TrichStyle
di
Redazione Gamesurf
I giochi di guida futuristici, definitivamente consacrati presso il grande pubblico grazie al successo dei vari episodi di Wipeout (dei quali il secondo ha anche goduto di una buona conversione per PC), hanno goduto, negli ultimi anni, di un seguito notevole. Ne sono un esempio il buon esito di Rollcage Stage II (ma la sua stessa uscita, in fondo) e la decisione degli N-Side di proporsi al grande pubblico con un gioco sulla stessa falsariga. Proprio allo stesso genere appartiene il gioco di cui vado a parlare, sviluppato contemporaneamente su PC e Dreamcast
La nota distintiva, rispetto alle decine di prodotti del genere, consiste nel fatto che in questo caso, invece dei soliti mezzi corazzati ultrafuturistici, ci si ritrova a pilotare dei bei ragazzotti in sella ai loro hoverboard (in pieno stile "Ritorno al futuro II"). Sulle prime potrebbe non sembrare molto differente dal pilotare i mezzi volanti di un Wipeout qualunque; ma basta una veloce partita per rendersi conto che la situazione é molto differente: com'é giusto che sia, questi mezzi godono di una libertà di movimento altissima, che permette al giocatore di effettuare un gran numero d'acrobazie e di sfruttare i vari elementi delle piste (trampolini, monorotaie ecc...) come spunti per tagliare tranci di percorso e abbandonare gli avversari alle proprie spalle. Il metodo di controllo, quindi, avvicina di molto il gioco ad una delle tante simulazioni di snowboard viste su console, ma con una differenza fondamentale: in questo caso esibirsi in spericolate evoluzioni non serve unicamente ad aumentare il punteggio, ma ha un'effettiva utilità ai fini della competizione
E', infatti, necessario imparare a padroneggiare al meglio quest'aspetto del gioco per sfruttare alcune scorciatoie, affrontare gli avversari (che non sono certo dei campioni di fair play) con le loro stesse armi e, in generale, giungere bene e in fretta al traguardo. Al fine di padroneggiare il sistema di controllo si rivela, quindi, fondamentale il tutorial iniziale, nel quale un insegnante si disturba a fornire al giocatore le istruzioni su come usare al meglio il gran numero di tasti disponibili. Affrontato il numero minimo di lezioni si rende accessibile la prima competizione, ma é comunque possibile rimanere a "scuola guida" (o anche tornarvi in un qualsiasi momento) per affinare le proprie tecniche e impararne di nuove; oltretutto va detto che sfidare l'insegnante sul suo stesso territorio é una delle cose più divertenti del gioco
La nota distintiva, rispetto alle decine di prodotti del genere, consiste nel fatto che in questo caso, invece dei soliti mezzi corazzati ultrafuturistici, ci si ritrova a pilotare dei bei ragazzotti in sella ai loro hoverboard (in pieno stile "Ritorno al futuro II"). Sulle prime potrebbe non sembrare molto differente dal pilotare i mezzi volanti di un Wipeout qualunque; ma basta una veloce partita per rendersi conto che la situazione é molto differente: com'é giusto che sia, questi mezzi godono di una libertà di movimento altissima, che permette al giocatore di effettuare un gran numero d'acrobazie e di sfruttare i vari elementi delle piste (trampolini, monorotaie ecc...) come spunti per tagliare tranci di percorso e abbandonare gli avversari alle proprie spalle. Il metodo di controllo, quindi, avvicina di molto il gioco ad una delle tante simulazioni di snowboard viste su console, ma con una differenza fondamentale: in questo caso esibirsi in spericolate evoluzioni non serve unicamente ad aumentare il punteggio, ma ha un'effettiva utilità ai fini della competizione
E', infatti, necessario imparare a padroneggiare al meglio quest'aspetto del gioco per sfruttare alcune scorciatoie, affrontare gli avversari (che non sono certo dei campioni di fair play) con le loro stesse armi e, in generale, giungere bene e in fretta al traguardo. Al fine di padroneggiare il sistema di controllo si rivela, quindi, fondamentale il tutorial iniziale, nel quale un insegnante si disturba a fornire al giocatore le istruzioni su come usare al meglio il gran numero di tasti disponibili. Affrontato il numero minimo di lezioni si rende accessibile la prima competizione, ma é comunque possibile rimanere a "scuola guida" (o anche tornarvi in un qualsiasi momento) per affinare le proprie tecniche e impararne di nuove; oltretutto va detto che sfidare l'insegnante sul suo stesso territorio é una delle cose più divertenti del gioco
TrichStyle
TrichStyle
Trickstyle è uno dei tanti giochi che navigano placidamente poco al di sopra della sufficienza. In questo caso, però, è proprio un peccato, perché sarebbe bastato veramente poco per renderlo un must imperdibile per ogni appassionato. Così com'è, invece, sono proprio gli appassionati gli unici che potrebbero realmente prenderlo in considerazione. L'ottima realizzazione grafica, e la grande giocabilità non possono, infatti, nascondere la sfida a dir poco irrisoria che questo gioco è in grado di offrire. Una sezione multiplayer particolarmente curata sarebbe stata senza ombra di dubbio l'ancora di salvezza ideale, ma la sola possibilità di giocare in split screen sullo stesso pc (unicamente in due, oltretutto) è, francamente, troppo poco.