Tomb Raider: Angel Of Darkness

Tomb Raider Angel Of Darkness
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Tomb Raider: Angel Of Darkness

Tomb Raider 6?

Ovvero quando il 6 ben celato dietro una finta facciata, è sinonimo di ripetitività. Con il passaggio ai 128 bit non vi è stato soltanto un rinnovamento grafico, ma anche il gioco in se è profondamente mutato. Traspare già dalle prime partite che i programmatori abbiano voluto introdurre nella struttura di gioco alcuni elementi tipici di altri giochi di successo: stiamo parlando nel dettaglio della modalità stealth, elemento cardine di alcuni giochi come Spinter Cell e Metal Gear Solid, che permetterà a Lara di camminare più adagio per fare silenzio, appiattirsi contro le pareti e sporgere la testa dagli angoli per sbirciare e prendere di sorpresa i nemici alle spalle immobilizzandoli e stordendoli con una efficace presa; altro elemento, che sembra riprendere giochi come Monkey Island, è rappresentato dai dialoghi a risposta multipla. In parecchi frangenti infatti la nostra bella esploratrice dovrà interloquire con diversi personaggi e sarà chiamata a scegliere tra due frasi o risposte quella giusta, al fine di indirizzare la discussione al meglio, fondamentale per andare avanti nel gioco. Bisogna annoverare tra le novità anche il combattimento a mani nude: per la prima volta la bella Lara potrà lasciare le armi nel fodero e difendersi utilizzando la sua squisita conoscenza delle arti marziali.

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Queste novità, introdotte per rompere una monotonia che aveva caratterizzato i cinque capitoli precedenti della serie, in realtà hanno snaturato il gioco, corrompendolo con nuovi elementi realizzati per lo più in maniera approssimativa. Iniziamo col parlare delle sezioni stealth, che avrebbero dovuto avvicinare il nuovo capitolo della saga ai celebri e pluriosannati stealth games: la possibilità di potersi muovere di soppiatto, cercando di non farsi scoprire, per trarne il beneficio di cogliere di sorpresa i propri nemici si dimostra come una possibilità allettante e stimolante. Le situazioni per mettere in opera le nuove propensioni della sexy eroina virtuale non mancano, ma vuoi per la limitata intelligenza artificiale dei nemici, vuoi per l'inutilità dei movimenti e delle nuove azioni, ben presto lo stealth verrà accantonato per un approccio più diretto e fragoroso. Insomma, è chiaro che se si ottengono gli stessi risultati camminando acquattati e colpendo alle spalle il nostro avversario, o correndogli contro e freddandolo a colpi di arma da fuoco, si opterà per una scelta più rapida e spettacolare.

Parliamo ora dei dialoghi a risposta multipla, che coinvolgeranno Lara in determinate occasioni, come nella parte iniziale. Devo dire che mi ha un po' spiazzato l'approccio iniziale che ho avuto con questo gioco, perché nella prima mezz'ora, a parte qualche saltino qua e là ho passato tutto il tempo a parlare, e dopo quasi un'ora non avevo ancora sparato un colpo. Insomma, c'è stata una preoccupante inflessione dell'azione che invece era la prerogativa fondamentale della serie (per fortuna, solamente nella parte iniziale). I dialoghi saranno lunghi, curati e presenteranno alcuni bivi, scelte che dovremo compiere per proseguire con successo, optando per una tra le due frasi, domande o risposte che ci verranno proposte. E bisognerà per forza scegliere in maniera corretta le domande o le frasi che si dimostreranno come i cardini della discussione, al fine di indirizzare il discorso verso una giusta via che ci guiderà ad una preziosa informazione, o ad una importante rivelazione, o alla fiducia della persona con cui stiamo parlando.

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Tomb Raider: The Angel of Darkness
6

Voto

Redazione

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Tomb Raider: The Angel of Darkness

L'idea era quella di dare nuova linfa vitale a un prodotto ormai stantio, riciclato e riproposto in tutte le salse compreso il nero di seppia. L'idea era quella. Purtroppo gli impegni presi dai programmatori nei mesi precedenti si sono rivelati delle mere promesse elettorali, e le speranze di tutti coloro che si aspettavano un cambiamento "risolutore" capace di fornire una nuova anima a questa serie, si sono disperse nel nulla. E' così: le promesse dei programmatori gli si sono ritorse contro e ora Tomb Raider, come direbbe il nostro caporedattore, ricorda da vicino quegli individui dei college americani che vanno in giro per la scuola con la scritta "Kick Me" dietro la schiena. Tutti pronti a gettare il dito contro e a recriminare ancora per il gameplay che si appoggia al vecchio "Tomb Raider Style", stavolta celato però da una ridicola facciata ricca di dialoghi, elementi stealth e altre banali trovate in grado solo di snaturarlo. Trovate che in un videogioco, se vengono male, non fanno che distruggere il prodotto. I fan chiedevano una ventata di aria fresca e tante novità? La Eidos risponde, con la sola differenza che impiega il doppio del tempo a far uscire un gioco che si limita ad arricchire il proprio gameplay di elementi presi a prestito da altre tipologie di giochi, in maniera molto discutibile. E se la trama, con i suoi intrighi spettacolari e la sua storia accattivante è appena più convincente di quanto si vede in altre produzioni, purtroppo le ambientazioni e le locazioni, più volte capaci di donare fascino e atmosfera alla saga, ora cadono miseramente. Lara sarà il cuore e l'anima di questo gioco, ma Tomb Raider non è solo Lara: sarebbe ingeneroso affermarlo. Cambiata la facciata, snaturata l'atmosfera e perso anche quel fascino che la saga a priori offriva, si rimane un po' con l'amaro in bocca. Stavolta si toccano argomenti più "seri", ma forse a conti fatti ci manca il caro, vecchio, sempre uguale e riciclato Tomb Raider: almeno era appassionante. Che Lara non sia in forma per l'occasione è palese, che poi si lasci rubare il palcoscenico in alcuni livelli da un altro personaggio... non è da lei. Povera Lara.