiettivo alla perfezione. Merito forse del tocco del "Mida" del techno-thriller made in USA, l'ormai leggendario Tom Clancy, emagari anche del fatto che, per una volta, la storia che fa da sfondo alle vicende del gioco che stiamo recensendo non sembra essere stata partorita durante una pausa alla macchinetta del caffé del corridoio.
Fatto sta che, stavolta più che mai, l'intreccio ricco di colpi di scena che lancia sulla ribalta dell'azione le vite di un pilota americano, uno inglese e uno russo, tutti egualmente coinvolti per salvare il mondo dalla catastrofe, appare coinvolgente e realistico. Non mancano i luoghi comuni, sicuramente, e i punti di contatto con le trame di altre storie dello stesso genere. Sono presenti, però, alcuni inattesi "guizzi" narrativi, dei quali non vi dirò nulla nemmeno sotto tortura, ovviamente, lasciando a voi il compito di scoprirli, che lasciano a bocca aperta anche chi, come il sottoscritto, ha trascroso gli anni Ottanta e Novanta con un libro di Clancy (o dei suoi "compari" Larry Bond e Harold Coyle) costantemente sul comodino.
Bella trama, dunque. E poi? Da un gioco d'azione ci si attende ben altro e non sono pochi quelli pronti a sacrificare filmati e sequenze d'intermezzo pur di raggiungere al più presto la missione di gioco successiva. Un pubblico simile, magari traumatizzato nel profondo da titolipieni di"video di quaranta minuti obbligatori tra una missione di cinque minuti e l'altra" (non m'importa se Kojima si offende, l'ultimo Metal Gear mi ha fatto dormire come un ghiro), se ne fa un baffo della più riuscita delle storie, ma poi si offende se, al momento di tuffarsi in azione, non gli arriva la botta d'adrenalina capace di generare quella dipendenza che lo manterrà aggrappato al gamepad fino alla fine della campagna.
Se avete dato un'occhiata alla mia preview e alla recensione di Luca Gambino della versione per Xbox 360 del gioco, comunque, sapete che non avete nulla da temere. Lontando mille miglia dall'approccio simulativo classico che caratterizzava i giochi per PC di una quindicina d'anni fa, HAWX 2 segue la linea d'approccio del suo predecessore, fatta (e in questa sede ulteriormente affinata) di un sapiente cocktail di azione arcade e realismo. Il risultato é un gioco immediato nel gameplay, vario e divertente, ma sfidante quanto basta (specie ai livelli di difficoltà superiori) da non farvi rimpiangere nemmeno un centesimo di quel che avete speso per acquistarlo.
Tanti aerei e sistemi d'arma a disposizione, tutti prelevati dalle panoplie reali (con l'intrusione di qualche prototipo sperimentale per arricchire il menu) delle fazioni in lotta. Senza farsi mancare anche divertenti intermezzi a bordo di UAV (i piccoli arerei radiocomandati che qualcuno dice rappresentare il futuro dell'aeronautica leggera) più o meno armati e di "cannoniere volanti" AC-130U Spooky (la versione upgraded dello Spectre che polverizzò il Comando di Difesa Aerea panamense durante l'operazione Just Cause del 1989 nel centro di Panama City, con un attacco chirurgico che lasciò intonse le abitazioni civili circostanti). Il bilanciamento e la varietà delle missioni, infatti, costituiscono un altro dei punti di forza del gioco che, in questo modo, non conosce fasi di stanca né risulta mai noioso, mentre i vari livelli si snodano secondo un filo logico nel quale fanno perfino capolino, qua e là, i mitici Ghost protagonisti degli FPS terrestri di casa Ubisoft.
