Toy Story 3
Il pluri-acclamato capolavoro della Pixar, apprezzato dalla critica e amato da grandi e piccini, giunge dopo anni di silenzio al terzo capitolo cinematografico. Qual é il segreto di questo successo? Beh, certamente una delle motivazioni da ricercare é l'innovativa concezione dell'animazione che ai tempi del primo Toy Story faceva i primi passi nella 3DCG come strumento cinematografico. Ma se fosse stato solo uno sfoggio tecnico, sarebbe stato presto surclassato: se Toy Story arriva oggi al terzo capitolo é evidente che c'é sotto qualcosa di più, e questo qualcosa può essere solo la Fantasia con la F maiuscola.
Toy Story piace ai più giovani perché é una favola, una favola moderna, una favola con protagonisti i giocattoli, ma pur sempre una favola. E piace agli adulti perché ci riporta indietro nel tempo a quando noi eravamo bambini, a quando una cameretta poteva diventare volta per volta selvaggio west, stazione spaziale, castello medievale, mondo perduto, inferno dantesco, cimitero infestato o un mix incontrollato di tutti questi elementi, pronto a modificarsi in barba alla coerenza ogni volta che un nuovo giocattolo si aggiungeva alla nostra cassa.
Ma il tempo passa, i bambini crescono ed é il corso naturale delle cose che i giocattoli vengano abbandonati. É su questo punto che, senza svelare troppo, si basa la trama di TS3: Andy, il padroncino di Woody e Buzz, é ormai cresciuto, ed é giunta per lui l'ora di andare al college. I suoi giocattoli non gli serviranno più, e la cosa più “intelligente” da fare é quella di donarli ad un asilo: “La grande fuga” é il sottotitolo della pellicola, nel rocambolesco viaggio dei giocattoli per tornare a casa.
Nel videogioco, tutta questa vicenda viene letteralmente raccontata, come se ormai appartenesse al passato, nella modalità Storia, suddivisa in nove livelli di cui il primo parte automaticamente all'avvio di una nuova partita. C'é da dire che comunque questi nove livelli toccano solo le tappe fondamentali della pellicola, cercando di non fare troppi spoiler (ma dopotutto la storia va seguita) ed alternando tra loro anche missioni “sopra le righe”. Di base, la struttura sarà quella di un Platform 3D in cui potremo utilizzare i tre protagonisti Woody, Buzz e Jessie.
I comandi principali saranno comuni per tutti e tre, e andranno dal salto (doppio), al comando per afferrare un oggetto e per lanciarlo, fino alla possibilità di scagliare palline colorate a guisa di proiettili, eventualmente con una visuale in prima persona. I tre potranno appendersi alle sporgenze e spostarsi lateralmente, nonché rimbalzare sulle pareti per raggiungere luoghi più elevati. Ciascuno di loro avrà inoltre un'abilità speciale: Woody può utilizzare la cordicella come lazo per aggrapparsi a particolari sporgenze e quindi come liana, Jessie può saltare con un volteggio su spuntoni molto sottili, Buzz può sollevare e lanciare per lunghe distanze i suoi due amici.
Purtroppo, però, a conti fatti queste abilità non sono fondamentali in tutti i succitati nove livelli, bensì negli unici in cui i tre personaggi debbano collaborare a stretto contatto per raggiungere gli obiettivi richiesti. In altri livelli, infatti, i tre procederanno separati - rendendo quindi inutile l'abilità di Buzz - oppure affronteranno degli scenari in singolo. É il caso, ad esempio, del “videogioco nel videogioco”, in cui impersoneremo Buzz in una missione spaziale alla caccia dell'arcinemico Zurg. Per quanto queste missioni costituiscano indubbiamente un divertente diversivo - e grazie ad Andy ed alla sorellina Bonnie torniamo al concetto che é la fantasia dei bambini a guidare questo mondo - é anche innegabile che la modalità storia é alla fin fine molto breve.
Per fortuna, però, essa costituisce solo la punta dell'iceberg: il vero divertimento inizia quando, tra un capitolo e l'altro, potrete accedere alla “Scatola dei giocattoli”, ovvero una città in stile vecchio west popolata dagli innumerevoli amici di Andy. Potrete impersonare indifferentemente uno qualsiasi dei tre protagonisti (niente abilità speciali stavolta, solo preferenza personale), e volendo anche farvi aiutare da un amico in co-op split screen: il vostro ruolo nella città sarà quello di sceriffo, e lo scopo quello di svolgere missioni per conto dei cittadini.
