TOMB RAIDER 3

Fino a qualche anno fa i seguiti dei giochi di successo erano spasmodicamente attesi da ogni videogiocatore che si ritenesse degno di tale appellativo. Un seguito significava un netto miglioramento sotto ogni punto di vista e tutti volevamo sapere come sarebbero proseguite le avventure di Guybrush Threepwood o di Silly Putty. Poi c'é un stato un certo cambiamento di rotta e ci siamo ritrovati con giochi che, seppur presentassero un certo miglioramento da un punto di vista prettamente tecnico, mostravano un certo appiattimento a livello strutturale (o comunque ben scarse migliorie; é il caso dei vari strategici in real time o degli innumerevoli sparatutto in prima persona). Adesso ci sono addirittura situazioni limite (ed é il caso di questo Tomb Raider 3) dove oltre ad esserci innovazioni a dir poco risibili dal punto di vista del gameplay, non c'é praticamente alcun miglioramento per quanto riguarda la realizzazione tecnica (anzi, sotto un certo punto di vista la situazione é peggiorata)

Ma, per quei pochi che non sanno di cosa sto parlando, vediamo di spiegare chi é Lara Croft. Il primo Tomb Raider (giunto tra noi la bellezza di due anni fa... Ma come? Abbiamo aspettato una decina d'anni per avere un seguito di Maniac Mansion e questi in soli tre anni ci tirano fuori tre giochi e mezzo??!?!?!? ) era una sorta di arcade/adventure in cui, pilotando la pettoruta archeologa Lara Croft (certo che avere ai propri ordini una donna del genere dev'essere un po' il sogno di tutti gli uomini...) in un ambiente realizzato nello splendore delle 3 dimensioni, bisognava farsi strada fra trappole, trabocchetti e bestiacce varie alla ricerca di tesori perduti. La quantità di mosse a disposizione era sicuramente degna di nota: fra corsa, camminata, salti, capriole, passetti laterali e amenità varie c'era sicuramente modo di affrontare con un minimo di strategia i pericoli incombenti. Inoltre (per difendersi dagli aggressori) era a disposizione tutta una serie di armi da fuoco più o meno devastanti