Torrente

di Alessandro 'Alenet' Cossu

IL BRACCIO RIDICOLO DELLA LEGGE
Certo, non tutti possono chiamarsi Dredd o Max Payne. Certo, non tutti i poliziotti possono essere integerrimi, incorruttibili, dediti al sacrificio, pronti ad immolarsi per un ideale e assolutamente indisposti verso qualsiasi compromesso contro...il Male. Non si può sempre avere lo spirito di Hooker, la simpatia di Magnum P.I. o il carisma di Michael Knight. Ma non per questo occorre porre come contraltare la figura di un poliziotto corrotto, fifone, antitesi di tutto quello che siamo abituati a vedere ed amare. Esperimento coraggioso, quello dei Signori della E2, ma si sa, non tutte le ciambelle riescono con il buco...e spesso, una buona idea può facilmente sfociare nella volgarità gratuita e in un Torrente di occasioni mancate: questo è purtroppo il caso del titolo che ci apprestiamo a vagliare, un controverso shooter in terza persona (vivibile anche in prima persona, al modico costo di un violento mal di testa) ambientato nella gaia Spagna.


Per quanti non ne fossero a conoscenza, Torrente è il titolo di un telefilm decisamente in voga nella penisola Iberica. Protagonista di tale commedia d'azione è l'omonimo agente Torrente, poliziotto corrotto, brutale, dedito all'alcool e alle donne di facili costumi, razzista, vagamente xenofobo e con il fisico che ricorda Bud Spencer ai tempi de "Anche gli angeli mangiano fagioli". La probabile intenzione dei programmatori, nel creare (riprodurre?) un personaggio dotato di cotali fattezze, era quella di strappare un sorriso o addirittura una risata a giocatori ormai abituati a ben altri stereotipi d'eroe, ma il risultato è esattamente l'opposto come si evince fin dai primi minuti di gioco. Ma prima, un po' di breve storia. Come detto, il nostro corpulento agente non disdegna ricevere mazzette & tangenti a destra e a manca, favorendo ora il grosso mafioso, ora il piccolo spacciatore, con il solo intento di arricchire il suo conto in banca ed evitando, nel contempo, di finire in fondo ad un fiume con un bel paio di gambali di gesso.

Ma stavolta, Torrente si trova proprio nel mezzo di una lotta fra la Mafia e uno dei più grossi spacciatori ispanici. Scomodo testimone ed inutile pedina di loschi traffici, il nostro "eroe" deve mettersi nell'ordine delle idee di cominciare a lottare finalmente per una giusta causa, ed è proprio qui che entriamo in scena noi: negli ampi panni del pavido poliziotto, dovremo affrontare la bellezza di sessanta locazioni con un numero imprecisato di missioni e sotto-quest (il tutto con una linearità quasi offensiva), coadiuvati da oltre trenta strumenti di morte diversi, fra armi bianche, mazze, mitra, fucili, pistole e tante altre amenità.
Il trionfo del già visto, quindi, con l'aggravante di una veste grafica decisamente sotto la media ed un sonoro totalmente da dimenticare...ma procediamo con ordine.

Il gioco comincia con un Torrente tronfio e borioso, che ci racconterà la sua storia, la storia di un agente divenuto ricco e famoso per aver sconfitto il crimine organizzato...ovviamente, come è ormai un classico, saremo noi a vivere in prima persona i ricordi di Torrente, manovrando al meglio il nostro grasso alter-ego digitale dall'accento marcatamente napoletano. Come annunciato qualche riga fa, Torrente è un classico sparatutto in terza persona, lineare e immediato, con qualche velleità alternativa che varia un po' il gameplay: si va dalla scorta ai VIP, al disattivare bombe nel centro di Madrid, passando per le fughe in auto (e qui il tributo a GTA è palese) per finire con missioni finto-stealth dove dovremo limitarci ad ammazzare tutti facendo il meno rumore possibile. In ogni caso, quale che sia la missione, non dovremo far altro che avanzare nella direzione indicata dalla freccia che dovreste notare nelle foto qui attorno e sparare a tutto ciò che si muove, fatta eccezione, ovviamente, degli ignari passanti (in ogni caso, durante i nostri match, uccidere un innocente non comporta assolutamente alcun danno per noi). Nonostante la varietà delle missioni, sfortunatamente la noia fa capolino ben presto, visto che alcune di esse, come le prime cinque, sono tutte banalmente uguali, nella medesima ambientazione e con gli stessi avversari...

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