TONIC TROUBLE

TONIC TROUBLE
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Se Tonic Trouble fosse un film, potrebbe intitolarsi "Ubisoft contro Ubisoft", prendendo spunto dal "Kramer contro Kramer" di qualche anno fa. Non é passato infatti inosservato l'arrivo di due prodotti molto simili, entrambi firmati dalla casa d'oltralpe (L'altro é ovviamente Rayman 2). In realtà esiste una spiegazione per tutto, o quasi, anche per questa mossa un po' a sorpresa. Rayman rimase a lungo un capolavoro insuperato nel suo genere, ma con l'avvento della rivoluzione 3D, dovette abdicare in favore di chi possedeva una dimensione in più. Probabilmente ad Ubisoft la cosa non andò troppo a genio e per riconquistarsi lo scettro in fatto di platform, o comunque per cavalcare l'onda di un genere di successo, decisero di creare il loro pretendente al trono della terza dimensione. Trovandosi per la prima volta a dover fronteggiare un ambiente tridimensionale all'aperto sono stati impiegati ben 50 sviluppatori per circa 18 mesi per il solo motore grafico! In seguito al gioco hanno lavorato oltre 120 persone, tra cui Michel Ancel, il papà di Rayman. Una prima versione vide la luce nel giugno 1998 e fu rilasciata in bundle assieme ad alcune schede video
TONIC TROUBLE
Questo vecchio strampalato è Doc. Nonostante l'aspetto è un ganzo e sarà l'alleato più prezioso nel corso dell'avventura.

Evidentemente tale release non convinse appieno gli stessi sviluppatori che si rimisero al lavoro, rielaborando da zero ogni singolo aspetto del gioco, ridisegnando i vecchi livelli, aggiungendone di nuovi e studiando nuovi nemici e nuovi poteri per il protagonista. Tutto ciò ha richiesto il suo tempo ed ecco che Tonic Trouble, che dopo un simile investimento non poteva certo essere abbandonato, giunge sul palcoscenico in contemporanea con la reincarnazione del suo antenato. Dopo questa digressione in stile soap opera, possiamo finalmente passare ad esaminare il gioco vero e proprio. La schiacciante responsabilità di tanto lavoro e dispendio di risorse economiche ed umane, grava sulle spalle non certo robuste di un piccolo netturbino spaziale, senza braccia e gambe (dev'essere il figlio illegittimo di Rayman) e dall'aria svanita, in servizio su di una astronave in viaggio vicino alla Terra. Come detto in apertura a tutto c'é una spiegazione, ma al cuore no, quello va dove gli pare e non si controlla manco col pace-maker
TONIC TROUBLE
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TONIC TROUBLE

Tonic Trouble viene alla luce dopo una gestazione molto tormentata e molto più lunga del previsto. I continui ritardi a cui il titolo è stato sottoposto sono evidenti, dando al risultato finale l'idea che questo gioco nasca in qualche modo già vecchio. E' un vero peccato perché le idee alla base del gioco e della storia non sono malvagie e il gameplay è vario e decisamente immediato, danneggiato in parte solo dal sistema di telecamere, decisamente mal riuscito. Non c'è dubbio che sia i personaggi principali, così come i nemici e i livelli da esplorare siano quanto di più stravagante apparso negli ultimi tempi e la cura posta nell'ideazione di questi ultimi, nonché nella realizzazione grafica, sia lodevole. Gli enigmi e la longevità non sono certo al livello di Zelda (prodotto a cui il titolo si ispira a detta degli sviluppatori) ma come già detto nella recensione è comunque un prodotto degno di nota, magari adatto ai più giovani e agli amanti del genere che hanno sempre invidiato i possessori di N64. A patto di non soffrire di mal di mare tra un salto della telecamera e l'altro...

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