Queste spazieranno in una varietà impressionante, mettendo alla frusta la flessibilità del gioco: sarete infatti chiamati a variare l'aspetto delle strutture o l'abbigliamento dei cittadini, a scattare fotografie di vari soggetti, ad abbattere rocce lanciandoci contro barili esplosivi, a sconfiggere fantasmi e gargoylle, e altro ancora. Man mano che svolgerete missioni otterrete una ricompensa in denaro tramite cui potrete sbloccare nuovi elementi per la città, e con essi implicitamente nuove missioni: tanto per fare un esempio, ottenere il cavallo Bull's Eye renderà disponibili delle sfide a tempo di corsa al galoppo. É presente addirittura un tool per ingrandire o rimpicciolire gli elementi della città, rendendoli così più ingombranti o, viceversa, più leggeri da trasportare e lanciare. Non mancheranno nemmeno i diversivi, come briganti da arrestare prima che saccheggino la popolazione, o dischi volanti che di tanto in tanto rapiranno qualche abitante.
La realizzazione tecnica é decisamente in linea con la produzione cinematografica: la cosa non é stupefacente se si pensa che in effetti il film é interamente realizzato al computer, ma ciò non toglie che il risultato su console sia a prescindere notevole. Ovviamente non sono presenti tutti quegli effetti fotorealistici che si ricercano nei top gamma, ma questo é dovuto al fatto che comunque lo stile grafico di Toy Story é quello e non può essere cambiato. Tutti i modelli sono comunque dettagliatissimi (persino i tasti nell'uniforme di Buzz) e splendidamente animati; gli ambienti sono vasti e ricchi di particolari, e nella scatola dei giochi é anche possibile, a determinate condizioni, variare la palette per ottenere risultati più cupi (da horror) o più accesi (da fiaba).
La colonna sonora si avvale ovviamente ancora una volta dei contenuti del film, a partire dal tema “You've got a friend in me” di Randy Newman (in Italia resa celebre come “Hai un amico in me” da Riccardo Cocciante), passando per le musiche delle varie scene, ma completata con brani esclusivi, tutti di ottima qualità, che spaziano dal country, all'horror, al colossal fantascientifico. I doppiaggi sono affidati alle voci ufficiali, e sinceramente non sarebbe potuto essere diversamente: anche se molti hanno espresso perplessità, a suo tempo, alla notizia che Woody sarebbe stato doppiato da Fabrizio Frizzi, ormai tutti ne siamo talmente abituati che non riusciremmo mai a immaginarci il simpatico Cow Boy con un'altra voce. Ottimi anche tutti gli effetti sonori.
Prendere confidenza col sistema di gioco é piuttosto semplice, visto che trattandosi essenzialmente di un platform alla fine il tasto che maggiormente bisognerà padroneggiare sarà quello del salto. Ad ogni modo, ogni volta che si renderà necessaria una nuova azione di qualsiasi genere il gioco ci metterà a disposizione dei mini-tutorial sottoforma di punti interrogativi: basterà toccarli per assistere ad una piccola animazione che illustrerà cosa fare. Addirittura, se doveste rimanere per diversi secondi “bloccati”, il gioco vi darà la possibilità di visualizzare un consiglio, spesse volte molto chiarificante.
Per quanto la modalità storia sia, come accennato, particolarmente breve (si può portare a termine in un paio di serate di gioco intensivo) ciò non di meno presenta occasionalmente degli interessanti picchi di difficoltà, spesso nei punti più imprevedibili. Questa difficoltà può essere espressamente voluta, come ad esempio nelle ultime battute dello scontro finale (sul quale non vi facciamo nessuna anticipazione, anche perché non ci credereste MAI), ma purtroppo più sovente é legata ad un sistema di inquadrature che talvolta decide di diventare rognoso, e l'esempio più pratico é la fase in cui Woody dovrà saltere da una spugnetta all'altra.
Concludendo, Toy Story 3 ci ha piacevolmente stupito e soddisfatto. Certo, se ci fossimo fermati alla modalità storia, per quanto allegra, varia e divertente, la sua disarmante brevità ci avrebbe deluso completamente, ma quando poi si rivolge lo sguardo alla Scatola dei Giochi, alla molteplicità e varietà delle missioni, alla possibilità di svolgerle in co-op, all'abbondanza degli oggetti da ottenere e dei segreti da sbloccare e, in generale, all'incredibile Fantasia “da bambino” che gli sviluppatori sono riusciti a ricreare, ci si rende finalmente conto delle potenzialità del gioco. Consigliato a tutti, grandi e piccini, meglio se insieme.