Se una prima eccezione si deve muovere al titolo, questa riguarda il bilanciamento dell'IA che, nelle prime fasi del gioco, vi fa sospettare di avere a che fare con dei piloti novellini appena scesi dai monomotore ad elica della scuola di volo basico. Capaci di volare in linea retta per minuti interi e di dimenticare di premere il bottone di lancio delle contromisure mentre voi gli infilate nell'ugello posteriore mazzetti di missili IR, le vostre controparti mostreranno una rara predisposizione a farsi massacrare per una buona metà della trama. Salvo poi trasformarsi, quando ormai avevate pensato di essere diventati dei novelli Adolf Galland (se non sapete chi sia, c'é sempre Wikipedia), in assi della caccia e del dogfight capaci di attingere, oltre che ad un'inaspettata quanto improvvisa abilità nel volo manovrato,ad illimitate (contariamente alle vostre) scorte di flares. Comprensibile, a quel punto, un po' di scorno da parte vostra, specie se state volando a livello difficile, vi restano pochi missili e la missione é una delle tante a tempo limitato... Per fortuna, fa da contraltare a questo aspetto un agestione facilitata del cannone, che sembra più agevole da gestire e meno pignolo di quanto non fosse nel primo titolo della serie.
Stessa frustrazione può essere ingenerata da una spiccata imprecisione nella gestione delle collisioni, specie quelle con il suolo o gli ostacoli fissi. Un pilota da combattimento, reale o virtuale che sia, é abituato a fare la barba agli alberi e ai tetti delle case, specie durante le missioni di attacco al suolo, per confondere radar e contraerea nemica e limitare la sua visibilità da terra. In HAWX 2, però, più di una volta vi accadrà di assistere impotenti alla sequenza d'impatto letale del vostro velivolo (con conseguente obbligo di ricominciare dall'ultimo checkpoint) anche se in quel momento stavate volando a più di qualche metro dall'ostacolo. La faccenda si farà spinosissima quando raggiungerete la missione finale. Non voglio fare spolier, ovviamente, ma suggerisco, prima d'intraprenderla, di indossare un laccetto collegato al pad, stile Wii. In questo modo salvaguarderete l'incolumità dello stesso e del vostro affezionato monitor LCD.
Limitatissimo, lo abbiamo accennato negli articoli sulla versione per console Microsoft, il ricorso all'ERS, relegato ad assisterci nei rifornimenti in volo e negli atterraggi/appontaggi. In missione si affaccia solo un paio di volte, là dove siamo chiamati a compiere manovre millimetriche per tenerci al di fuori della portata dei radar della contraerea avversari.
Nel suo complesso, comunque, il comparto tecnico é decisamente di ottimo livello, migliorato di un filo (si nota appena) rispetto a quello del primo capitolo per quanto riguarda la grafica. Se vi avvicinate a terra le texture sgranano in un modo poco piacevole, a dire la verità, ma dal momento che di solito non avrete il tempo di mettervi a guardare il panorama più di tanto e che quando serve un dettaglio più preciso, come nella missione sopra Mosca, il motore s'impegna davvero al massimo,nel complesso viene difficile lamentarsi.
Stesso discorso vale per il sonoro, caratterizzato da un doppiaggio italiano ben recitato e da musiche ed effetti di ottimo livello. Avremmo reso più invasivo il rumore dei motori, però, visto che anche con postbruciatore al massimo il loro frastuono, in teoria assordante, lascia sempre un po' di senso d'insoddisfazione, come quando si é costretti ad ascoltare un pezzo metal a bassissimo volume.
Ed eccoci nell'arena. Ossia a commentare il comparto multimplayer che, ovviamente, si avvale del sistema UPlay di Ubisoft e che si presenta divertente e godibile, pur con i comprensibili limiti che da sempre affliggono i giochi aeronautici. Difficile sapere fin d'ora quanto e per quanto tempo i server online di HAWX 2 rimarranno affollati di novelli assi del combattimento aereo. Lasciateci sognare, però, e immaginare un domani non molto di stante nel quale la synergie con i titoli della serie Ghost Recon sarà completa e sarà possbile scatenarsi in accaniti dogfight e attacchi al suolo mentre a terra altri giocatori, nei panni dei "fantasmi" e dei loro nemici di turno, disputano la partita a piedi, in stile FPS. Ci arriveremo?
