Transformers

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La vostra scorta di Energon è indicata in basso a sinistra nello schermo e cala ogni volta che subite un attacco: per ripristinarla sarà sufficiente raccogliere le sfere di energia abbandonate dai nemici quando questi esplodono. I livelli sono strutturati in modo che qua e là siano posizionati dei "portali Warp": si tratta in pratica di savepoint da cui è anche possibile tornare al quartier generale dove fare il pieno di Energon, configurare i Minicon equipaggiati ed addirittura cambiare l'Autobot in uso, a scelta tra Optimus Prime (forte e potente, ma lento), Hot Shot (veloce e agile, ma poco corazzato) e Red Alert (la giusta via di mezzo, principalmente incentrato sulla difesa tattica). Occhio però che quando utilizzerete un portale Warp per rientrare nella mappa troverete nuovamente ad aspettarvi molti dei nemici già affrontati, se non tutti; addirittura, se rientrate in un livello dove avete già sconfitto il Boss, i nemici più deboli saranno sostituiti da energumeni molto più tenaci. Perché ciò? Fondamentalmente il motivo è quello di proteggere strenuamente i Minicon "nascosti" in quanto non indispensabili per la trama e i vari dischi di contenuti speciali, alcuni dei quali saranno messi in posti originariamente irraggiungibili ma a cui potrete accede solo dopo aver ottenuto, in missioni successive, l'adeguato Minicon (ad esempio, le succitate ali per planare).

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REALIZZAZIONE TECNICA
Tecnicamente parlando, Transformers eccelle sia dal punto di vista della grafica sia da quello del sonoro; ma cominciamo dalla grafica. I modelli 3D di tutti i robot sono realizzati egregiamente, con punte di perfezione assoluta nei tre protagonisti e nei Boss: vi sembrerà veramente di muovervi in una via di mezzo tra un cartone animato ultima generazione ed un mondo di giocattoli, e la flessibilità del motore è tale che non potrete esimervi dal compiere acrobazie spassosissime, come ad esempio piombare in un mucchio di nemici sotto forma di veicolo investendone la metà per poi trasformarvi in robot intorno ai cento all'ora, sfruttare un albero o una roccia per arrestarvi a mezz'aria, girarvi su voi stessi e prendere a missiliate i superstiti prima ancora di toccare terra. Buone le animazioni, se si fa eccezione per un po' di pattinaggio quando camminate lentamente. Ottima anche la realizzazione degli ambienti e degli effetti quali l'erba che si sposta al vostro passaggio (specie a tutta velocità), pioggia e neve. Meno curata, invece, la realizzazione dell'acqua, che appare molto piatta e anonima. Eccellenti, ma non poteva essere altrimenti, i filmati in Full Motion. Il sonoro si avvale di ottime musiche d'atmosfera, alcune delle quali sono arrangiamenti ben riusciti dei temi delle varie serie TV. Molto buoni gli effetti sonori e i doppiaggi, interamente in Italiano, anche se niente mi leva dalla testa che le "vecchie" voci robotiche erano tutt'un'altra cosa...

GIOCABILITA' E LONGEVITA'
Per quanto io sia un convinto fautore della teoria che l'interfaccia joypad non è perfetta per un FPS (tastiera+mouse rimane il connubio ideale), devo ammettere che per Transformers gli sviluppatori dell'Atari hanno veramente preso in mano con affetto il DualShock2, realizzando un sistema di controllo funzionale, piuttosto sensibile e ben rispondente alle sollecitazioni, col risultato che padroneggiare il controllo del robot è piuttosto semplice ed immediato. Unitamente alla semplicità concettuale di un FPS, alla difficoltà progressiva implementata e all'idea molto intrigante alla base, possiamo concludere che i presupposti per una buona giocabilità ci sono tutti. Unica nota leggermente dolente: certi punti subiscono sovente dei picchi di difficoltà, ad esempio quando ci si ritrova in presenza di svariati nemici tra cui più di uno di quelli "grossi", specie considerando che l'Intelligenza Artificiale non è affatto stupida, ma che anzi persino i nemici più deboli cercheranno di accerchiarvi e di sfruttare le asperità del terreno per avere dei vantaggi quali copertura et similia.

Di contro, o per meglio dire fortunatamente, i nemici soffrono di Friendly Fire (per i non addetti, significa che se un loro colpo anziché colpire voi centra un altro nemico, quest'ultimo accusa il danno), e pertanto con un po' di esperienza dovreste riuscire a cavarvela, ma ciò non toglie che certi punti siano veramente ostici se paragonati al resto del livello. Se giocherete il titolo "tutto d'un fiato", vale a dire cercando di raggiungere nel minor tempo possibile il Boss tralasciando di raccogliere i Minicon non indispensabili, dovreste impiegare all'incirca una decina-dozzina di ore per portarlo al termine alla difficoltà più bassa. Con la ricerca dei Minicon e dei contenuti speciali la mole del gioco come minimo raddoppia, e se considerate che ci sono tre livelli di difficoltà (e che è vivamente consigliabile partire dal più basso) potrete facilmente capire che anche la longevità si attesta su livelli piuttosto buoni.

CONCLUSIONI
Dopo l'ultima delusione ricevuta recentemente dall'ennesimo titolo "commerciale" sui Transformers, sono stato piacevolmente sorpreso da questo lavoro dell'Atari, e sono veramente contento che finalmente i Robottoni Trasformisti abbiano un gioco alla loro altezza. Non un capolavoro, questo forse no: qualche cosina qua e là potrebbe essere rivista (una su tutte la trama, veramente troppo labile), e forse non avrebbe fatto male la presenza di qualche Autobot in più. Non ultimo, rimango convinto che la serie "Armada" non regga il confronto affettivo contro la mitica prima serie. Però nella vita bisogna saper riconoscere quando un lavoro è buono a prescindere dai gusti o dagli affetti personali, e Transformers è un gioco buono. Dategli un'occhiata.

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Transformers
7.5

Voto

Redazione

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Transformers

Era veramente ora che potessimo giocare un titolo sui Transformers realizzato in maniera pregevole e non solo una losca manovra commerciale studiata per spillare quattrini ai numerosi fan: il gioco si dimostra un FPS dal sapore un po' arcade, con una trama forse male arrangiata ma decisamente valido sotto l'aspetto del gameplaying e della realizzazione tecnica, specie nei filmati. Assolutamente imperdibile per gli amanti della serie, anche se non esperti del filone "Armada", e consigliabile anche agli altri.