Tomb Raider: Angel Of Darkness

Tomb Raider Angel Of Darkness
di
Tomb Raider: Angel Of Darkness

Come detto in precedenza è stato anche implementato il combattimento a mani nude, ma considerandone sia la sua imprecisione e casualità, che l'effettiva inutilità data l'enorme quantità di munizioni presenti, anche questa presunta miglioria fallisce abbastanza miseramente. Non sono ancora state menzionate invece altre novità, che riguardano la resistenza, la forza e l'energia di Lara Croft. Il primo di questi parametri potrà essere tenuto d'occhio grazie ad un nuovo indicatore, sistemato sotto la barra dell'energia. Infatti, l'archeologa inglese che nei precedenti episodi della serie poteva arrampicarsi sui muri, o camminare sulle mani per un tempo indeterminato, ora dovrà sempre avere il controllo del suddetto indicatore, perché una volta finita la resistenza Lara cadrà, e il più delle volte ci lascerà le penne. Anche la forza, novità assoluta per la serie sarà fondamentale al fine di compiere i lavori più duri. Infatti, in alcune occasioni, dopo aver spostato una cassa o un oggetto, o dopo aver aperto una porta a spallate acquisiremo forza utile per eseguire azioni ancora più dure, spostare casse più pesanti o farci strada per vie più proibitive. Infine è stata notevolmente ampliato il controllo e l'incremento della salute, che precedentemente era affidato ai soli medikit. Ora Larà troverà oltre ai kit medici, anche bendaggi vari, elementi curativi e persino barrette di cioccolato. Riguardo a questa scelta, a mio modesto parere i vecchi medikit marroni, seppur obsoleti erano un elemento cardine del gioco, e avevano il loro fascino, un fascino che non riuscirà mai ad avere una misera barretta di cioccolato. Insomma, mi sembra strano e, anche un po' fuori luogo che una persona colpita gravemente si curi con il cioccolato. Sembra quasi la parodia di Tomb Raider...

617

Esaminate le novità parliamo ora del gioco in se, che trova proprio nei vecchi elementi il suo punto di forza. L'azione pura, che latita nella prima parte del gioco via via si fa più intensa, fino a ricreare col videogiocatore un appeal simile a quello che riuscivano a garantire i precedenti giochi della serie, e a placare la sete di Tomb Raider propria soprattutto degli appassionati. Si, perché il gameplay oltre a queste novità fallimentari presenta sempre tutte le azioni che hanno reso celebre la serie. Lara è ancora in grado di arrampicarsi, saltare, strisciare, correre, sparare e nuotare. L'arsenale a sua disposizione è buono e variegato, e le varie locazioni sono piene di oggetti utili e preziosi. Sono presenti gli enigmi, sia quelli più semplici del tipo "abbassa la leva, apri la porta" che quelli più articolati, comunque non eccessivamente complessi. Il gioco in generale sembra essere scandito da ritmi più lenti e ragionati e meno frenetici, con una grande quantità di tempi morti, chilometri da macinare a piedi entro le enormi locazioni, discussioni prolungate, anche se l'azione, è sempre presente.

Purtroppo però, a conti fatti, il gameplay non convince. Le novità sono riuscite a snaturare il gioco, che agganciandosi alle vecchie sfumature riesce giusto a rimanere a galla. Se è vero che alcune trovate sono patetiche e che stereotipi ed ovvietà caratterizzano tutti i passaggi di gioco, è anche vero che le ambientazioni hanno perso il fascino esotico o misterioso delle precedenti puntate, il tutto a favore di uno stile più duro, noir che poco convince.

920
Tomb Raider: The Angel of Darkness
6

Voto

Redazione

0jpg

Tomb Raider: The Angel of Darkness

L'idea era quella di dare nuova linfa vitale a un prodotto ormai stantio, riciclato e riproposto in tutte le salse compreso il nero di seppia. L'idea era quella. Purtroppo gli impegni presi dai programmatori nei mesi precedenti si sono rivelati delle mere promesse elettorali, e le speranze di tutti coloro che si aspettavano un cambiamento "risolutore" capace di fornire una nuova anima a questa serie, si sono disperse nel nulla. E' così: le promesse dei programmatori gli si sono ritorse contro e ora Tomb Raider, come direbbe il nostro caporedattore, ricorda da vicino quegli individui dei college americani che vanno in giro per la scuola con la scritta "Kick Me" dietro la schiena. Tutti pronti a gettare il dito contro e a recriminare ancora per il gameplay che si appoggia al vecchio "Tomb Raider Style", stavolta celato però da una ridicola facciata ricca di dialoghi, elementi stealth e altre banali trovate in grado solo di snaturarlo. Trovate che in un videogioco, se vengono male, non fanno che distruggere il prodotto. I fan chiedevano una ventata di aria fresca e tante novità? La Eidos risponde, con la sola differenza che impiega il doppio del tempo a far uscire un gioco che si limita ad arricchire il proprio gameplay di elementi presi a prestito da altre tipologie di giochi, in maniera molto discutibile. E se la trama, con i suoi intrighi spettacolari e la sua storia accattivante è appena più convincente di quanto si vede in altre produzioni, purtroppo le ambientazioni e le locazioni, più volte capaci di donare fascino e atmosfera alla saga, ora cadono miseramente. Lara sarà il cuore e l'anima di questo gioco, ma Tomb Raider non è solo Lara: sarebbe ingeneroso affermarlo. Cambiata la facciata, snaturata l'atmosfera e perso anche quel fascino che la saga a priori offriva, si rimane un po' con l'amaro in bocca. Stavolta si toccano argomenti più "seri", ma forse a conti fatti ci manca il caro, vecchio, sempre uguale e riciclato Tomb Raider: almeno era appassionante. Che Lara non sia in forma per l'occasione è palese, che poi si lasci rubare il palcoscenico in alcuni livelli da un altro personaggio... non è da lei. Povera Lara.