TRINITY: Souls of Zill O'll

Una cosa interessante nelle meccaniche di Trinity risiede nella gestione dei personaggi non controllati direttamente: questi saranno infatti meno efficienti rispetto a quando li avrete voi in mano, ma correranno anche meno pericoli. É possibile notare, infatti, come la stessa “palla di fuoco” lanciata da Areus quando lo guida il giocatore infligga ai nemici molti più danni di quando l'eroe la lancia sotto il controllo dell'IA, e viceversa un attacco subito causi più danni quando il personaggio é sotto il vostro controllo. Questo sistema mette pertanto le sorti dello scontro grandemente nelle mani del giocatore, stimolando il cambio di personaggio tutte le volte in cui possa portare evidenti vantaggi o anche semplicemente per far “riposare” quello in uso. Al termine di ogni sessione di combattimento, comunque, i personaggi rigenereranno rapidamente tutti i danni.

Il primo incontro con Dagda
Il primo incontro con Dagda
Le sferette viola che si alzano dopo la morte di un nemico costituiscono esperienza e SP
Le sferette viola che si alzano dopo la morte di un nemico costituiscono esperienza e SP
Quando i boss risplendono di rosso, significa che sono in berserk
Quando i boss risplendono di rosso, significa che sono in berserk

L'aspetto grafico di Trinity non é eccelso, ma gli sviluppatori hanno saputo perlomeno implementare uno stile peculiare che lo rende sicuramente suggestivo. Ad una realizzazione degli ambienti abbastanza “chiusi” da non essere mai troppo vasti e strutturati con elementi spesso ripetitivi, e ad uno studio dei modelli che, salvo i protagonisti, non mostra niente di eccezionale, hanno infatti applicato una sorta di “filtro pergamenato” via via più accentuato sui bordi. Il risultato é che il personaggio selezionato (o il mostro lockato) saranno sempre a fuoco, mentre il contorno andrà via via a farsi più grezzo, come i contorni di una pergamena, senza diventare mai confuso.
Dal punto di vista del sonoro, invece, non possiamo reputarci totalmente soddisfatti. Le musiche realizzate sono infatti molto carine e pienamente in linea con lo stile fantasy della vicenda, ma hanno tutte il difetto di proporre dei refrain troppo brevi, col risultato che nelle lunghe escursioni nelle zone di combattimento o nelle numerose visite a gilde e negozi diventano dopo pochi minuti ripetitive ed assillanti. I doppiaggi (come i testi su schermo, d'altronde) sono presenti solo in lingua Inglese, ed anche questi non brillano affatto per qualità: alcuni dei doppiatori, fortunatamente non quelli dei tre protagonisti, avrebbero seriamente bisogno di un corso di recitazione...
Prendere confidenza col sistema di gioco é piuttosto semplice, visto che essenzialmente favorisce il botton-smashing, con giusto la necessità di cambiare personaggio in situazioni particolari a stabilire un minimo di sfida tattica. Le cose si fanno un po' più delicate con i mostri più grossi (Troll, Ogre, Draghi...), i quali sono tendenzialmente invulnerabili finché non si scoprono, evento segnalato da un apposito mirino, e che bisogna quindi colpire in quei brevi istanti, preferibilmente con la forma di attacco a cui sono più sensibili. L'acquisizione delle abilità é piuttosto diluita nel corso dell'avventura, e quelle possedute potranno essere potenziate spendendo gli appositi punti; alcune di queste sono comunque piuttosto valide per lungo tempo.

Una lunga e solida amicizia inizia da qui
Una lunga e solida amicizia inizia da qui
Areus oggi, sugli spalti dell'arena
Areus oggi, sugli spalti dell'arena
Un giovane Areus osserva impotente il destino del padre
Un giovane Areus osserva impotente il destino del padre
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Il problema più grosso di Trinity é una spiccata tendenza alla ripetitività: salvo la prima volta che la attraversate, qualsiasi area sa di “già visto”, ma a meno di non correre come dei pazzi dall'inizio alla fine della trama, perdendosi parecchi bonus, oltre alla possibilità di salire di livello, sarete portati a ritornarci ancora e ancora per svolgere missioni o livellare. Anche i mostri tendono ad essere parecchio riciclati: con il fatto che il loro livello venga “adeguato” a quello della missione, continuerete ad affrontare goblin, scorpioni e lupi per tutta la durata della vicenda, anche se per fortuna il bestiario cresce col tempo.
Se però si entra nella meccanica del gioco con uno spirito più accomodante, Trinity é in grado di fornire delle sfide più interessanti man mano che si prosegue nella vicenda: le sfide superiori dell'arena, ad esempio, possono essere un diversivo stimolante, così come le partite di BlackJack, le cacce al mostro o il continuo upgrade dell'equipaggiamento. Questo significa che se non temete un gameplay di base ripetitivo e se non cercate a tutti i costi l'innovazione tecnica, Trinity Souls of Zill O'll potrà tenervi compagnia per decine di ore, laddove una corsa disperata verso il finale lo “ucciderebbe” per così dire in circa quindici.
Per essere il primo titolo della saga di Zill O'll - un prequel, precisamente - a fare la sua comparsa in Europa, i risultati sono alla fin fine soddisfacenti. Certo, non siamo al cospetto di un capolavoro, ma neanche di un brutto titolo. Dategli un'occhiata.

TRINITY: Souls of Zill O'll
7

Voto

Redazione

TRINITY: Souls of Zill O'll

Anche ciò che non é totalmente “bello” può piacere, e Trinity: Souls of Zill O'll proprio brutto non é. É indiscutibile il fatto che il concept alla base del gameplay sia un Hack'n'Slash fantasy, dove una palla di fuoco ha la stessa importanza di un colpo di spada, che tende presto o tardi alla ripetitività, e il fatto di ripercorrere spesso zone già visitate per svolgere missioni extra o semplicemente livellare certo non aiuta. Quando poi anche la musica fa di tutto per diventare ripetitiva, indubbiamente un minimo di varietà in più viene desiderata. Nonostante questi scogli, il prodotto offre al giocatore diversi livelli d'approccio, lasciando parte della ripetitività solo a chi la cerca, e ne raccoglie così i frutti, e proponendo di tanto in tanto qualche sfida un po' più interessante o qualche divertente diversivo. Un titolo tutto sommato onesto, che merita sicuramente una prova su strada prima di essere scartato.

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