TrichStyle
di
Redazione Gamesurf
Nel corso degli ultimi anni le "simulazioni" di snowboard hanno praticamente invaso il mercato delle console, seppur con risultati alterni. Dai vari (e quantomeno altalenanti a livello qualitativo) Cool Boarders apparsi su PlayStation (e sullo stesso Dreamcast), agli ottimi Steep Slope Sliders per Saturn e 1080 per Nintendo 64, si é visto veramente di tutto e il trend sembra continuare ancora oggi, con l'intenzione di approdare anche nel mercato pc (Supreme Snowboarding ne é un esempio). Caratteristica principale del filone é sempre stata la possibilità di affrontare sia trick contest, in cui testare la propria abilità nelle evoluzioni, sia gare di velocità in cui, comunque, si rendeva necessario saltellare di qua e di là per affrontare al meglio i percorsi
Ci sono parecchi punti in comune fra questi giochi e l'ultima produzione Acclaim. A prescindere dal mezzo di locomozione utilizzato dai protagonisti (sempre di tavole, per quanto, in questo caso, volanti, si tratta), il sistema di controllo e lo schema di gioco sono molto simili, almeno all'apparenza. Come nei vari Cool Boarders apparsi su PlayStation, é possibile esibirsi in acrobazie ed evoluzioni assortite, che vanno ad incrementare il punteggio (ma questo si rende utile solo in alcune prove speciali) e, soprattutto, si rendono necessarie per avere la meglio su ostacoli ed asperità del percorso (oltre che su eventuali avversari particolarmente agguerriti). D'altra parte le similitudini sono, appunto, quasi solo apparenti, in particolar modo quando si va ad esaminare il sistema di controllo. Ad esempio, una cosa di cui, da appassionato del genere, ho sentito veramente la mancanza é una buona sensazione di controllo sulla tavola. É possibile unicamente sterzare, senza intervenire minimamente sull'assetto verticale, e questo é un po' riduttivo, soprattutto se si fa il confronto con l'assoluta padronanza dei movimenti offerta da un titolo come 1080. Questa fondamentale mancanza avvicina il gioco più ad un Wipeout che ad un Cool Boarders Burn, rendendo Trickstyle una specie d'ibrido sicuramente interessante. La struttura di gioco é abbastanza classica: ci sono tre campionati di difficoltà crescente (UK, USA e Japan), ognuno costituito da cinque gare (in cui conta solo arrivare per primi) e una prova speciale. Vincendo ogni gara si sblocca l'accesso a quella successiva; vincere le cinque gare é sufficiente per avere accesso al campionato seguente, mentre le prove speciali vanno affrontate per sbloccare le tre tavole segrete (ognuna dotata delle sue brave caratteristiche da accoppiare a quelle di uno fra i nove corridori -tutti disponibili fin dall'inizio-). Queste prove possono andare da una trick contest, in cui mettere alla prova la propria bravura nelle evoluzioni, ad una sfida di velocità con l'addestratore dei corridori. Fondamentalmente, se si escludono le lezioni di "scuola guida" che é possibile affrontare per migliorare le proprie tecniche e sbloccare qualche altro segretucolo, il gioco é tutto qui
Ci sono parecchi punti in comune fra questi giochi e l'ultima produzione Acclaim. A prescindere dal mezzo di locomozione utilizzato dai protagonisti (sempre di tavole, per quanto, in questo caso, volanti, si tratta), il sistema di controllo e lo schema di gioco sono molto simili, almeno all'apparenza. Come nei vari Cool Boarders apparsi su PlayStation, é possibile esibirsi in acrobazie ed evoluzioni assortite, che vanno ad incrementare il punteggio (ma questo si rende utile solo in alcune prove speciali) e, soprattutto, si rendono necessarie per avere la meglio su ostacoli ed asperità del percorso (oltre che su eventuali avversari particolarmente agguerriti). D'altra parte le similitudini sono, appunto, quasi solo apparenti, in particolar modo quando si va ad esaminare il sistema di controllo. Ad esempio, una cosa di cui, da appassionato del genere, ho sentito veramente la mancanza é una buona sensazione di controllo sulla tavola. É possibile unicamente sterzare, senza intervenire minimamente sull'assetto verticale, e questo é un po' riduttivo, soprattutto se si fa il confronto con l'assoluta padronanza dei movimenti offerta da un titolo come 1080. Questa fondamentale mancanza avvicina il gioco più ad un Wipeout che ad un Cool Boarders Burn, rendendo Trickstyle una specie d'ibrido sicuramente interessante. La struttura di gioco é abbastanza classica: ci sono tre campionati di difficoltà crescente (UK, USA e Japan), ognuno costituito da cinque gare (in cui conta solo arrivare per primi) e una prova speciale. Vincendo ogni gara si sblocca l'accesso a quella successiva; vincere le cinque gare é sufficiente per avere accesso al campionato seguente, mentre le prove speciali vanno affrontate per sbloccare le tre tavole segrete (ognuna dotata delle sue brave caratteristiche da accoppiare a quelle di uno fra i nove corridori -tutti disponibili fin dall'inizio-). Queste prove possono andare da una trick contest, in cui mettere alla prova la propria bravura nelle evoluzioni, ad una sfida di velocità con l'addestratore dei corridori. Fondamentalmente, se si escludono le lezioni di "scuola guida" che é possibile affrontare per migliorare le proprie tecniche e sbloccare qualche altro segretucolo, il gioco é tutto qui
TrichStyle
TrichStyle
Trickstyle è il solito gioco che "vorrebbe ma non può". La realizzazione grafica è molto buona, se si passa sopra al leggero effetto nebbia e agli sporadici rallentamenti, e la giocabilità si attesta su livelli altrettanto elevati. Purtroppo, la scarsa profondità e il bassissimo livello di sfida penalizzano il tutto e rendono il gioco consigliabile solo ai super appassionati, magari dotati della possibilità di organizzare frequenti sfide in multiplayer (comunque solo fra due giocatori). Un mezzo passo falso, quindi, ma, allo stesso tempo, un netto miglioramento per la Acclaim rispetto ai due Extreme G (d'altronde il team di sviluppo è cambiato). Speriamo in un seguito che ne riprenda i pregi eliminandone i difetti; potremmo avere fra le mani un capolavoro.