Tony Hawk’s American Wasteland
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Dopo l' ultima edizione passata nei ghetti dell' "underground virtuale", il grande Tony Hawk torna sulla scena videoludica di nuova generazione proponendosi con un game-concept non più legato a dei singoli livelli, ma totalmente dipendente da una storia (GTA docet!). I ragazzi della Neversoft, infatti, in questa settima edizione, danno vita un' unica grande città, ispirata a Los Angeles, in cui si potrà dare libero sfogo alla nostra abilità sullo skate o sulla BMX.
Si avete capito bene... i ragazzi del team Neversoft, oltre che unire tutti i livelli in un unico grande ambiente hanno pensato bene di dare una boccata di aria fresca al gameplay di una saga che ormai iniziava a sentire il peso della linearità sulle sue sette edizioni.
Ma procediamo con ordine.
Il giocatore di turno potrà interagire - sempre in termini di trick e in ogni modo seguendo la trama della storia proposta in questo agglomerato urbano come più gli aggrada dedicandosi a nuove evoluzioni sullo skateboard o sulla Bmx, graffitare i muri dei quartieri a secondo delle missioni che ci verranno date, oppure scommettere sulla nostra abilità di skater eseguendo sequenze di trick più o meno complesse con alcuni abitanti del quartiere in cui ci troveremo. Comunque, in ogni caso, dovremo far riferimento ad una sorta di campo base denominato "Skate Ranch", inizialmente un po' spoglio ma che si arricchirà presto con oggetti che andranno a trovare, e raccogliere, durante le varie missioni cittadine. Inoltre, anche nello Skate Ranch, saranno presenti delle "mini-missioni" particolarmente dettagliate che avranno il compito di funzionare più da tutorial, piuttosto che da missione vera e propria, che ci preparerà ad affrontare le sfide che incontreremo durante il nostro viaggio ufficiale verso l' olimpo degli skaters.
Girovagando poi per questo agglomerato urbano virtuale avremo modo di trovare le mitiche BMX.
Una volta trovate avremo la possibilità di...ehm... prenderle in "prestito", cosicché si sbloccheranno nuovi obiettivi nuove missioni e, ovviamente, anche nuovi Trick da effettuare solo ed esclusivamente con la due ruote.
Per gli skater-virtuali particolarmente sogggetti ad attacchi di nostalgia, invece, è presente la modalità Classic. Quest' ultima, infatti, prevede gli obiettivi delle passate edizioni come la raccolta delle lettere in giro per la città (per formare poi la parola SKATE o COMBO), il ritrovamento di particolari oggetti nascosti oppure l' esecuzione di combo stratosferiche per ottenere il maggior punteggio in un determinato tempo prestabilito (i famigerati e snervanti due minuti vi fanno tornare in mente qualcosa?).
Altra introduzione interessante dei ragazzi del team Neversoft è la modalità Live in cui fino ad otto giocatori potranno sfidarsi contemporaneamente e rispettivamente a colpi di combo-trick, graffiti, capture the flag e a colpi di palle di fuoco che escono dai vostri mitici Skate (quest' ultima decisamente poco reale ma sicuramente divertente).
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La modalità di esecuzione dei trick rimane la stessa di quelle passate, e cioè la combinazione dei tasti del pad portano ad effettuare combo più o meno complesse sia se siamo sopra ad una tavola a quattro ruote o sia se occupiamo la sella di una bicicletta.
Insomma sembra che la Neversoft abbia portato più che una ventata di aria fresca al simpatico Tony Hawk, ed in effetti in parte risulta essere così ma, obbiettivamente, ci sono altre cose, purtroppo, che decisamente non vanno. Innanzi tutto la linearità dello story-mode, che si riduce ad essere solo una sequenza di eventi legati ed obbligati (nonostante la città stile GTA), i quali vanno dalle semplici sfide per migliorare le caratteristiche principale del proprio skater-ego fino ad arrivare al recupero di elementi bonus per il nostro Skate Ranch.
Per carità, sono presenti i negozi dove è possibile personalizzare a piacere il nostro personaggio, ci sono i vari skaters che man mano che si prosegue nell' avventura si sbloccano, ma è anche vero che ci si trova a dover essere troppo legati alle missioni imposte dalla storia per sbloccare nuovi trick ed avanzare di livello. Uno story-mode, tra l' altro, anche abbastanza (diciamo anche troppo) breve e semplice da portare a termine...e alla fine cosa rimane ad un gamer? Solo il gusto di qualche veloce sfida in multiplayer in modalità live.
