Townsmen VR: recensione del gioco per PlayStation VR2
Loro sono naufraghi sopravvissuti a una tempesta e noi siamo lì, ad osservare dall’alto la scena, fino a quando non dobbiamo intervenire raccogliendo dal mare la legna necessaria a riparare la vela, il tutto inizia così, poche (fragili) persone di cui prenderci cura, ma è una volta che questa imbarcazione giunge a terra, su un’isola, che inizia il viaggio vero e proprio.
Townsmen VR è davvero curato, si può fare uno zoom che passa dal più alto dei cieli fino all’altezza esatta di un personaggio, mantenendo sempre un’ottima risoluzione complessiva, oltre ad una modellazione poligonale semplice, essenziale, ma piacevole. Dovremo partire ad assegnare ad un gruppo di minions la raccolta della legna, così da iniziare a costruire le prime abitazioni e le prime strutture rudimentali che permetteranno al popolo di crescere, adattarsi e strutturarsi. I pericoli sono dietro l’angolo, non solo fame e sete inizieranno presto a mordere qualora non ci sia la costruzione di capanni da pesca o strutture per la caccia, ma anche la fauna locale non sarà particolarmente accogliente. Le fiere abitano una parte dell’isola e si faranno presto sentire, uccidendo gli abitanti che passano nei dintorni, talvolta anche le incursione esterne, come i pirati, possono rubare preziose risorse, aiutarci nell’uccidere le bestie feroci o, a loro volta, farci del male, qualora non siamo pronti a gestire la minaccia.
Townsmen VR: divinità a metà
Partiamo dal fatto che ovviamente c’è bisogno di tempo, l’ottimo tutorial ci mette in mano gli strumenti per comprendere l’intera esperienza, ma non tutto funziona perfettamente. Fare i vari zoom ad esempio richiede una certa abilità nell’uso dei controller, i quali non sempre rispondono in modo agevole o corretto e per questo saremo costretti a “remare” nel vuoto per parecchio. Potremo raccogliere gli abitanti per costringerli a fare determinati lavori – fatto salvo che ci riusciate – ma l’interfaccia talvolta fa incastrare l’azione al punto che è capitato di annegare involontariamente qualcuno per averlo spintonato nel mare.
Anche il menù di costruzione degli edifici fatica ad adattarsi alla dimensione che si ha in un dato momento che deve per ovvi motivi mantenere le proporzioni sulla base della tipologia di visualizzazione che abbiamo in quel momento, ma la cosa talvolta non funziona. La parte però meno logica è legata all’IA, in quanto ci troviamo dei minions a cui sono stati dati degli ordini di lavoro che si interrompono, guardano il vuoto sembra si riattivino solo quando ci avviciniamo a loro, il che ha davvero poco senso.
Questo è un gioco atipico, che si propone di essere efficace sul lungo periodo (di tempo, ma anche di sessioni di gioco), mentre su VR talvolta la proposta è qualcosa di one-shot, ma in sé ci può stare, di sicuro i bug sono tanti al momento, ma il concept è simpatico e offre del buon intrattenimento che potrebbe vedere in futuro uno sviluppo sempre più maturo.
Versione Testata: Playstation VR2
Voto
Redazione
Townsmen VR: recensione del gioco per PlayStation VR2
HandyGames porta su VR Townsmen, un god-game in cui si può realmente assaporare la sensazione di essere una divinità con in mano il potere di aiutare il proprio piccolo popolo a crescere e svilupparsi (o a punirlo nel caso non raggiungesse gli obiettivi prefissati). Nella sua struttura, sicuramente non del tutto originale e comunque afflitta da numerosi bug - almeno nella versione che ci è stata fornita – si intravvedono dei buoni propositi e un’ottima idea, sia dal punto di vista dello sviluppo attuale e di come potrà diventare.