Trine 5: A Clockwork Conspiracy - recensione dei folli eroi su PlayStation 5
Trine 5: A Clockwork Conspiracy l'ultimo capitolo della saga action, platform con puzzle ambientali.
È piuttosto evidente che la nuova direzione di THQ Nordic voglia puntare forte sui brand più iconici. Abbiamo visto la cura per la recente uscita di Jagged Alliance 3, abbiamo tutti goduto nel vedere il teaser trailer della prossima uscita di Titan Quest 2 e in questa occasione non possiamo che rimarcare la fiducia ben riposta nei ragazzi di Frozenbyte per la conferma del quinto capitolo di Trine.
L'onore da (ri)conquistare
Un fatto assodato nell’universo di Trine è che Zoya, Pontius e Amadeus siano degli eroi, ciascuno infatti gode di stima da parte di tutte le lande circondariali che più volte sono stati invitati a disinfestare dalle tante, tantissime minacce che sono avvenute negli ultimi anni di questi inossidabili avventurieri. Ognuno di essi infatti inizia l’avventura con una specifica missione: Zoya sembra quella che già si è accorta che qualcosa non sta funzionando e sfrutta le sue abilità da ladra per investigare su una misteriosa mappa; Pontius si trova quasi per caso – e in realtà non così tanto – a confrontarsi con un apparentemente innocuo necromante per poi ricevere un misterioso invito; Amadeus è invece quello che si gode una vita sontuosa nella splendida magione, quando anch’esso si trova invischiato in alcune situazioni che alla fine porta il trio all’Accademia Astrale, dove ogni loro avventura ebbe inizio e dove pare che si nasconda una minaccia…
Il trio di compagni, sunto dei più classici personaggi fantasy, ma in chiave ironica, si ritrovano ad unire le forze contro il male, strappando più di un sorriso al giocatore.
Trine 5: tra puzzle e magia
Nonostante siano passati 14 anni dalla prima uscita di Trine, la grafica, oggi come allora, è ancora regina della scena e crea ancora stupore negli occhi del giocatore moderno che sicuramente ha visto cose sbalorditive, tenendo conto che questo è un gioco indie. I paesaggi tratteggiati con i colori acquerello della primavera o più marcati di una notte minacciosa, sono tutti splendidi, con gli effetti particellari delle luci che esplodono letteralmente davanti agli occhi di colui che stringe il pad. Ogni angolo, ogni scena, ogni costruzione, ogni fondale, la cura è certosina e meticolosa. I puzzle ambientali che prevedono che si scelga il modo migliore di risolvere una particolare quest sono davvero divertentissimi. Non solo uno o più dei vostri personaggi controllabili possono avere il “potere” di superare una determinata situazione, ma il piacere di ragionare nel tentativo di prendere e cercare quel determinato segreto, mi ha portato più volte controllare e ricontrollare un’area.
Il fatto che ci si senta così invogliati a sollevare ogni pietra del selciato e guardare in ogni anfratto è dovuto certamente alla cura di come questo prodotto sia stato confezionato ed in linea con il precedente capitolo (o l’accuratezza dei primi due). La fisica è protagonista quasi quanto gli eroi e capire al meglio come sfruttarla è parte integrante dell’esperienza. A completare un quadro già di per sé vincente si può chiudere con le musiche che sottolineano la spensieratezza delle varie situazioni, totalmente sopra le righe. Peccato che prima o poi finisca, ma anche che purtroppo abbia una bassa rigiocabilità, per quanto il prezzo proposto di una trentina di euro, sia in linea con i capitoli precedenti e molto meglio di molti prodotti concorrenti.
Se da soli funziona benissimo, in compagnia offre il massimo, anche se un altro piccolo neo è rappresentato da una difficoltà non particolarmente alta, ma forse giustificabile per non essere troppo cervellotico, anche per i tanti poteri che hanno i personaggi.