Top Spin 3
Per la realizzazione di un buon sequel sono essenzialmente due le opzioni a disposizione di un team di sviluppo: impostare il nuovo capitolo su un'infrastruttura “già nota”, seppur migliorata nelle sue “componenti accessorie”, oppure puntare su un concept rivoluzionario in grado di proporre qualcosa di veramente nuovo. Delle due, la prima alternativa é quella che offre senza ombra di dubbio più garanzie, per ambo le parti. Le offre sicuramente all'utente finale, certo di trovare gli stessi elementi cardine del prequel, le offre ancor di più al team di sviluppo, in grado in questo caso di incontrare il favore del pubblico senza troppi patemi d'animo. Se da un certo punto di vista optare per l'innovazione può comportate in via del tutto teorica più problemi che non effettivi benefici, dall'altro é altrettanto evidente che centrare il bersaglio partendo da un simile presupposto può rappresentare per la serie in oggetto un vero e proprio salto evolutivo. Ed é proprio a quest'ultimo caso che il team PAM ha deciso di puntare con Top Spin 3, terzo appuntamento del gioco considerato a ragione come la migliore simulazione tennistica disponibile da tempo su PC e Console.
Dal punto di vista strettamente contenutistico Top Spin 3 non offre nulla che non si sia già visto nei precedenti capitoli. Tralasciando la disamina delle consuete modalità di gioco quali esibizione (partita secca affrontabile sia in singolo che in doppio) e torneo (classica sequenza di incontri ad eliminazione ispirati ai principali eventi del circuito ATP), il cuore del gioco é rappresentato ancora una volta dall'opzione Carriera, modalità questa che consente in sintesi di creare il proprio alter-ego virtuale, tramite un editor capace di gestire sia l'aspetto somatico del giocatore -viso, capelli, peluria, tatuaggi- che parametri “tecnici” quali impugnatura, tipologia del rovescio (bimane o classico), stile e comportamento in campo, e di “guidarlo” lungo il percorso che andrà dal fondo della categoria Juniores alla vetta della categoria Pro. Come in ogni modalità Carriera degna di questo nome, anche in Top Spin 3 la “scalata sociale” del novello Borg di turno deve obbligatoriamente passare dall'accumulo dei “punti sviluppo” necessari per migliorare le doti del giocatore selezionato, punti che in questo caso specifico potranno essere raccolti esclusivamente partecipando -e vincendo- ad una svariata serie di tornei minori e non.
Sebbene dal punto di vista quantitativo l'ultima fatica del team PAM appaia assolutamente in linea con altre produzioni sui generis (é comunque doveroso segnalare la presenza di un Roster non aggiornatissimo e di un numero di atleti non propriamente all'altezza di altre produzioni), laddove Top Spin 3 é veramente in grado di fare la differenza é proprio sotto il profilo della giocabilità pura, aspetto sul quale il team di sviluppo ha deciso di puntare, con decisione, la propria attenzione. Ci riferiamo all'introduzione del concetto di “approccio ragionato al colpo”, basato non più esclusivamente sulla corsa e la pressione del relativo pulsante d'azione, quanto piuttosto sulla gestione di fattori quali posizione del giocatore rispetto alla palla, traiettoria ed effetto del colpo, potenza del tiro, nonché tempismo e velocità con il quale si interverrà sul sopraccitato tasto sia in fase di pressione che in rilascio.
