Tomb Raider Chronicles
di
Redazione Gamesurf
Rispetto ai primi quattro episodi di Tomb Raider, TRC appare sicuramente più corto e veloce, proponendo, allo stesso momento meno nemici e puzzle semplificati. Anche dal punto di vista grafico la situazione non è esattamente delle migliori: lo sviluppo della versione PC è, come al solito, andata di pari passo con quella PlayStation. I risultati, nel bene e nel male, sono sotto gli occhi di tutti. Nel bene perché, comunque, permette a praticamente chiunque abbia acquistato un PC negli ultimi due anni almeno di godere appieno del gioco, data la limitatezza delle richieste hardware. Il gioco, quindi, si dipana senza grossi problemi di frame rate o di visualizzazione di texture che, per loro natura, non possono proprio dirsi appariscenti. Un colpo alla botte e uno al cerchio quindi: grafica poco spettacolosa ma molto "popolare"..
SHE WANNA BE ADORED
Se fino a questo punto la descrizione di Tomb Raider Chronicles può apparire fin troppo severa e riempita di accenti negativi, è venuto il momento di passare alle buone notizie
La costruzioni dei livelli, generalmente, appare piuttosto buona. I labirintici e tortuosi passaggi di TRC riescono comunque a lasciare nel giocatore la voglia di vedere e apprezzare quanto verrà in seguito, dopo aver aperto quella porta o risolto il determinato puzzle. Se comunque questo procedimento "mentale" avviene soprattutto nei primi livelli, è perché il gameplay appare poco variegato e differenziato per riuscire a suscitare attenzione a lungo, nonostante il tentativo di offrire diversi stili di gioco nel corso dei quattro racconti
Buona parte del fascino e della soddisfazione di gioco è comunque decisamente simile alle sensazioni provate ai tempi che furono con il buon Prince of Persia di Jordan Mechner: esibirsi in tutta una serie di evoluzioni e di salti al limite dell'acrobatico può risultare spettacolare e intrigante... Sempre a patto che il sistema di controllo si riveli all'altezza della situazione e che, di base, il gioco sia privo di particolari problemi tecnici. In Tomb Raider Chronicles si può parlare di buon sistema di controllo solo in parte: se nei momenti in cui Lara si trova appesa a un qualche ciglio, piuttosto che a gattoni, non si possono lamentare particolari problemi, permane (fin dal primo episodio del gioco) una risposta dei controlli leggermente deludente nel momento in cui occorre correre e spiccare un salto. Allo stesso modo si può dire che TRC sia indubbiamente l'episodio con il maggior numero di bug, da quelli più innocui (uscita a Windows senza particolari preavvisi) a quelli francamente irritanti (Lara che si ritrova bloccata dietro qualche ostacolo poligonale che tale non dovrebbe essere, a volte costringendo addirittura a resettare il gioco e a sperare in un salvataggio pre-bug)
SHE WANNA BE ADORED
Se fino a questo punto la descrizione di Tomb Raider Chronicles può apparire fin troppo severa e riempita di accenti negativi, è venuto il momento di passare alle buone notizie
La costruzioni dei livelli, generalmente, appare piuttosto buona. I labirintici e tortuosi passaggi di TRC riescono comunque a lasciare nel giocatore la voglia di vedere e apprezzare quanto verrà in seguito, dopo aver aperto quella porta o risolto il determinato puzzle. Se comunque questo procedimento "mentale" avviene soprattutto nei primi livelli, è perché il gameplay appare poco variegato e differenziato per riuscire a suscitare attenzione a lungo, nonostante il tentativo di offrire diversi stili di gioco nel corso dei quattro racconti
Buona parte del fascino e della soddisfazione di gioco è comunque decisamente simile alle sensazioni provate ai tempi che furono con il buon Prince of Persia di Jordan Mechner: esibirsi in tutta una serie di evoluzioni e di salti al limite dell'acrobatico può risultare spettacolare e intrigante... Sempre a patto che il sistema di controllo si riveli all'altezza della situazione e che, di base, il gioco sia privo di particolari problemi tecnici. In Tomb Raider Chronicles si può parlare di buon sistema di controllo solo in parte: se nei momenti in cui Lara si trova appesa a un qualche ciglio, piuttosto che a gattoni, non si possono lamentare particolari problemi, permane (fin dal primo episodio del gioco) una risposta dei controlli leggermente deludente nel momento in cui occorre correre e spiccare un salto. Allo stesso modo si può dire che TRC sia indubbiamente l'episodio con il maggior numero di bug, da quelli più innocui (uscita a Windows senza particolari preavvisi) a quelli francamente irritanti (Lara che si ritrova bloccata dietro qualche ostacolo poligonale che tale non dovrebbe essere, a volte costringendo addirittura a resettare il gioco e a sperare in un salvataggio pre-bug)
Tomb Raider: Chronicles
Tomb Raider: Chronicles
Tomb Raider Chronicles è esattamente quanto chiedevano i fan più appassionati di Lara e propriamente il contrario di quello che, teoricamente, ci si aspetterebbe da un seguito. Visto dal punto di vista più tipicamente critico e "videogiocoso", TRC è un prodotto francamente evitabile e pretestuoso: pochissime le innovazioni, trascurabile la realizzazione tecnica (quando non ampiamente rivedibile) e piuttosto scontata e stantia la struttura di gioco. Ma d'altro canto TRC rappresenta la continuazione di una serie di racconti e non vuole evidentemente assurgere a evoluzione del gioco stesso. La Core Design ha dato al mercato quello che il mercato chiede: nuove avventure di Lara, da giocare/leggere/vedere e risolvere da parte dei tanti fan che, ormai appare lampante, sono decisamente meno sensibili della critica specializzata a stravolgimenti o innovazioni particolari, piuttosto che a una realizzazione tecnica da urlo. Non possiamo quindi non consigliare TRC a chi ha già apprezzato Tomb Raider in ogni sua forma attualmente disponibile. Certo non si può dire che sia il migliore del lotto Croftiano fino a oggi, né tantomeno si può definire un ottimo videogioco se visto in un'ottica d'insieme che tenga conto degli ultimi titoli simili sviluppati. Resta a questo punto da discutere sul prezzo che andrebbe applicato a una nuova serie di avventure e non a un nuovo gioco in senso letterale.