Trapt

di Tommaso Alisonno
Mentre si trova al cospetto della tomba dell'amata madre per dedicarle una preghiera in compagnia della sua fedele damigella Rachel, la principessa Allura assiste impotente all'omicidio del padre, il Re Olaf, la cui vita è stroncata da un pugnale lanciato da mano anonima. Come se il nuovo lutto in famiglia non fosse di per sé una tragedia, la povera ragazza si ritrova anche ad essere accusata dalla regina Catalina, nuova consorte (ed ora vedova) di Olaf, di aver compiuto lei stessa l'omicidio e di conservare in se il "Marchio del Demone". Aiutata a fuggire da Rachel, Allura cerca pertanto rifugio in un palazzo disabitato nel bosco, senza sapere che in quel palazzo è stato veramente sigillato un terribile Demone: non appena tocca il portone, la ragazza riceve pertanto il già citato Marchio, comprensivo del potere di piazzare e far scattare terribili trappole, sua unica fonte di difesa ma altresì fonte di nutrimento per il Demone, che si sfama delle anime dei "sacrificati". Riuscirà Allura a sfuggire agli inseguitori e dimostrare la sua innocenza, o finirà divorata della malvagità del demone?



Trapt è un Action Game dalle tinte piuttosto originali: lo scopo sarà quello di guidare Allura in una serie di missioni successive, in ciascuna delle quali sarà inseguita da guardie, stregoni, cacciatori di taglie e così via e dovrà liberarsi di loro utilizzando le suddette trappole. La successione delle missioni sarà per lo più lineare, ma di tanto in tanto saremo chiamati a compiere delle scelte, le quali influenzeranno ovviamente le successive missioni e con esse il finale della storia. Durante tutta la vicenda, oltre al palazzo abbandonato, residenza del Demone, Allura dovrà difendere la sua vita anche in altri due palazzi, a seconda della missione in corso.
Il sistema di gioco è relativamente semplice: Allura può correre tra le varie stanze, aprendo le porte semplicemente avvicinandosi, ed in linea di massima non possiede nessuna capacità di autodifesa, se non le trappole. Alcune di queste sono già presenti nei vari locali come "elementi scenici", e si attivano tramite il passaggio su dei sensori luminosi: l'esempio più classico è quello del lampadario che si abbatte violentemente al suolo provocando gravi danni a chi si trova sotto. Ma la sua vera arma sono le Trappole Magiche che hanno origine dal Marchio del Demone: all'inizio di ogni missione la "posseduta" potrà equipaggiarsi con un totale di nove trappole diverse, divise in tre per categoria tra soffitto, pavimento e parete. Aprendo un apposito menù, potrà piazzare queste trappole in ogni stanza accessibile del palazzo, con l'unica limitazione di poter posizionare in una singola stanza una sola trappola per categoria (può comunque piazzare la stessa trappola in più stanze), avvalendosi come aiuto di una griglia in cui in effetti gli ambienti sono suddivisi. Ogni trappola, una volta piazzata, impiega alcuni secondi (dai 3 agli 8) per "caricarsi", dopodiché è pronta a scattare.
Se è vero che è possibile piazzare le trappole anche "da remoto", è tuttavia vero che per farle scattare occorre essere fisicamente presenti nella stanza che le ospita: a tre tasti del Pad sono associate le tre categorie di trappole, e mediante la pressione del tasto corrispondente va da sé che la trappola scatta. Riuscire a danneggiare un nemico sarà pertanto una questione di tempismo, ma naturalmente il gioco non si limita a questo: innanzitutto alcune trappole possono diventare più devastanti se opportunamente piazzate ed in secondo luogo è sempre possibile realizzare delle "combo" facendo cadere l'avversario in numerosi dispositivi, tra i quali è anche possibile sfruttare i già citati elementi scenici. Un esempio pratico: un avversario passa su una sezione di pavimento dove abbiamo piazzato una trappola a molla, noi facciamo scattare il dispositivo ed il malcapitato si ritrova proiettato contro una parete zeppa di punte; dopo essersi parzialmente conficcato lì, non fa in tempo a ricadere a terra che dalla parete affianco viene sparato un dardo congelante, il quale oltre a danneggiarlo ulteriormente lo tiene lì immobilizzato il tempo sufficiente affinché una ghigliottina proveniente dal soffitto gli dia la botta finale. Non mancano, infine, alcuni elementi scenici "speciali" che se attivati danno luogo a delle vere e proprie animazioni separate.


