Torment: Tides of Numenera

Torment Tides of Numenera

Gli RPG in visuale isometrica rappresentano, per la maggior parte dei giocatori navigati al di sopra dei venticinque anni, l’idillio quasi perfetto tra narrazione, gameplay e grafica accattivante. Un genere capace, seppur con qualche nota dolente per il suo essere “di nicchia”, di appagare e coinvolgere l'utenza, a prescindere dall'ambientazione messa in campo.

Con Torment, InXile Entertainment ha abbandonato il sistema a turni visto in Wasteland 2 (qui il nostro articolo), dando invece spazio ad un gameplay più dinamico, ispirato da capolavori quali Baldur’s Gate, IceWind Dale o il più recente Pillars of Eternity.

Anche se in questo caso, è bene specificarlo, parliamo del diretto discendente di Planescape: Torment. Non so se mi spiego!

Torment: Tides of Numenera

Numenera, Il Mondo di Domani

Ambientato in un futuro molto distante da oggi, Torment: Tides of Numenera crea la perfetta mescolanza tra uno scenario fantasy medievaleggiante ed alcuni elementi tecnologici, che rappresentano il lascito di un passato prospero di conquiste scientifiche senza precedenti. Non si conoscono nel dettaglio i motivi che hanno portato questa pace a disintegrarsi nel corso delle ere, ma il Nono Mondo in cui viviamo le nostre avventure ci viene presentato in perfetta decadenza.

La figura principale, che può essere vista nella duplice parte di antagonista e/o alleato (ma questo dipende da voi) è il Changing God. Un uomo che è riuscito, grazie ad alcuni esperimenti, a trasferire la sua coscienza di corpo in corpo, vivendo intere vite ed ingannando la morte (rappresentata in questo caso da un’entità chiamata The Sorrow). Ogni volta che la coscienza del Dio usciva fuori, dal proprio contenitore, non lasciava però un corpo vuoto e inanimato, ma bensì un’entità capace di ricreare una propria vita immortale, influenzando anche il corso delle Tides, onde imperscrutabili che possono cambiare lo scorrere degli eventi.

In questo panorama di reincarnazione noi giocatori andiamo a vestire i panni del Last Castoff, ovvero l’ultimo contenitore che ha ospitato l’anima del Dio. Spaesati e senza una meta da seguire, veniamo guidati all’interno del processo di creazione del personaggio, che di per sé si rivela avvincente già dalle prime battute, se non altro perché ricrea una sorta di storia dove veniamo coinvolti a “plasmare” l’animo di questo contenitore tra una serie di riflessi, o memorie, utili a determinare classe, allineamento e quant’altro.

Torment: Tides of Numenera

Nel mondo di Torment ne esistono tre giocabili, distinguibili tra Glaive (Guerriero), Jack (Ladro) e Nano (Mago), che fanno affidamento ad altrettanti parametri fondamentali per i punteggi caratteristica, che sono Might (Forza), Speed (Velocità) e Intellect (Intelletto). La semplificazione di tali parametri aiuta, sinceramente parlando, il giocatore a gestire il proprio personaggio senza dover dar seguito ad un sistema di regole troppo articolato.

Come sicuramente starete immaginando, i tre parametri influenzano l’utilizzo delle abilità più disparate, che vengono spesso richiamate, all’interno del gioco, mediante i dialoghi interattivi. Ogni skill ha la propria ragione di esistere, ed all’interno di un party di massimo quattro elementi vi troverete spesso a diversificare approccio, ottenendo così bonus importanti nella maggior parte delle prove disponibili.

Ogni tiro abilità attinge ai punteggi di caratteristica sopracitati, per un numero massimo di Effort che può essere incrementato nel corso dei vostri level-up. Nel corso della vostra “giornata lavorativa” potrete spendere un massimo di punti, che potrete recuperare soltanto dormendo oppure acquistando degli oggetti adatti a ripristinarli. Per questo il gruppo eterogeneo si traduce in forza, proprio perché la diversificazione di un punteggio caratteristica aumentato, al discapito di un altro, vi permette di approcciare alle missioni con effetti diversi, che portano parallelamente a soluzioni diverse ed inaspettate.

