Tomb Raider: Angel Of Darkness

Tomb Raider Angel Of Darkness
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Tomb Raider: Angel Of Darkness

A peggiorare le cose si ci mette anche il sistema di controllo, mutato rispetto ai precedenti episodi per sfruttare maggiormente l'uso delle levette analogiche. La levetta di sinistra è adibita alla camminata e alla corsa, mentre quella di destra allo spostamento della visuale. Purtroppo però si presenta un vizio di fondo che creerà molte difficoltà in fase di controllo. La gestione di camminata e corsa sono stati accorpati al solo uso della levetta di sinistra, per guadagnare un tasto sul pad, in particolare il tasto stealth, che alla fine si dimostra non proprio indispensabile. Ne deriva quindi una generale imprecisione nei movimenti che porta spesso e volentieri all'errore. In primo luogo perché non è più possibile eseguire il saltino all'indietro, utilissimo per prendere la giusta rincorsa per effettuare i salti.

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Infatti nei precedenti capitoli della serie per prendere precise rincorse si arrivava sul bordo della piattaforma, si eseguiva il saltino all'indietro e poi si prendeva la rincorsa con il tasto del salto premuto, per staccare esattamente alla fine della piattaforma e raggiungere precisamente la successiva. Adesso invece bisogna girarsi, tornare indietro, o camminare all'indietro senza però avere un punto di riferimento per prendere la rincorsa. Per non parlare della corsa, che spesso non scatta subito quando lo vogliamo noi. Semplicemente movendo la levetta fino in fondo Lara farà alcuni passi camminando, e solo dopo inizierà la rincorsa, mentre per correre in maniera improvvisa è necessario il colpo secco alla levetta. La linea di confine tra la pressione decisa e il colpo secco è molto sottile, ma genererà i risultati più disparati, la maggior parte dei quali fallimentari. Quello dei movimenti non è che l'esempio lampante della poca precisione del sistema di controllo, anche se in generale la maggior parte delle azioni è imprecisa, non sempre funzionale e la risposta ai comandi è decisamente più lenta rispetto al passato.

Tirando le somme...

Dopo questa ecatombe di difettucci sparsi qua e là parliamo del sonoro, che si dimostra di ottimo livello, grazie soprattutto alla buona mole di parlato e all'ottimo doppiaggio in italiano. A conti fatti, questo TRAoD non ci ha convinti: il problema non sono state di certo le aspettative nutrite in questi mesi ma il gameplay capace di apportare novità ridicole quale quella dell'evoluzione delle capacità fisiche e di ancorarsi ancora al vecchio tomb raider style, nascosto da una finta e brutta facciata di dialoghi ed elementi stealth che lo snaturano. Chiudono il quadro la possibilità di usare un altro personaggio a gioco avanzato, che in alcuni livelli ruberà la scena a Lara, ma è davvero troppo poco per risollevare le sorti di un gioco che si aggrappa più alla protagonista che alla sua effettiva qualità.

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Tomb Raider: The Angel of Darkness
6

Voto

Redazione

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Tomb Raider: The Angel of Darkness

L'idea era quella di dare nuova linfa vitale a un prodotto ormai stantio, riciclato e riproposto in tutte le salse compreso il nero di seppia. L'idea era quella. Purtroppo gli impegni presi dai programmatori nei mesi precedenti si sono rivelati delle mere promesse elettorali, e le speranze di tutti coloro che si aspettavano un cambiamento "risolutore" capace di fornire una nuova anima a questa serie, si sono disperse nel nulla. E' così: le promesse dei programmatori gli si sono ritorse contro e ora Tomb Raider, come direbbe il nostro caporedattore, ricorda da vicino quegli individui dei college americani che vanno in giro per la scuola con la scritta "Kick Me" dietro la schiena. Tutti pronti a gettare il dito contro e a recriminare ancora per il gameplay che si appoggia al vecchio "Tomb Raider Style", stavolta celato però da una ridicola facciata ricca di dialoghi, elementi stealth e altre banali trovate in grado solo di snaturarlo. Trovate che in un videogioco, se vengono male, non fanno che distruggere il prodotto. I fan chiedevano una ventata di aria fresca e tante novità? La Eidos risponde, con la sola differenza che impiega il doppio del tempo a far uscire un gioco che si limita ad arricchire il proprio gameplay di elementi presi a prestito da altre tipologie di giochi, in maniera molto discutibile. E se la trama, con i suoi intrighi spettacolari e la sua storia accattivante è appena più convincente di quanto si vede in altre produzioni, purtroppo le ambientazioni e le locazioni, più volte capaci di donare fascino e atmosfera alla saga, ora cadono miseramente. Lara sarà il cuore e l'anima di questo gioco, ma Tomb Raider non è solo Lara: sarebbe ingeneroso affermarlo. Cambiata la facciata, snaturata l'atmosfera e perso anche quel fascino che la saga a priori offriva, si rimane un po' con l'amaro in bocca. Stavolta si toccano argomenti più "seri", ma forse a conti fatti ci manca il caro, vecchio, sempre uguale e riciclato Tomb Raider: almeno era appassionante. Che Lara non sia in forma per l'occasione è palese, che poi si lasci rubare il palcoscenico in alcuni livelli da un altro personaggio... non è da lei. Povera Lara.