Altra nota dolente è data dal comparto grafico. I poligoni sullo schermo sono decisamente pochi, gli scenari che danno lo sfondo all' agglomerato urbano in cui ci muoveremo ed i vari oggetti con cui avremo la possibilità di interagire, come le macchine ad esempio, sono talmente scarni nel dettaglio che danno la sensazione di essere usciti da delle scenografie teatrali piuttosto che da una città virtuale. Inoltre è presente un bump-mapping veramente esagerato, il quale porta a far sembrare che sulle strade qualcuno ci abbia passato il miglior lucido presente sul mercato e per quanto riguarda invece il bad-clipping... beh... soprattutto in prossimità dei muri, il nostro personaggio perde la sua corporeità fondendo alcuni suoi arti con la struttura di sfondo. Di pro però abbiamo gli effetti luce, realizzati davvero in maniera egregia, le animazioni dei vari skaters e la colonna sonora, davvero impeccabile come in ogni puntata di Tony.
Quindi, tirando le somme, bastano le novità introdotte nel gameplay globale e queste ultime note positive a rendere Tony Hawk's American Wasteland un titolo di punta per la consolle di nuova generazione del vecchio zio Bill?
No, decisamente non bastano, poiché dovremmo stare a parlare di una versione next-gen a 360 gradi, invece sembra che di nuova generazione in Tony Hawk's American Wasteland non ci sia proprio nulla. Le enormi potenzialità della macchina microsoft non vengono assolutamente adoperate, nemmeno minimamente, ed è veramente un peccato perché tutta l' adrenalina ed il coinvolgimento che regalavano le precedenti edizioni di Tony sembrano affievolirsi in questa settima puntata della saga a causa di queste lacune, perlopiù legate al motore grafico, non da poco. Togliendo queste pecche grafiche, il titolo, sicuramente riuscirà anche a divertire gli appassionati per alcune ore, ma il coinvolgimento trovato nelle vecchie edizioni sembra essere rimasto legato esclusivamente al passato. Se si fosse messa un poco più di attenzione sicuramente staremo a raccontare di una nuova generazione di skaters virtuali, ma purtroppo non è così. Meglio ritornare con la propria affezionata tavola nel vecchio "underground" virtuale americano perché lì si che i trick esaltavano anche i gamer più esigenti. Sk8 or Die!
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Si avete capito bene... i ragazzi del team Neversoft, oltre che unire tutti i livelli in un unico grande ambiente hanno pensato bene di dare una boccata di aria fresca al gameplay di una saga che ormai iniziava a sentire il peso della linearità sulle sue sette edizioni.
Ma procediamo con ordine.
Il giocatore di turno potrà interagire - sempre in termini di trick e in ogni modo seguendo la trama della storia proposta in questo agglomerato urbano come più gli aggrada dedicandosi a nuove evoluzioni sullo skateboard o sulla Bmx, graffitare i muri dei quartieri a secondo delle missioni che ci verranno date, oppure scommettere sulla nostra abilità di skater eseguendo sequenze di trick più o meno complesse con alcuni abitanti del quartiere in cui ci troveremo. Comunque, in ogni caso, dovremo far riferimento ad una sorta di campo base denominato "Skate Ranch", inizialmente un po' spoglio ma che si arricchirà presto con oggetti che andranno a trovare, e raccogliere, durante le varie missioni cittadine. Inoltre, anche nello Skate Ranch, saranno presenti delle "mini-missioni" particolarmente dettagliate che avranno il compito di funzionare più da tutorial, piuttosto che da missione vera e propria, che ci preparerà ad affrontare le sfide che incontreremo durante il nostro viaggio ufficiale verso l' olimpo degli skaters.
Girovagando poi per questo agglomerato urbano virtuale avremo modo di trovare le mitiche BMX.
Una volta trovate avremo la possibilità di...ehm... prenderle in "prestito", cosicché si sbloccheranno nuovi obiettivi nuove missioni e, ovviamente, anche nuovi Trick da effettuare solo ed esclusivamente con la due ruote.
