Tomorrow Never Dies
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Di recente si é stabilmente affermato un genere un po' particolare di sparatutto 3D che privilegia un approccio tattico all'azione di gioco. Da Goldeneye a Thief, passando per Metal Gear Solid e Syphon Filter, nel corso degli ultimi due anni abbiamo imparato quanto possa essere affascinante strisciare nell'ombra aggirando le difese nemiche, eliminando silenziosamente gli avversari uno ad uno cercando di farsi notare il meno possibile e, in generale, comportarsi da vero e proprio agente segreto
Molti sono stati rapiti da questo stile di gioco così lontano dal classico "mi butto nella folla e fraggo tutti a colpi di mitra" e nel corso dei mesi sono usciti non pochi esponenti del genere. Ultimo in ordine di tempo é questo Tomorrow Never Dies che, a dire il vero, si presenta un po' come un ibrido dei due tipi di gioco mischiando il tatticismo e il realismo di un Goldeneye con la frenesia e la giocabilità arcade di un Quake. Infatti, se é vero che bisogna affrontare i nemici con particolare prudenza, che per farlo si hanno a disposizione tutti i mezzi del caso (quali possono essere il silenziatore, il fucile di precisione, il mirino a raggi infrarossi e gli svariati aggeggi tipici della saga partorita da Ian Fleming) e che é necessaria anche una certa precisione (visto che solo i nemici colpiti in punti vitali stramazzano al suolo sul colpo), é anche vero che la pistola di base é dotata di munizioni illimitate e che di tanto in tanto ci si imbatte in boss di fine livello che possono resistere a smitragliate su smitragliate (con tanto di indicatore numerico dell'energia rimasta). E va detto che in questo modo si perde un po' dell'atmosfera creatasi grazie all'accattivante schema di gioco, alla discreta realizzazione grafica e, soprattutto, alla licenza
Indubbiamente il fatto di poter disporre di un protagonista come James Bond implica automaticamente il conferimento di un fascino tutto particolare al gioco, per non parlare della possibilità di sfruttare lo splendido tema composto da John Barry che, riarrangiato in un po' tutte le salse, fa da sfondo a praticamente tutti i livelli di gioco. La trama segue a grandi linee quella dell'omonimo film uscito due anni fa prendendo tutte le licenze del caso per motivi di giocabilità e longevità. L'impressione di vivere un film dell'agente segreto al servizio di Sua Maestà é comunque palpabile grazie anche a tutta una serie di accorgimenti che vanno dai numerosi intermezzi animati realizzati col motore del gioco agli sporadici inserimenti in punti strategici di filmati presi di peso dal film. Bellissima in questo senso la fine del secondo livello: dopo aver terminato la missione (che non é altro che l'incipit del film in cui James Bond deve riuscire a decollare con un jet carico di testate nucleari prima dell'arrivo di un missile lanciato sulla base in cui si trova) parte un full motion video tratto dal film in cui si vede la fase finale della sequenza in questione seguita subito dagli interi titoli di testa con tanto di canzone di Sheryl Crow (che, a mio parere, é una delle peggiori Bond song di sempre)! Beh, questi sono accorgimenti di sicuro effetto, per quanto forse ininfluenti ai fini del gioco, che, in ogni caso, contribuiscono decisamente al crearsi della giusta atmosfera che é, in fondo, una delle cose che più spingono ad andare avanti nel giocare
Molti sono stati rapiti da questo stile di gioco così lontano dal classico "mi butto nella folla e fraggo tutti a colpi di mitra" e nel corso dei mesi sono usciti non pochi esponenti del genere. Ultimo in ordine di tempo é questo Tomorrow Never Dies che, a dire il vero, si presenta un po' come un ibrido dei due tipi di gioco mischiando il tatticismo e il realismo di un Goldeneye con la frenesia e la giocabilità arcade di un Quake. Infatti, se é vero che bisogna affrontare i nemici con particolare prudenza, che per farlo si hanno a disposizione tutti i mezzi del caso (quali possono essere il silenziatore, il fucile di precisione, il mirino a raggi infrarossi e gli svariati aggeggi tipici della saga partorita da Ian Fleming) e che é necessaria anche una certa precisione (visto che solo i nemici colpiti in punti vitali stramazzano al suolo sul colpo), é anche vero che la pistola di base é dotata di munizioni illimitate e che di tanto in tanto ci si imbatte in boss di fine livello che possono resistere a smitragliate su smitragliate (con tanto di indicatore numerico dell'energia rimasta). E va detto che in questo modo si perde un po' dell'atmosfera creatasi grazie all'accattivante schema di gioco, alla discreta realizzazione grafica e, soprattutto, alla licenza
Indubbiamente il fatto di poter disporre di un protagonista come James Bond implica automaticamente il conferimento di un fascino tutto particolare al gioco, per non parlare della possibilità di sfruttare lo splendido tema composto da John Barry che, riarrangiato in un po' tutte le salse, fa da sfondo a praticamente tutti i livelli di gioco. La trama segue a grandi linee quella dell'omonimo film uscito due anni fa prendendo tutte le licenze del caso per motivi di giocabilità e longevità. L'impressione di vivere un film dell'agente segreto al servizio di Sua Maestà é comunque palpabile grazie anche a tutta una serie di accorgimenti che vanno dai numerosi intermezzi animati realizzati col motore del gioco agli sporadici inserimenti in punti strategici di filmati presi di peso dal film. Bellissima in questo senso la fine del secondo livello: dopo aver terminato la missione (che non é altro che l'incipit del film in cui James Bond deve riuscire a decollare con un jet carico di testate nucleari prima dell'arrivo di un missile lanciato sulla base in cui si trova) parte un full motion video tratto dal film in cui si vede la fase finale della sequenza in questione seguita subito dagli interi titoli di testa con tanto di canzone di Sheryl Crow (che, a mio parere, é una delle peggiori Bond song di sempre)! Beh, questi sono accorgimenti di sicuro effetto, per quanto forse ininfluenti ai fini del gioco, che, in ogni caso, contribuiscono decisamente al crearsi della giusta atmosfera che é, in fondo, una delle cose che più spingono ad andare avanti nel giocare