Toy Story piace ai più giovani perché é una favola, una favola moderna, una favola con protagonisti i giocattoli, ma pur sempre una favola. E piace agli adulti perché ci riporta indietro nel tempo a quando noi eravamo bambini, a quando una cameretta poteva diventare volta per volta selvaggio west, stazione spaziale, castello medievale, mondo perduto, inferno dantesco, cimitero infestato o un mix incontrollato di tutti questi elementi, pronto a modificarsi in barba alla coerenza ogni volta che un nuovo giocattolo si aggiungeva alla nostra cassa.
Ma il tempo passa, i bambini crescono ed é il corso naturale delle cose che i giocattoli vengano abbandonati. É su questo punto che, senza svelare troppo, si basa la trama di TS3: Andy, il padroncino di Woody e Buzz, é ormai cresciuto, ed é giunta per lui l'ora di andare al college. I suoi giocattoli non gli serviranno più, e la cosa più “intelligente” da fare é quella di donarli ad un asilo: “La grande fuga” é il sottotitolo della pellicola, nel rocambolesco viaggio dei giocattoli per tornare a casa.
Nel videogioco, tutta questa vicenda viene letteralmente raccontata, come se ormai appartenesse al passato, nella modalità Storia, suddivisa in nove livelli di cui il primo parte automaticamente all'avvio di una nuova partita. C'é da dire che comunque questi nove livelli toccano solo le tappe fondamentali della pellicola, cercando di non fare troppi spoiler (ma dopotutto la storia va seguita) ed alternando tra loro anche missioni “sopra le righe”. Di base, la struttura sarà quella di un Platform 3D in cui potremo utilizzare i tre protagonisti Woody, Buzz e Jessie.
I comandi principali saranno comuni per tutti e tre, e andranno dal salto (doppio), al comando per afferrare un oggetto e per lanciarlo, fino alla possibilità di scagliare palline colorate a guisa di proiettili, eventualmente con una visuale in prima persona. I tre potranno appendersi alle sporgenze e spostarsi lateralmente, nonché rimbalzare sulle pareti per raggiungere luoghi più elevati. Ciascuno di loro avrà inoltre un'abilità speciale: Woody può utilizzare la cordicella come lazo per aggrapparsi a particolari sporgenze e quindi come liana, Jessie può saltare con un volteggio su spuntoni molto sottili, Buzz può sollevare e lanciare per lunghe distanze i suoi due amici.
Purtroppo, però, a conti fatti queste abilità non sono fondamentali in tutti i succitati nove livelli, bensì negli unici in cui i tre personaggi debbano collaborare a stretto contatto per raggiungere gli obiettivi richiesti. In altri livelli, infatti, i tre procederanno separati - rendendo quindi inutile l'abilità di Buzz - oppure affronteranno degli scenari in singolo. É il caso, ad esempio, del “videogioco nel videogioco”, in cui impersoneremo Buzz in una missione spaziale alla caccia dell'arcinemico Zurg. Per quanto queste missioni costituiscano indubbiamente un divertente diversivo - e grazie ad Andy ed alla sorellina Bonnie torniamo al concetto che é la fantasia dei bambini a guidare questo mondo - é anche innegabile che la modalità storia é alla fin fine molto breve.
Per fortuna, però, essa costituisce solo la punta dell'iceberg: il vero divertimento inizia quando, tra un capitolo e l'altro, potrete accedere alla “Scatola dei giocattoli”, ovvero una città in stile vecchio west popolata dagli innumerevoli amici di Andy. Potrete impersonare indifferentemente uno qualsiasi dei tre protagonisti (niente abilità speciali stavolta, solo preferenza personale), e volendo anche farvi aiutare da un amico in co-op split screen: il vostro ruolo nella città sarà quello di sceriffo, e lo scopo quello di svolgere missioni per conto dei cittadini.
Queste spazieranno in una varietà impressionante, mettendo alla frusta la flessibilità del gioco: sarete infatti chiamati a variare l'aspetto delle strutture o l'abbigliamento dei cittadini, a scattare fotografie di vari soggetti, ad abbattere rocce lanciandoci contro barili esplosivi, a sconfiggere fantasmi e gargoylle, e altro ancora. Man mano che svolgerete missioni otterrete una ricompensa in denaro tramite cui potrete sbloccare nuovi elementi per la città, e con essi implicitamente nuove missioni: tanto per fare un esempio, ottenere il cavallo Bull's Eye renderà disponibili delle sfide a tempo di corsa al galoppo. É presente addirittura un tool per ingrandire o rimpicciolire gli elementi della città, rendendoli così più ingombranti o, viceversa, più leggeri da trasportare e lanciare. Non mancheranno nemmeno i diversivi, come briganti da arrestare prima che saccheggino la popolazione, o dischi volanti che di tanto in tanto rapiranno qualche abitante.