Per gli skater-virtuali particolarmente sogggetti ad attacchi di nostalgia, invece, è presente la modalità Classic. Quest' ultima, infatti, prevede gli obiettivi delle passate edizioni come la raccolta delle lettere in giro per la città (per formare poi la parola SKATE o COMBO), il ritrovamento di particolari oggetti nascosti oppure l' esecuzione di combo stratosferiche per ottenere il maggior punteggio in un determinato tempo prestabilito (i famigerati e snervanti due minuti vi fanno tornare in mente qualcosa?).
Altra introduzione interessante dei ragazzi del team Neversoft è la modalità Live in cui fino ad otto giocatori potranno sfidarsi contemporaneamente e rispettivamente a colpi di combo-trick, graffiti, capture the flag e a colpi di palle di fuoco che escono dai vostri mitici Skate (quest' ultima decisamente poco reale ma sicuramente divertente).
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La modalità di esecuzione dei trick rimane la stessa di quelle passate, e cioè la combinazione dei tasti del pad portano ad effettuare combo più o meno complesse sia se siamo sopra ad una tavola a quattro ruote o sia se occupiamo la sella di una bicicletta.
Insomma sembra che la Neversoft abbia portato più che una ventata di aria fresca al simpatico Tony Hawk, ed in effetti in parte risulta essere così ma, obbiettivamente, ci sono altre cose, purtroppo, che decisamente non vanno. Innanzi tutto la linearità dello story-mode, che si riduce ad essere solo una sequenza di eventi legati ed obbligati (nonostante la città stile GTA), i quali vanno dalle semplici sfide per migliorare le caratteristiche principale del proprio skater-ego fino ad arrivare al recupero di elementi bonus per il nostro Skate Ranch.
Per carità, sono presenti i negozi dove è possibile personalizzare a piacere il nostro personaggio, ci sono i vari skaters che man mano che si prosegue nell' avventura si sbloccano, ma è anche vero che ci si trova a dover essere troppo legati alle missioni imposte dalla storia per sbloccare nuovi trick ed avanzare di livello. Uno story-mode, tra l' altro, anche abbastanza (diciamo anche troppo) breve e semplice da portare a termine...e alla fine cosa rimane ad un gamer? Solo il gusto di qualche veloce sfida in multiplayer in modalità live.
Altra nota dolente è data dal comparto grafico. I poligoni sullo schermo sono decisamente pochi, gli scenari che danno lo sfondo all' agglomerato urbano in cui ci muoveremo ed i vari oggetti con cui avremo la possibilità di interagire, come le macchine ad esempio, sono talmente scarni nel dettaglio che danno la sensazione di essere usciti da delle scenografie teatrali piuttosto che da una città virtuale. Inoltre è presente un bump-mapping veramente esagerato, il quale porta a far sembrare che sulle strade qualcuno ci abbia passato il miglior lucido presente sul mercato e per quanto riguarda invece il bad-clipping... beh... soprattutto in prossimità dei muri, il nostro personaggio perde la sua corporeità fondendo alcuni suoi arti con la struttura di sfondo. Di pro però abbiamo gli effetti luce, realizzati davvero in maniera egregia, le animazioni dei vari skaters e la colonna sonora, davvero impeccabile come in ogni puntata di Tony.
Quindi, tirando le somme, bastano le novità introdotte nel gameplay globale e queste ultime note positive a rendere Tony Hawk's American Wasteland un titolo di punta per la consolle di nuova generazione del vecchio zio Bill?
No, decisamente non bastano, poiché dovremmo stare a parlare di una versione next-gen a 360 gradi, invece sembra che di nuova generazione in Tony Hawk's American Wasteland non ci sia proprio nulla. Le enormi potenzialità della macchina microsoft non vengono assolutamente adoperate, nemmeno minimamente, ed è veramente un peccato perché tutta l' adrenalina ed il coinvolgimento che regalavano le precedenti edizioni di Tony sembrano affievolirsi in questa settima puntata della saga a causa di queste lacune, perlopiù legate al motore grafico, non da poco. Togliendo queste pecche grafiche, il titolo, sicuramente riuscirà anche a divertire gli appassionati per alcune ore, ma il coinvolgimento trovato nelle vecchie edizioni sembra essere rimasto legato esclusivamente al passato. Se si fosse messa un poco più di attenzione sicuramente staremo a raccontare di una nuova generazione di skaters virtuali, ma purtroppo non è così. Meglio ritornare con la propria affezionata tavola nel vecchio "underground" virtuale americano perché lì si che i trick esaltavano anche i gamer più esigenti. Sk8 or Die!
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