Transformers: Fall of Cybertron

di Roberto Vicario
Il movimento dei Transformers, robottoni meccanici in grado di trasformarsi in automezzi, ha vissuto negli ultimi anni una vera e propria seconda giovinezza. La trilogia cinematografica firmata dal famoso registra Michael Bay e prodotta da Steven Spielberg é stata un vero e proprio trampolino di lancio per una sequela di prodotti che hanno riportato in auge, anche tra i più piccoli, personaggi quali Optimus Prime e BumbleBee.



Activision, proprietaria delle licenze ludiche del brand, non é stata da meno ed ha proposto una serie di giochi ispirati sia ai film che al brand vero e proprio. In barba alla cadenza cinematografica, gli sviluppatori della serie - i talentuosi ragazzi di High Moon Studios, attualmente al lavoro su Deadpool - hanno, infatti, proposto una versione dei Transformers che strizza l'occhio sia a livello stilistico che di contenuti alle forme originali dei robot.

Dopo l'ottimo War of Cybertron, torniamo nuovamente sul pianeta natale di questi colossi meccanici, per assistere al capitolo di finale dello scontro. Ne varrà davvero la pena? Scopriamolo insieme.

Ad ognuno il suo Transformers
La storia del gioco si dipana su tredici capitoli che come da tradizione della serie ci daranno la possibilità di utilizzare Transformers di entrambe le fazioni - Autobots e Decepticons - in modo da poter analizzare l'evolversi della situazione da entrambi i lati. Aver giocato il primo capitolo (War of Cybertron) non risulta fondamentale, ma serve comunque per comprendere al meglio il perché si sia arrivati ad una tale situazione sul pianeta natale di questa razza aliena.

Vivremo, infatti, gli ultimi giorni del pianeta che impegnato sempre più in una sanguinosa guerra civile, si trova praticamente senza più energon, ovvero la materia prima di cui vivono i Transformers. Optimus Prime deciderà quindi, a malincuore, di lasciare il pianeta in cerca di altri lidi in cui stanziare la sua gente, possibilmente lontano da guerra, sangue e distruzione. Per far ciò, si affida ”all'arca” una nave gigante che ha il compito di traghettarli lontano dal loro pianeta. Ovviamente, a cercare di intralciare la riuscita del piano ci penserà ancora una volta Megatron e i suoi fedeli.


Sotto l'aspetto puramente ludico, il gioco sviluppato dai ragazzi americani si presenta come il più classico degli sparatutto in terza persona. E mai come in questo caso, il termine classico risulta il più azzeccato. A differenza degli sparatutto moderni non avremo, infatti, alcun tipo di copertura e l'unico modo per evitare i colpi dei nemici sarà quello di utilizzare lo strife laterale o le coperture ambientali che costruiranno il livello.

Un approccio old school che sopratutto giocando con il livello di difficoltà più alto rende l'esperienza davvero impegnativa ma allo stesso tempo decisamente appagante. Ad aumentare il coefficiente di sfida ci pensano anche una serie di nemici che grazie a pattern di attacco sempre diversi, costringeranno il giocatore a fare ampio utilizzo di tutte le armi a disposizione del nostro robot.

Arsenale che é stato notevolmente migliorato rispetto al passato. Ora avremo un discreto quantitativo di bocche di fuoco, divise in leggere e pesanti, tra cui scegliere quella più adatta al contesto. Alle armi principali si sommano una granata da utilizzare nelle situazioni più critiche (anche queste saranno di diversi tipi) e una sorta di gadget che ci farà da supporto, come ad esempio un muro invisibile che assorbe i colpi. A completare il quadro bellico ci pensa il terminale di upgrade; ad ogni uccisione portata a segno riceveremo un quantitativo di denaro che potremo spendere per comprare upgrade alla nostra arma, fino ad arrivare a quello finale unico per ogni singolo elemento.



Tuttavia, quello che più ci ha colpito di Transformers é l'enorme scelta che si ha nell'utilizzo dei protagonisti più famosi della serie. Oltre ai conosciutissimi BumbleBee, Optimus Prime e Megatron, possiamo utilizzare altri nomi famosi e conosciuti che oltre all'aspetto estetico vanno a modificare anche l'approccio alla missione.

Utilizzando Cliff Jumper, ad esempio, potremo sfruttare le sua abilità mimetiche per approcciare il livello in un'inedita modalità stealth che per quello che abbiamo potuto vedere funziona in maniera decisamente soddisfacente. Con Vortex invece oltre alle fasi a terra ci muoveremo via aria, grazie alla possibilità di trasformarsi in elicottero.

Questi sono solamente due esempi dell'enorme varietà di gioco che gli sviluppatori sono riusciti a inserire all'interno della storia. Personaggio come Metroplex ( un robot dalle forme titaniche ) o Grimlock ( uno dei primi Dinobot ) che offre un particolare approccio old school all'esperienza di gioco fatto di scudo, spada e un t-rex in formato robotico.