All'atto pratico, prevedere con un certo anticipo il colpo dell'avversario (magari sfruttando a dovere il bumper adibito al riposizionamento rapido dell'atleta al centro del campo) significherà di fatto avere l'opportunità di preparare nel migliore dei modi una risposta vincente, potendone decidere al contempo potenza, traiettoria, tipologia ed ovviamente profondità all'interno del campo. Al contrario, la sopraccitata necessità di intervenire con un certo tempismo sul tasto di azione rappresenterà invece un vero e proprio handicap con cui saremo costretti a fare i conti durante la fase di difesa, specie considerando la tendenza dell'avversario controllato dalla CPU a sfruttare nel migliore dei modi le occasioni derivanti da risposte poco incisive. Ci sembra comunque opportuno precisare che se da un lato la scelta di affidarsi ad un'impostazione tanto diversa dal solito può regalare non poca frustrazione specie durante le primissime fasi di gioco, dall'altro l'introduzione della modalità “Scuola di Top Spin” (una serie di mini-giochi dedicati proprio alle azioni base presenti nel gioco), e l'ottima calibrazione del livello di difficoltà consente di superare rapidamente l'ostacolo rappresentato dalla gestione del timing. Sempre a questo proposito, va inoltre rimarcato il lavoro svolto con l'IA dei giocatori controllati dalla CPU, capaci sia di svolgere alla perfezione il ruolo di sparring partner (specie ai livelli di difficoltà più bassi) che di deliziare “i presenti” con variazioni di ritmo e cambi di gioco in grado di mettere in difficoltà anche il giocatore più esperto. Allo stesso modo, é altresì importante segnalare anche l'ottima “caratterizzazione tecnica” dei diversi giocatori, fra i quali spiccano il virtuoso Borg (con il suo gioco sempre preciso e mai scontato) ed il ben più potente Federer. Tecnicamente parlando Top Spin 3 si attesta su livelli più che discreti, presentando nello specifico stadi curati in ogni minimo dettaglio (dai tabelloni pubblicitari agli spalti passando per il pubblico presente), superfici di gioco ben diversificate (molto più lento per esempio l'incedere dei giocatori sulla terra rossa rispetto a quanto invece non accade sul cemento) nonché una realizzazione poligonale dei tennisti decisamente sopra la media. Sempre a proposito dei giocatori, più che discreto il numero di animazioni disponibili per ogni singolo atleta, così come la scelta da parte del team di sviluppo di introdurre un fattore come la stanchezza (rappresentata da un cardio frequenzimetro ben visibile sullo schermo durante la battuta) in grado di incidere sia sull'aspetto (aumento della sudorazione, maggiore legnosità nei movimenti) che sulla resa dello stesso.
Per quanto concerne il comparto audio, da rimarcare la quasi totale assenza di una colonna sonora degna di questo nome (le uniche tracce audio sono udibili unicamente nei menu pre-gara), mentre più che discreti sono i rumori -pallina, pubblico e giocatori- udibili nel corso dell'incontro. Sempre a proposito di aspetti positivi, più che discreta la mappatura e la risposta del PAD Xbox 360 (controllo del giocatore affidato allo stick analogico di sinistra, gestione dei colpi delegata ai quattro principali tasti di azione ed ai due grilletti) mentre da rivedere sia il livello della traduzione dei testi nella nostra lingua, che alterna frasi corrette ad altre piuttosto marchiane (DOPPI FALLI su tutte), che la scelta di relegare le partite di doppio alla sola modalità esibizione.
Dal punto di vista strettamente contenutistico Top Spin 3 non offre nulla che non si sia già visto nei precedenti capitoli. Tralasciando la disamina delle consuete modalità di gioco quali esibizione (partita secca affrontabile sia in singolo che in doppio) e torneo (classica sequenza di incontri ad eliminazione ispirati ai principali eventi del circuito ATP), il cuore del gioco é rappresentato ancora una volta dall'opzione Carriera, modalità questa che consente in sintesi di creare il proprio alter-ego virtuale, tramite un editor capace di gestire sia l'aspetto somatico del giocatore -viso, capelli, peluria, tatuaggi- che parametri “tecnici” quali impugnatura, tipologia del rovescio (bimane o classico), stile e comportamento in campo, e di “guidarlo” lungo il percorso che andrà dal fondo della categoria Juniores alla vetta della categoria Pro. Come in ogni modalità Carriera degna di questo nome, anche in Top Spin 3 la “scalata sociale” del novello Borg di turno deve obbligatoriamente passare dall'accumulo dei “punti sviluppo” necessari per migliorare le doti del giocatore selezionato, punti che in questo caso specifico potranno essere raccolti esclusivamente partecipando -e vincendo- ad una svariata serie di tornei minori e non.
Sebbene dal punto di vista quantitativo l'ultima fatica del team PAM appaia assolutamente in linea con altre produzioni sui generis (é comunque doveroso segnalare la presenza di un Roster non aggiornatissimo e di un numero di atleti non propriamente all'altezza di altre produzioni), laddove Top Spin 3 é veramente in grado di fare la differenza é proprio sotto il profilo della giocabilità pura, aspetto sul quale il team di sviluppo ha deciso di puntare, con decisione, la propria attenzione. Ci riferiamo all'introduzione del concetto di “approccio ragionato al colpo”, basato non più esclusivamente sulla corsa e la pressione del relativo pulsante d'azione, quanto piuttosto sulla gestione di fattori quali posizione del giocatore rispetto alla palla, traiettoria ed effetto del colpo, potenza del tiro, nonché tempismo e velocità con il quale si interverrà sul sopraccitato tasto sia in fase di pressione che in rilascio.
