TONIC TROUBLE

TONIC TROUBLE
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L'avventura si sviluppa tra rocamboleschi e funambolici "saltoni piattaformici", spostamenti di leve, risoluzioni di semplici (ma divertenti) enigmi, anti-ecologisti eccidi di verdure viventi e colpo ferenti, ed epiche ricerche di power up e gadget vari. Niente di così originale, quindi. E, come diremo in seguito, niente di così divertente..
Le abilità di Ed sono molte, in numero tale da concedergli la libertà di muoversi agevolmente in terra, in aria e addirittura in acqua. In terra: con le sue non-gambe e i suoi piedoni; in aria: grazie all'impianto alare ideato dal geniale Doc; e in acqua: con la testa rinchiusa in una simil-boccia per pesciolini domestici. Neanche Lara Croft saprebbe fare di meglio
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Tadà! Super-Ed! Dopo la trasformazione il nostro eroe non potrà più saltare: ma volete mettere un fisico del genere?

A implementare le virtù di base del nostro Ed sono i già accennati power up, di cui ogni schermo é decisamente abbondante: si va dai semplici integratori energetici (in soldoni: nuova energia da sprecare...) ai veri e propri potenziatori d'energia (che allungano la febbricitante barra d'energia), passando per le apparentemente futili spirali colorate (da raccogliere in vista dello scontro finale con il bel - ? - Grogh). Come si diceva qualche riga più in su, 'nel pieno rispetto dei tradizionali canoni del platform 3d'. Poco da imputare a Ubi Soft, in questo senso
Per quanto concerne il design dei livelli, ci preme rilevare una sostanziale linearità, resa ancora più spiacevole da un comparto tecnico per nulla esaltante. Ma procediamo con ordine
La struttura degli schermi pecca sovente di eccessiva banalità e il gameplay ne risente parecchio. Un vero peccato, questo, perché una maggior complessità architettonica avrebbe migliorato sensibilmente la situzione. Ma così é: e a chi scrive non resta che riportarlo con una punta d'amarezza. Ribadiamo: peccato
Anche l'esame della realizzazione tecnica non lascia spazio a consolazioni di sorta: texture sgranate, poco raffinate, assai scontate; caratterizzazione dei nemici di dubbia fattura; fluidità talora (di rado...) altalenante; controlli non sempre all'altezza. E peggio: sistema di telecamere sorprendentemente insicuro, difetto che costringe troppo spesso il giocatore ad esibirsi in improbabili virtuosismi da joypad. Virtuosismi che spesso non si é nell'animo d'eseguire
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TONIC TROUBLE

Sorprende che sia proprio Ancel, geniale ideatore di Rayman, a sfornare un titolo così insipido. Soprende perché proprio l'originalità e la carica esilarante che resero grandi il suo capolavoro sono le principali manchevolezze di Tonic Trouble. Di grandissimi problemi tutto sommato non ce ne sono; e questo sarebbe buono. Ma la quasi totale assenza di difetti non è controbilanciata da una copiosa presenza di particolari degni di nota, per un risultato quanto mai scontato: un titolo mediocre, né più né meno. Da comprare soltanto se superfanatici di platform e se già in possesso di Mario, di Banjo-Kazooie, di Donkey Kong 64 e di Rayman 2. A voi la palla!