Lo scopo delle varie missioni è comunque sempre lo stesso: si tratta di eliminare gli avversari, che ci vengono dietro a due a due, uccidendoli o costringendoli alla fuga. Alla fine di ogni missione saremo ricompensati con dei punti spendibili per "acquistare" nuove trappole oppure le chiavi di determinate stanze in precedenza inaccessibili. Ovviamente, il punteggio conseguito dipenderà da quanti avversari abbiamo ucciso e da quante combo abbiamo realizzato, e si può incrementare ulteriormente se, prima di gettarsi nella missione vera e propria, si decide di giocare un episodio della "side story": questa, definita come "la storia vista secondo un altro punto di vista", è in realtà un missioncina Random che il gioco pesca da un monte piuttosto vasto (non vi capiterà mai di giocare due volte la stessa nell'arco della stessa partita, e probabilmente neppure nella successiva). Si tratta in effetti di "capitoli autoconclusivi" riguardanti sotto-trame di cui si può fare tranquillamente a meno e che ha come unico scopo pratico quello già menzionato di incrementare il punteggio.
Tecnicamente, purtroppo, Trapt non brilla di luce propria. Cominciando dalle note positive, c'è da dire che i modelli dei protagonisti e dei Boss, Allura in testa, sono ben realizzati, particolareggiati e pregevolmente animati, pur essendo ben lontani dai Top moderni. Sempre positivo il giudizio sugli ambienti e sui vari elementi scenici con cui è possibile interagire, per cui è stata riservata una cura notevole tanto dei modelli quanto delle textures. Con gli effetti speciali scendiamo un po' di pregevolezza, ma ci manteniamo comunque su valori accettabili: i giochi di luce ed ombra sono pochini, ma gli effetti di fuoco, ghiaccio ed elettricità sono gradevoli. Coi modelli dei nemici "comuni" scemiamo parecchio, in quanto sono molto più semplificati delle controparti "Boss", anche se invero si mantiene una certa varietà anche nell'ambito dello stesso tipo di nemico: non vi capiterà mai, ad esempio, di vedere due arcieri identici, anche se le differenze potranno limitarsi al colore dei capelli o alla texturizzazione di un capo di abbigliamento. Ma la cosa più fastidiosa della grafica è la pesantezza: capita spesso, specialmente quando attivate più di una trappola per volta o sono presenti nella stanza molti elementi animati, che il gioco cominci ad arrancare faticosamente, ed anche se la cosa non è penalizzante in termini di gameplaying (anzi, casomai ci offre più tempo per pensare) è comunque assolutamente sgradevole in senso estetico. Totalmente assente qualsiasi parvenza di antialiasing, ma di contro piuttosto limitato il bad-clipping.


Sul sonoro il giudizio si risolleva notevolmente: per prima cosa è d'obbligo segnalare la scelta dei traduttori di mantenere in tutto il mondo l'originale doppiaggio in Giapponese, gioia e tripudio dei puristi ed in generale di coloro che tanto non riuscirebbero a seguire un dialogo parlato in americano (e i doppiatori giapponesi, per chi non lo spesse, sono spesse volte MOLTO più in gamba di quelli americani). Purtroppo i testi non sono tradotti in altra lingua che non sia l'Inglese. Le musiche sono tutte realizzate con uno stile gotico che pregevolmente si sposa con l'ambientazione molto "medioevo dark", i temi sono maestosi e solenni nei menù ed incalzanti, quasi da survival horror, durante i livelli che sia ben chiaro sono composti dall'inizio sino alla fine da inseguimenti. Pregevoli gli effetti sonori, specialmente quelli relativi a tutte le trappole.
Per quanto all'inizio sia necessario prendere un po' la mano con il tempismo nell'attivazione delle trappole, alla fin fine il concept del gioco è semplice, e grazie al fatto che il piazzamento avviene nel menù di pausa si ha tutto il tempo di programmarsi la propria strategia anche nelle situazioni più disperate. Il risultato è un gameplaying che, a meno di un paio di missioni, è relativamente immediato, anche se alla lunga piuttosto ripetitivo e schematico. Scordatevi però di avere il tempo di piazzare le trappole, farle caricare e poi andare a "chiamare" i nemici: questi vi staranno infatti costantemente alle calcagna, e il vostro spazio di manovra, nonché i tempi di reazione, risultano pertanto essere piuttosto limitati. D'altro canto, il far cadere i nemici in trappole e combo sempre più complesse costituisce elemento di svago e, perché no, di sfogo e relax, garantendo così al gioco una duplice natura "frenetica e rilassante". L'Intelligenza Artificiale non è granchè, visto che i nemici si limitano per lo più a venirvi incontro percorrendo la strada più breve, ma a lungo andare si affinerà un po', gli inseguitori cominceranno a dimostrare propensione per il lavoro di squadra e, soprattutto, vi obbligheranno a cambiare spesso la disposizione delle trappole (non sono così stupidi da cascare più di un paio di volte nello stesso tranello).
La storia si dipana attraverso un totale di quindici missioni, che non sono assolutamente tante (con un po' di abilità e saltando i dialoghi lo si porta a termine in una manciata di serate), più le già citate missioncine della "side story". In compenso, una volta raggiunto un finale (buono o cattivo che sia) è possibile iniziare il gioco portandosi appresso tutte le trappole e le chiavi acquistate precedentemente, rendendo relativamente più semplice il raggiungimento degli altri finali. Il tutto rende la longevità abbastanza soddisfacente, specie se si aggiunge la modalità "survival" che ci permette di giocare praticamente senza obblighi di storia. In effetti Trapt risulta più che altro essere un gioco "da compagnia", qualcosa a cui dedicarsi volendo anche solo quando avanza quella mezz'ora in cui superare due o tre missioni e poi ritornarci un paio di giorni dopo: la trama risulta carina, ma sicuramente appassiona meno di quanto il gioco non "intrattenga", che poi è il suo scopo principale. La natura "sadica" delle trappole lo rende infine sconsigliabile ad un pubblico troppo giovane.

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