Toukiden: The Age of Demons

di Tommaso Alisonno
Sono passati otto anni da quando c'é stato il “Risveglio”, o per lo meno é così che gli umani sopravvissuti chiamano il misterioso inizio dell'invasione degli Oni nel mondo dei mortali. Da dove vengano questi demoni non é chiaro, ma i loro obiettivi lo sono: distorcendo il tempo e lo spazio, aggrediscono le popolazioni umane divorando l'anima delle loro vittime. Una delle ultime roccaforti dell'umanità é il villaggio di Utakata, dove un giorno arriva un nuovo Slayer, ossia un cacciatore di Demoni, pronto ad unirsi alla locale gilda.

Toukiden: The Age of Demons (da qui in poi solo Toukiden) é un hunter-game ambientato in un mondo dichiaratamente ispirato alla mitologia Giapponese, attingendo a piene mani dalle leggende e dagli eroi del Sol Levante per proporre comunque una storia nuova a originale. All'inizio della nostra esperienza saremo chiamati a creare con un editor piuttosto semplice il nostro alter-ego: dopo aver scelto nome, sesso, aspetto del viso, pettinatura e colori, saremo pronti a sfidare gli Oni sul loro campo.




Utakata sarà il nostro campo-base: qui potremo dialogare con gli altri Slayers e gli altri abitanti del villaggio, acquistare e vendere oggetti, nonché creare e potenziare le varie armi. Queste si dividono in sei tipi: spada, lancia, arco, pugnali, guantoni e falce/catena (se preferite, chiamatela kusarigama), ciascuna con le sue caratteristiche e tecniche. Come in altri hunter-games, anche in Toukiden il personaggio non avrà alcun genere di progressione legata alla propria esperienza personale: le sue caratteristiche di attacco/difesa, nonché le tecniche a disposizione, dipenderanno esclusivamente dall'equipaggiamento.

E' pur vero, però, che ciascuna singola arma o pezzo di armatura può essere gratuitamente potenziato al livello successivo semplicemente adoperandolo un po' di volte e poi rivolgendosi al fabbro. D'altro canto, per avere incrementi sostanziali, o semplicemente una nuova base da cui partire quando si raggiunge “il limite”, sarà necessario creare armi e armature nuove di zecca, e per farlo saranno necessari denaro e componenti da reperire in battaglia.

Diciamo pertanto che abbiamo scelto il nostro equipaggiamento e abbiamo raggiunto il bancone della sede degli Slayers per aderire a una missione: queste si divideranno in bianche (comuni) e rosse (importanti). Normalmente per proseguire nella trama - e dunque sbloccare nuove missioni - sarà necessario superare le rosse, ma talvolta il gioco ci chiederà di risolvere una o più di quelle bianche, oppure di andare a parlare con un personaggio specifico. Dopo la scelta della missione, si passa a quella dei PNG che ci accompagneranno: anche in questo caso, talvolta la trama ci imporrà determinati partner, altre volte avremo scelta libera. Ciascuna missione é liberamente rigiocabile a volontà, ed in questo caso il party é sempre libero.

Le missioni si svolgeranno su mappe denominate “ere”, a seconda di come gli Oni presenti hanno “distorto il tempo”: era dell'onore, era della guerra, era della pace e così via. La differenza é comunque principalmente estetica nonché di struttura, ossia di come le varie sezioni sono collegate tra loro: ciascuna mappa é divisa in ambienti separati, collegati tra loro da appositi portali. Ovviamente gli obiettivi da conseguire cambieranno a seconda della missione: si va dallo sconfiggere un determinato numero di mostri, alla liberazione totale di determinate zone, agli immancabili scontri con Oni “di grossa taglia”, che siano essi boss o semi-boss.



Il gioco propone un'interfaccia e un concept fortemente basati sull'azione: due dei tasti frontali sono associati ad attacchi “normali” - per esempio, con la spada abbiamo un colpo veloce o colpo potente - uno alla schivata e l'ultimo agli attacchi “speciali” - come il colpo “autoguidato” dell'arco. A seconda dell'arma, sarà anche possibile concatenare attacchi di vario tipo premendo nella giusta sequenza tasti differenti.. Nella parte alta dello schermo sono visibili tre barre: la prima é la classica della vita, mentre quella sottostante é quella del “focus” - ma potete chiamarlo stress, o fatica. Il focus, infatti, si consuma correndo, schivando o sferrando attacchi speciali, salvo poi ricaricarsi col tempo.

Meno visibile l'indicatore della “difesa”: una barra verde più sottile incastrata tra vita e focus. Questa si riduce quando subite un attacco: finché avete barra verde, la vostra salute é al sicuro; quando la barra verde si esaurisce, é il momento in cui cominciate a incassare colpi seri. Per ristabilire la barra verde é comunque sufficiente ricorrere al rituale di purificazione - di cui parleremo tra pochissimo.

Uno dei tasti laterali é preposto alla gestione istantanea dell'inquadratura: sebbene questa sia controllabile anche liberamente tramite analogico desto (o croce direzionale, retaggio della non-importata versione PSP), torna sempre comodo poterla portare alle spalle del personaggio o effettuare il “lock” su un nemico. L'ultimo tasto laterale ha due utilizzi: in movimento permette di correre, mentre da fermi attiva il “rituale di purificazione”, necessario per tramutare i cadaveri dei nemici in oggetti utili. In questa posa, inoltre, é possibile ricaricare la succitata barra della difesa e attivare i poteri legati al Mitama equipaggiato.