Cambiare strategia è utile, soprattutto nel momento in cui sarà possibile utilizzare potenti artefatti, accompagnati da alcuni Cypher che ogni personaggio può portare appresso come oggetto rapido. Esiste un limite di trasporto, anch’esso implementabile durante la progressione dei personaggi. È interessante considerare l’aspetto ruolistico del titolo, che articola senza mai dar niente per scontato una serie di storie avvincenti, piuttosto elaborate soprattutto quando ne si coglie l’indizio chiave. Utilizzare abilità come Percezione, oppure usando l’oggetto dedicato, potrete addirittura intercettare i pensieri superficiali dei vostri interlocutori, cambiando dunque le sorti della discussione a vostro vantaggio.

Durante la vostra avventura potrete trovare, inoltre, alcuni interessanti oggetti chiamati Merecaster che vi faranno entrare in contatto con un mondo passato e dimenticato. In una serie di dialoghi a scelta multipla, il giocatore può rivivere alcune esperienze provate dai precedenti castoff, ottenendo inoltre particolari benefici una volta effettuate le scelte giuste all’interno di questa dimensione parallela.

La Lingua Ferisce più della Spada!

Sotto il punto di vista prettamente tecnico, il gioco investe moltissimo nella sua natura ruolistica, dando un peso incredibile alla narrazione. Nel vostro ruolo di Last Castoff vi troverete ad interagire con moltissime persone presenti nel Nono Mondo, accorgendovi presto che riuscirete ad evitare moltissimi scontri inutili solo utilizzando bene le parole.

D’altronde il sistema non prevede alcun punto esperienza tratto dagli scontri, lasciandovi ottenere delle ricompense ogni qualvolta finirete una missione. Bisogna comunque dire che il sistema è piacevolmente articolato, grazie alla presenza di abilità di classe che possono ravvivare il semplice “colpisci e affonda”. Aligern è un personaggio che, ai livelli di Tier avanzati, potrà evocare degli esseri di luce per venire in vostro soccorso, curandovi allo stesso tempo e fornendovi degli scudi di energia, mentre Erritis menerà fendenti importanti attirando a sé i nemici con un pratico gancio.

Molte abilità passive aiutano il giocatore con bonus importanti, ed alcune di quelle attive potranno essere potenziate con delle stack (massimo due) che ne aumentano gli effetti sui nemici. Niente di trascendentale, ma comunque un ottimo sistema facile anche da apprendere in poco tempo.

Torment: Tides of Numenera

Avevamo parlato in alto delle Tides, senza soffermarci troppo sul loro effettivo impiego all’interno del gioco. Durante i vostri dialoghi noterete, per la maggior parte delle volte, che alcune tides di particolari colori sono state influenzate quando avrete dato una risposta a discapito di un’altra. Se il vostro personaggio sarà circondato da onde rosso acceso, forse vi starete comportando come degli infami, ma lasciamo comunque a voi la scelta di determinare il corso della vostra storia, scoprendo al tempo stesso la natura delle altre onde presenti. Ogni scelta, seppur minimale in primo luogo, può portare a delineare un vostro allineamento, mischiando i colori delle tides condizionate.

Piacevolmente Vintage

Il motore grafico utilizzato per confezionare il gioco è lo Unity Engine, una scelta inflazionata per i giochi di ruolo del settore, sicuramente ben ottimizzata dalla direzione artistica decisa dalla InXile. I panorami sono uno spettacolo per gli occhi, soprattutto quando arricchiti dalla presenza di numerosi dettagli e personaggi, che ne massimizzano la resa regalando al giocatore ottime sensazioni.

Oltre alla vista, anche l’udito viene piacevolmente assistito da una bellissima colonna sonora, edita nientemeno che da Mark Morgan (il tizio che curò i primi due Fallout e Planescape, non so se mi spiego). Unico neo, come molti ormai avranno constatato in questo settore, la localizzazione. A tutti gli effetti, manca proprio una traduzione in lingua nostrana completa, elemento che porta in evidenza grosse difficoltà soprattutto per tutti quelli che non masticano, proprio bene bene, la lingua anglofona. Se pensiamo che tutto il titolo si regge sui dialoghi, questo può diventare un vero e proprio scoglio.

Torment: Tides of Numenera

Torment: Tides of Numenera
8.5

Voto

Redazione

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Torment: Tides of Numenera

Come amante dei giochi di ruolo non posso far altro che dirmi ampiamente soddisfatto dell’opera. In primis per l’ambientazione, che sicuramente i più smaliziati conosceranno dal boardgame di Monte Cook, ed in secundis per il gameplay unico ed originale. Giochi come questo devono continuare ad essere prodotti, senza nessuna scusa!

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