Tony Hawk's Pro Skater 3
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Con Tony Hawk's Pro Skater 3, Activision ha chiuso nel 2001 la carrellata dei prodotti dedicati agli sport più trend ed estremi del panorama americano e, visti i risultati dell'anno appena terminato, si prepara ad un altro 2002 da assoluta dominatrice su questo versante. Gamesurf, dopo aver dato il giusto risalto anche ai titoli meno attesi del genere, e dopo aver già proposto la recensione di questo terzo capitolo in versione Game Cube, riserva la recensione di questa nuova killer application d'oltreoceano su PlayStation 2 per ultima, quale ciliegina sulla torta delle proposte Activision O. Il re é tornato... anche se, a dire il vero, non aveva mai abdicato
RUNE CLIFBERG RULEZ!
La serie di Tony Hawk's Pro Skater é da sempre basata su uno schema di gioco rimasto sostanzialmente invariato nel tempo, ad esclusione di qualche piccola aggiunta o "limatina" marginale, ma che ha senza dubbio contribuito a creare il successo dilagante cui ogni nuovo episodio é soggetto... soprattutto in territorio americano
In single player il numero di sezioni affrontabili é rimasto invariato: freeskate, single session e career. La prima modalità di gioco, più che un momento per dare libero sfogo alle proprie doti acrobatiche, risulta quanto mai apprezzabile soprattutto come campo di allenamento per prendere confidenza col sistema di trick e comprendere al meglio il complesso sistema di retribuzione dei punti di cui Tony Hawk's Pro Skater 3 é dotato: capire in anticipo quante e quali sono le evoluzioni più remunerative sotto questo punto di vista, non potrà che costituire un beneficio nelle fasi più impegnate di gioco, dove il punteggio é importante dove non fondamentale. Non é certo questo il caso della modalità "single session", in cui é senz'altro appagante far segnare un high score per ognuna delle piste a disposizione, ma non paragonabile al livello di sfida presente nel "career mode"... che merita un discorso a parte
Peculiarità della modalità Carriera é sempre stata il suo essere "multi target", ovvero presentare per ogni scenario un discreto quantitativo di obbiettivi alternativi al semplice accumulo punti e il cui compimento é fondamentale per sbloccare nuove aree e bonus da utilizzare in seguito. Trattandosi di un titolo dedicato allo skateboard, ovviamente, l'unico mezzo per affrontare queste sfide secondarie rimane la fedele tavola a quattro ruote, con la quale saremo chiamati a "grindare" (leggasi: scivolare su superfici sospese, con una qualsiasi parte dello skate, senza franare al suolo) interruttori per l'apertura di particolari meccanismi, ringhiere, binari, guard rail e qualsiasi altro oggetto che permetta, direttamente o indirettamente, di agguantare lettere o altri gadget simili descritti fra i compiti da portare a termine nello scenario. Alcune di queste azioni hanno poi come risultante divertenti scenette, strettamente connesse anche al luogo che ospita i vari circuiti, che hanno spesso come protagonisti altre figure umane e che potrebbero strapparvi più di un sorriso
RUNE CLIFBERG RULEZ!
La serie di Tony Hawk's Pro Skater é da sempre basata su uno schema di gioco rimasto sostanzialmente invariato nel tempo, ad esclusione di qualche piccola aggiunta o "limatina" marginale, ma che ha senza dubbio contribuito a creare il successo dilagante cui ogni nuovo episodio é soggetto... soprattutto in territorio americano
In single player il numero di sezioni affrontabili é rimasto invariato: freeskate, single session e career. La prima modalità di gioco, più che un momento per dare libero sfogo alle proprie doti acrobatiche, risulta quanto mai apprezzabile soprattutto come campo di allenamento per prendere confidenza col sistema di trick e comprendere al meglio il complesso sistema di retribuzione dei punti di cui Tony Hawk's Pro Skater 3 é dotato: capire in anticipo quante e quali sono le evoluzioni più remunerative sotto questo punto di vista, non potrà che costituire un beneficio nelle fasi più impegnate di gioco, dove il punteggio é importante dove non fondamentale. Non é certo questo il caso della modalità "single session", in cui é senz'altro appagante far segnare un high score per ognuna delle piste a disposizione, ma non paragonabile al livello di sfida presente nel "career mode"... che merita un discorso a parte
Peculiarità della modalità Carriera é sempre stata il suo essere "multi target", ovvero presentare per ogni scenario un discreto quantitativo di obbiettivi alternativi al semplice accumulo punti e il cui compimento é fondamentale per sbloccare nuove aree e bonus da utilizzare in seguito. Trattandosi di un titolo dedicato allo skateboard, ovviamente, l'unico mezzo per affrontare queste sfide secondarie rimane la fedele tavola a quattro ruote, con la quale saremo chiamati a "grindare" (leggasi: scivolare su superfici sospese, con una qualsiasi parte dello skate, senza franare al suolo) interruttori per l'apertura di particolari meccanismi, ringhiere, binari, guard rail e qualsiasi altro oggetto che permetta, direttamente o indirettamente, di agguantare lettere o altri gadget simili descritti fra i compiti da portare a termine nello scenario. Alcune di queste azioni hanno poi come risultante divertenti scenette, strettamente connesse anche al luogo che ospita i vari circuiti, che hanno spesso come protagonisti altre figure umane e che potrebbero strapparvi più di un sorriso