All'atto pratico, prevedere con un certo anticipo il colpo dell'avversario (magari sfruttando a dovere il bumper adibito al riposizionamento rapido dell'atleta al centro del campo) significherà di fatto avere l'opportunità di preparare nel migliore dei modi una risposta vincente, potendone decidere al contempo potenza, traiettoria, tipologia ed ovviamente profondità all'interno del campo. Al contrario, la sopraccitata necessità di intervenire con un certo tempismo sul tasto di azione rappresenterà invece un vero e proprio handicap con cui saremo costretti a fare i conti durante la fase di difesa, specie considerando la tendenza dell'avversario controllato dalla CPU a sfruttare nel migliore dei modi le occasioni derivanti da risposte poco incisive. Ci sembra comunque opportuno precisare che se da un lato la scelta di affidarsi ad un'impostazione tanto diversa dal solito può regalare non poca frustrazione specie durante le primissime fasi di gioco, dall'altro l'introduzione della modalità “Scuola di Top Spin” (una serie di mini-giochi dedicati proprio alle azioni base presenti nel gioco), e l'ottima calibrazione del livello di difficoltà consente di superare rapidamente l'ostacolo rappresentato dalla gestione del timing. Sempre a questo proposito, va inoltre rimarcato il lavoro svolto con l'IA dei giocatori controllati dalla CPU, capaci sia di svolgere alla perfezione il ruolo di sparring partner (specie ai livelli di difficoltà più bassi) che di deliziare “i presenti” con variazioni di ritmo e cambi di gioco in grado di mettere in difficoltà anche il giocatore più esperto. Allo stesso modo, é altresì importante segnalare anche l'ottima “caratterizzazione tecnica” dei diversi giocatori, fra i quali spiccano il virtuoso Borg (con il suo gioco sempre preciso e mai scontato) ed il ben più potente Federer. Tecnicamente parlando Top Spin 3 si attesta su livelli più che discreti, presentando nello specifico stadi curati in ogni minimo dettaglio (dai tabelloni pubblicitari agli spalti passando per il pubblico presente), superfici di gioco ben diversificate (molto più lento per esempio l'incedere dei giocatori sulla terra rossa rispetto a quanto invece non accade sul cemento) nonché una realizzazione poligonale dei tennisti decisamente sopra la media. Sempre a proposito dei giocatori, più che discreto il numero di animazioni disponibili per ogni singolo atleta, così come la scelta da parte del team di sviluppo di introdurre un fattore come la stanchezza (rappresentata da un cardio frequenzimetro ben visibile sullo schermo durante la battuta) in grado di incidere sia sull'aspetto (aumento della sudorazione, maggiore legnosità nei movimenti) che sulla resa dello stesso.
Per quanto concerne il comparto audio, da rimarcare la quasi totale assenza di una colonna sonora degna di questo nome (le uniche tracce audio sono udibili unicamente nei menu pre-gara), mentre più che discreti sono i rumori -pallina, pubblico e giocatori- udibili nel corso dell'incontro. Sempre a proposito di aspetti positivi, più che discreta la mappatura e la risposta del PAD Xbox 360 (controllo del giocatore affidato allo stick analogico di sinistra, gestione dei colpi delegata ai quattro principali tasti di azione ed ai due grilletti) mentre da rivedere sia il livello della traduzione dei testi nella nostra lingua, che alterna frasi corrette ad altre piuttosto marchiane (DOPPI FALLI su tutte), che la scelta di relegare le partite di doppio alla sola modalità esibizione.
Top Spin 3
8
Voto
Redazione
Top Spin 3
Se con i primi due capitoli della serie l'intento dichiarato era quello di offrire un simulatore di tennis all'altezza della situazione, con Top Spin 3 2K Games ha deciso che era venuto il momento di creare qualcosa di rivoluzionario in grado di diventare un vero e proprio punto di riferimento per i giochi futuri ispirati alla stessa disciplina. Missione assolutamente riuscita, grazie all'implementazione di un sistema di gioco estremamente tecnico, in grado di regalare ore ed ore di sicuro divertimento tantoa quanti siano alla ricercadi qualcosa di veramente diverso dal solito che agli amanti del tennis in senso piùgenerale.