La realizzazione tecnica é decisamente in linea con la produzione cinematografica: la cosa non é stupefacente se si pensa che in effetti il film é interamente realizzato al computer, ma ciò non toglie che il risultato su console sia a prescindere notevole. Ovviamente non sono presenti tutti quegli effetti fotorealistici che si ricercano nei top gamma, ma questo é dovuto al fatto che comunque lo stile grafico di Toy Story é quello e non può essere cambiato. Tutti i modelli sono comunque dettagliatissimi (persino i tasti nell'uniforme di Buzz) e splendidamente animati; gli ambienti sono vasti e ricchi di particolari, e nella scatola dei giochi é anche possibile, a determinate condizioni, variare la palette per ottenere risultati più cupi (da horror) o più accesi (da fiaba).
La colonna sonora si avvale ovviamente ancora una volta dei contenuti del film, a partire dal tema “You've got a friend in me” di Randy Newman (in Italia resa celebre come “Hai un amico in me” da Riccardo Cocciante), passando per le musiche delle varie scene, ma completata con brani esclusivi, tutti di ottima qualità, che spaziano dal country, all'horror, al colossal fantascientifico. I doppiaggi sono affidati alle voci ufficiali, e sinceramente non sarebbe potuto essere diversamente: anche se molti hanno espresso perplessità, a suo tempo, alla notizia che Woody sarebbe stato doppiato da Fabrizio Frizzi, ormai tutti ne siamo talmente abituati che non riusciremmo mai a immaginarci il simpatico Cow Boy con un'altra voce. Ottimi anche tutti gli effetti sonori.
Prendere confidenza col sistema di gioco é piuttosto semplice, visto che trattandosi essenzialmente di un platform alla fine il tasto che maggiormente bisognerà padroneggiare sarà quello del salto. Ad ogni modo, ogni volta che si renderà necessaria una nuova azione di qualsiasi genere il gioco ci metterà a disposizione dei mini-tutorial sottoforma di punti interrogativi: basterà toccarli per assistere ad una piccola animazione che illustrerà cosa fare. Addirittura, se doveste rimanere per diversi secondi “bloccati”, il gioco vi darà la possibilità di visualizzare un consiglio, spesse volte molto chiarificante.
Per quanto la modalità storia sia, come accennato, particolarmente breve (si può portare a termine in un paio di serate di gioco intensivo) ciò non di meno presenta occasionalmente degli interessanti picchi di difficoltà, spesso nei punti più imprevedibili. Questa difficoltà può essere espressamente voluta, come ad esempio nelle ultime battute dello scontro finale (sul quale non vi facciamo nessuna anticipazione, anche perché non ci credereste MAI), ma purtroppo più sovente é legata ad un sistema di inquadrature che talvolta decide di diventare rognoso, e l'esempio più pratico é la fase in cui Woody dovrà saltere da una spugnetta all'altra.
Concludendo, Toy Story 3 ci ha piacevolmente stupito e soddisfatto. Certo, se ci fossimo fermati alla modalità storia, per quanto allegra, varia e divertente, la sua disarmante brevità ci avrebbe deluso completamente, ma quando poi si rivolge lo sguardo alla Scatola dei Giochi, alla molteplicità e varietà delle missioni, alla possibilità di svolgerle in co-op, all'abbondanza degli oggetti da ottenere e dei segreti da sbloccare e, in generale, all'incredibile Fantasia “da bambino” che gli sviluppatori sono riusciti a ricreare, ci si rende finalmente conto delle potenzialità del gioco. Consigliato a tutti, grandi e piccini, meglio se insieme.
Toy Story 3
8
Voto
Redazione
Toy Story 3
La favola moderna di Toy Story continua al cinema, ma anche nelle nostre case possiamo assaporare il fascino, il brio, la fantasia che accomuna Woody, Buzz, Jessie e tutto il resto della combriccola Disney/Pixar. Il videogioco di Toy Story 3 non é solo il doveroso tie-in della pellicola, ma é anche un gioco a tutto tondo che, a monte di una modalità storia carina ma decisamente troppo breve, offre una vasta e variegata modalità “scatola dei giocattoli” dove veramente la fantasia propria dei bambini si realizza coi mezzi a disposizione degli adulti. L'importante, nel mondo di Toy Story, é non smettere mai di sognare, e il gioco riesce superbamente in questo obiettivo. Per tutti, ma veramente tutti.