Tony Tough and The Night of Roasted Moths

di Redazione Gamesurf

Dopo aver riscritto tutte le regole della fantascienza cinematografica, George Lucas intuì con lungimiranza il ruolo che i videogiochi si sarebbero guadagnato in un breve arco di tempo
Dopo gli albori di Pong e l'era delle interfacce testuali, il videogioco divenne una tecnica narrativa, capace di coinvolgere l'utente con una trama ben elaborata e trasformandolo da passivo spettatore in vero e proprio protagonista. Non c'era limite alla fantasia degli sceneggiatori, né impedimenti tecnologici che limitassero gli effetti speciali. Con il passaggio dalle produzioni della mitica Infocom, all'uso di una grafica che trovava la sua massima espressione proprio in questo genere, la Lucas Film Games (Ora Lucas Arts) stupì il mondo con le sue avventure e creò personaggi entrati nella leggenda del videogioco e nel cuore dei giocatori
Seguirono poi l'era del CD e del Full Motion Video, la rivoluzione 3D, tante proposte visivamente strabilianti, ma, a parte pochissime eccezioni, nessun titolo è riuscito a trasmettere le stesse sensazioni delle vecchie avventure 2D. E' non è un discorso da nostalgici, ma è un dato di fatto che oggi, nell'era del 3D, le avventure si sono evolute in un genere che mischia azione e avventura. Il pluripremiato Half Life ne è un esempio lampante, raccogliendo in sé tratti caratteristici di entrambi i generi.



Tuttavia la corsa agli effetti speciali, alla potenza delle nuove schede, ha decisamente svuotato le avventure di altri contenuti che hanno decretato la fortuna di questo tipo di gioco, primo fra tutti la massiccia dose di umorismo che ha sempre pervaso quelle di maggior successo. Se qualcuno se ne uscisse con un Gordon Freeman che per superare un livello deve trovare il cracker per Polly, sicuramente verrebbe preso per pazzo, nonché a pesci in faccia da pubblico e critica; allo stesso tempo uscire con un gioco 2D al giorno d'oggi è una scelta rischiosa. Coraggiosi quindi i ragazzi di Nayma e Protonic a lanciarsi in questo progetto che avrebbe potuto rivelarsi un successo, quanto un clamoroso fiasco. Diciamolo subito: obbiettivo centrato, ma cerchiamo di spiegare il motivo di questa affermazione, per ribattere le immancabili accuse di campanilismo. Trattandosi di un'avventura è bene partire dalla trama