Fatto sta che, stavolta più che mai, l'intreccio ricco di colpi di scena che lancia sulla ribalta dell'azione le vite di un pilota americano, uno inglese e uno russo, tutti egualmente coinvolti per salvare il mondo dalla catastrofe, appare coinvolgente e realistico. Non mancano i luoghi comuni, sicuramente, e i punti di contatto con le trame di altre storie dello stesso genere. Sono presenti, però, alcuni inattesi "guizzi" narrativi, dei quali non vi dirò nulla nemmeno sotto tortura, ovviamente, lasciando a voi il compito di scoprirli, che lasciano a bocca aperta anche chi, come il sottoscritto, ha trascroso gli anni Ottanta e Novanta con un libro di Clancy (o dei suoi "compari" Larry Bond e Harold Coyle) costantemente sul comodino.
Bella trama, dunque. E poi? Da un gioco d'azione ci si attende ben altro e non sono pochi quelli pronti a sacrificare filmati e sequenze d'intermezzo pur di raggiungere al più presto la missione di gioco successiva. Un pubblico simile, magari traumatizzato nel profondo da titolipieni di"video di quaranta minuti obbligatori tra una missione di cinque minuti e l'altra" (non m'importa se Kojima si offende, l'ultimo Metal Gear mi ha fatto dormire come un ghiro), se ne fa un baffo della più riuscita delle storie, ma poi si offende se, al momento di tuffarsi in azione, non gli arriva la botta d'adrenalina capace di generare quella dipendenza che lo manterrà aggrappato al gamepad fino alla fine della campagna.
Se avete dato un'occhiata alla mia preview e alla recensione di Luca Gambino della versione per Xbox 360 del gioco, comunque, sapete che non avete nulla da temere. Lontando mille miglia dall'approccio simulativo classico che caratterizzava i giochi per PC di una quindicina d'anni fa, HAWX 2 segue la linea d'approccio del suo predecessore, fatta (e in questa sede ulteriormente affinata) di un sapiente cocktail di azione arcade e realismo. Il risultato é un gioco immediato nel gameplay, vario e divertente, ma sfidante quanto basta (specie ai livelli di difficoltà superiori) da non farvi rimpiangere nemmeno un centesimo di quel che avete speso per acquistarlo.
Tanti aerei e sistemi d'arma a disposizione, tutti prelevati dalle panoplie reali (con l'intrusione di qualche prototipo sperimentale per arricchire il menu) delle fazioni in lotta. Senza farsi mancare anche divertenti intermezzi a bordo di UAV (i piccoli arerei radiocomandati che qualcuno dice rappresentare il futuro dell'aeronautica leggera) più o meno armati e di "cannoniere volanti" AC-130U Spooky (la versione upgraded dello Spectre che polverizzò il Comando di Difesa Aerea panamense durante l'operazione Just Cause del 1989 nel centro di Panama City, con un attacco chirurgico che lasciò intonse le abitazioni civili circostanti). Il bilanciamento e la varietà delle missioni, infatti, costituiscono un altro dei punti di forza del gioco che, in questo modo, non conosce fasi di stanca né risulta mai noioso, mentre i vari livelli si snodano secondo un filo logico nel quale fanno perfino capolino, qua e là, i mitici Ghost protagonisti degli FPS terrestri di casa Ubisoft.
