TOMB RAIDER 3

di Redazione Gamesurf
Tutto sommato lo si potrebbe descrivere come un Prince of persia tridimensionale con la pistola al posto della sciabolona. Enigmi semplici (premi il pulsante/usa la chiave nella serratura/tira la leva....) da risolvere più con l'abilità e la precisione che col cervello e sporadici combattimenti (anche se nel finale aumentavano in numero e difficoltà) erano il fulcro del gioco. La realizzazione tecnica era buona (soprattutto per l'epoca) ma niente di eclatante (d'altra parte bisogna pure tenere conto della quantità limitata di poligoni che la Playstation é in grado di gestire). Col secondo episodio le cose a mio parere già non erano molto migliorate: si é cercato di spostare l'enfasi sull'azione con nemici molto più numerosi e duri da abbattere. Così facendo si é trasformato il gioco in una specie di sparatutto che viene facilmente a noia (perlomeno per me é stato così, tant'é che lo ho abbandonato a metà). Oltretutto le innovazioni erano ben poche:oltre a dare a Lara la possibilità di arrampicarsi (comunque solo nei punti decisi dai programmatori) e dei "pettorali" disegnati meglio non mi pare ci fosse altro. Aggiungiamo che il salto qualitativo dal punto di vista grafico non era niente di esaltante (perlomeno non ai livelli del passaggio fra i due Resident Evil, tanto per fare un esempio) e il quadro é quasi completo. L'unica cosa degna di nota fu l'introduzione delle sorgenti di luce che permise di inserire l'utilizzo di razzi luminosi per far luce nei punti oscuri degli ambienti esplorabili. Adesso mi tocca parlare delle innovazioni introdotte in questo terzo capitolo: beh, che dire, Lara ora può aggrapparsi al soffitto e passeggiare tenendosi con le mani, può accucciarsi, ha nuove armi a disposizione e il seno é disegnato ancora meglio che nei capitoli precedenti. La grafica non mi pare migliorata, anzi, a tratti le cose sono ancora più confuse che in passato con pixelloni enormi che non fanno capire se si ha a che fare con una parete rocciosa o con una macchia di vomito e (clippa di qua clippa di la) poligoni che spariscono magicamente a pié sospinto. Il tutto nell'usuale tripudio di proiettili (a proposito: ci sono nuove armi con cui sforacchiare le povere bestie che ci si parano davanti) e azione priva di qualsiasi profondità (a parte quella dei buchi realizzati dalle armi da fuoco e dai denti dei leoni furiosi). Come al solito c'é un minimo tentativo di inserire una trama, ma parliamoci chiaro: chi cerca una bella trama si rivolge ad altri tipi di gioco; chi ama Tomb Raider, invece,non ha bisogno di serie motivazioni per spiattellare un paio di velociraptor (i dinosauri, visto che sono graditi dal publico, sono sempre di più) contro il muro (non é una critica, per carità,anche a me piace un po' di sano massacro ogni tanto!!!). Comunque, il gioco comincia con una breve introduzione (che pare presa di peso da un episodio di X-Files) dove si vede (fra le altre cose) un meteorite precipitare sulla terra, per cui la minaccia di turno potrebbe (e sottolineo: potrebbe ) essere di origine extraterrestre. L'unica novità veramente significava é il supporto del pad analogico che permette, con la leva di destra, di direzionare lo sguardo di Lara e, con la leva di sinistra, di effettuare quasi tutti i movimenti (camminata, corsa, passetti laterali, scatto all'indietro) senza ricorrere ad altri tasti