TrichStyle

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La competizione vera e propria, comunque, é divisa in tre campionati (UK, USA e Japan) di difficoltà crescente, costituiti ciascuno di cinque gare più una prova speciale. Le gare sono le classiche corse contro un numero variabile d'avversari in cui conta solo arrivare per primi, se si vuole avere accesso alla successiva. Per sbloccare il campionato seguente basta vincere le cinque competizioni regolari, ma le prove speciali (che possono andare da un trick contest ad una competizione con l'insegnante di scuola guida) sono comunque fondamentali, perché permettono di sbloccare le tavole segrete. Prima di iniziare a giocare, infatti, é possibile scegliere non solo fra nove atleti (ognuno dotato delle sue brave caratteristiche peculiari), ma anche fra quattro tavole pesantemente caratterizzate per manovrabilità, velocità di punta e così via. Chiaramente può rivelarsi fondamentale combinare nel modo giusto atleta e tavola. Inizialmente, però, si ha a disposizione solo un hoverboard e per sbloccare gli altri é necessario vincere le prove speciali
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... la tavola...

Purtroppo alla gran quantità di circuiti non corrisponde altrettanta varietà di ambientazioni, visto e considerato che le cinque gare di un campionato non sono ambientate solo nella stessa città, ma proprio sullo stesso circuito. Infatti, esattamente come accade nei vari Ridge Racer, le cinque competizioni si svolgono su differenti tratti della stessa pista percorsi nei due sensi di marcia e modificati tramite deviazioni, ostacoli e impedimenti vari. Non che la monotonia regni sovrana, ma una maggiore varietà d'ambientazioni sarebbe stata gradita
I circuiti su cui si va a competere sono disseminati d'ostacoli e power up ed é veramente fondamentale imparare a riconoscere al volo i posizionamenti degli stessi se si vuole vincere, anche perché, in linea di massima il grosso della difficoltà sta proprio qui. Gli avversari, infatti, sono quanto di più insignificante ci sia: gareggiano per i fatti loro sempre e costantemente a velocità abbordabilissime e quando capita che diano fastidio al giocatore, non dico sia casuale, ma ci manca veramente poco. La vera difficoltà sta nella lotta contro il tempo, scandito dall'attraversamento dei check point, che, chiaramente, dipende solo da quanto ci metta il giocatore ad assimilare la conformazione della pista. Inevitabilmente tutto ciò va a minare la durata complessiva del gioco, soprattutto se si considera la scarsità delle opzioni per il multiplayer. Probabilmente retaggio dello sviluppo contemporaneo a quello per Dreamcast, la sola possibilità di giocare in due mediante split screen appare veramente poco, in un epoca di lan party e connessioni a Internet ultraveloci. La realtà, insomma, é che se al sottoscritto sono bastati un paio di pomeriggi per avere la meglio sulla modalità di gioco in singolo, una persona dotata di vita sociale non dovrebbe comunque metterci più di una settimana e, a questo punto, si fanno leciti i primi dubbi sull'effettiva bontà del rapporto durata/prezzo per questo gioco..
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Trickstyle è uno dei tanti giochi che navigano placidamente poco al di sopra della sufficienza. In questo caso, però, è proprio un peccato, perché sarebbe bastato veramente poco per renderlo un must imperdibile per ogni appassionato. Così com'è, invece, sono proprio gli appassionati gli unici che potrebbero realmente prenderlo in considerazione. L'ottima realizzazione grafica, e la grande giocabilità non possono, infatti, nascondere la sfida a dir poco irrisoria che questo gioco è in grado di offrire. Una sezione multiplayer particolarmente curata sarebbe stata senza ombra di dubbio l'ancora di salvezza ideale, ma la sola possibilità di giocare in split screen sullo stesso pc (unicamente in due, oltretutto) è, francamente, troppo poco.