Se una prima eccezione si deve muovere al titolo, questa riguarda il bilanciamento dell'IA che, nelle prime fasi del gioco, vi fa sospettare di avere a che fare con dei piloti novellini appena scesi dai monomotore ad elica della scuola di volo basico. Capaci di volare in linea retta per minuti interi e di dimenticare di premere il bottone di lancio delle contromisure mentre voi gli infilate nell'ugello posteriore mazzetti di missili IR, le vostre controparti mostreranno una rara predisposizione a farsi massacrare per una buona metà della trama. Salvo poi trasformarsi, quando ormai avevate pensato di essere diventati dei novelli Adolf Galland (se non sapete chi sia, c'é sempre Wikipedia), in assi della caccia e del dogfight capaci di attingere, oltre che ad un'inaspettata quanto improvvisa abilità nel volo manovrato,ad illimitate (contariamente alle vostre) scorte di flares. Comprensibile, a quel punto, un po' di scorno da parte vostra, specie se state volando a livello difficile, vi restano pochi missili e la missione é una delle tante a tempo limitato... Per fortuna, fa da contraltare a questo aspetto un agestione facilitata del cannone, che sembra più agevole da gestire e meno pignolo di quanto non fosse nel primo titolo della serie.
Stessa frustrazione può essere ingenerata da una spiccata imprecisione nella gestione delle collisioni, specie quelle con il suolo o gli ostacoli fissi. Un pilota da combattimento, reale o virtuale che sia, é abituato a fare la barba agli alberi e ai tetti delle case, specie durante le missioni di attacco al suolo, per confondere radar e contraerea nemica e limitare la sua visibilità da terra. In HAWX 2, però, più di una volta vi accadrà di assistere impotenti alla sequenza d'impatto letale del vostro velivolo (con conseguente obbligo di ricominciare dall'ultimo checkpoint) anche se in quel momento stavate volando a più di qualche metro dall'ostacolo. La faccenda si farà spinosissima quando raggiungerete la missione finale. Non voglio fare spolier, ovviamente, ma suggerisco, prima d'intraprenderla, di indossare un laccetto collegato al pad, stile Wii. In questo modo salvaguarderete l'incolumità dello stesso e del vostro affezionato monitor LCD.
Limitatissimo, lo abbiamo accennato negli articoli sulla versione per console Microsoft, il ricorso all'ERS, relegato ad assisterci nei rifornimenti in volo e negli atterraggi/appontaggi. In missione si affaccia solo un paio di volte, là dove siamo chiamati a compiere manovre millimetriche per tenerci al di fuori della portata dei radar della contraerea avversari.
Nel suo complesso, comunque, il comparto tecnico é decisamente di ottimo livello, migliorato di un filo (si nota appena) rispetto a quello del primo capitolo per quanto riguarda la grafica. Se vi avvicinate a terra le texture sgranano in un modo poco piacevole, a dire la verità, ma dal momento che di solito non avrete il tempo di mettervi a guardare il panorama più di tanto e che quando serve un dettaglio più preciso, come nella missione sopra Mosca, il motore s'impegna davvero al massimo,nel complesso viene difficile lamentarsi.
Stesso discorso vale per il sonoro, caratterizzato da un doppiaggio italiano ben recitato e da musiche ed effetti di ottimo livello. Avremmo reso più invasivo il rumore dei motori, però, visto che anche con postbruciatore al massimo il loro frastuono, in teoria assordante, lascia sempre un po' di senso d'insoddisfazione, come quando si é costretti ad ascoltare un pezzo metal a bassissimo volume.
Ed eccoci nell'arena. Ossia a commentare il comparto multimplayer che, ovviamente, si avvale del sistema UPlay di Ubisoft e che si presenta divertente e godibile, pur con i comprensibili limiti che da sempre affliggono i giochi aeronautici. Difficile sapere fin d'ora quanto e per quanto tempo i server online di HAWX 2 rimarranno affollati di novelli assi del combattimento aereo. Lasciateci sognare, però, e immaginare un domani non molto di stante nel quale la synergie con i titoli della serie Ghost Recon sarà completa e sarà possbile scatenarsi in accaniti dogfight e attacchi al suolo mentre a terra altri giocatori, nei panni dei "fantasmi" e dei loro nemici di turno, disputano la partita a piedi, in stile FPS. Ci arriveremo?