Tron Evolution
di
Giuseppe Schirru
Chi da anni segue il mercato videoludico sa bene che é saggio diffidare dai tie-in, specialmente da quelli che escono in contemporanea col film nelle sale, titoli che si affidano ciecamente alla licenza per vendere qualche copia e che il 99,9% delle volte si dimostrano carenti sotto il profilo prettamente ludico. Tralasciando i perché di questo pattume generale e largamente diffuso, possiamo affermare con certezza che nel corso degli anni le eccezioni che confermano la regola ci sono state (contabili sulle dita di una mano monca), eccezioni a volte date da prodotti meritevoli, ma così rare che l'avvertenza riportata poco sopra potrebbe essere considerata un dogma. Tron Evolution, per l'appunto, si offre come un prequel del film al cinema, per l'appunto come punto di congiunzione tra il Tron del 1982 e quello a breve nelle sale. Per chi ha fiuto simili premesse non sono mai buone.
Ma andiamo con calma. Nonostante il brand cult di casa Disney sia prodigo di possibilità, Propaganda Games si accontenta di creare un classico action in terza persona che scimmiotta a più riprese Prince of Persia di Ubisoft, saltellando di piattaforma in piattaforma o camminando sui muri alla Matrix. Sbrigata la noiosa pratica burocratica del tutorial, il lavoro di copia-incolla é lampante a cominciare dalle movenze del protagonista, diventando addirittura imbarazzante nella proposizione dei medesimi puzzle ambientali. La sagra del già visto, tanto per esser chiari. Propaganda Games é però il papà dell'ultimo, tutt'altro che indimenticabile Turok, e ciò é intravedibile a cominciare da un sistema di telecamere in grado di mettere a dura prova la serenità di un giocatore dalla pazienza degna del Dalai Lama, o in un sistema di controllo irritante e indisponente, che richiede una precisione svizzera per compiere salti il più delle volte banali, regalandovi istinti omicidi nei confronti del dvd di gioco. L'epopea del trial & error.
Nei vari capitoli in cui si divide l'avventura si ha modo di aumentare le abilità del protagonista (solite cose come la quantità di energia disponibile) o prendere parte a numerose scazzottate che troveranno come comun denominatore l'utilizzo del disco per pestare. Quattro dischi in totale, per quattro diverse tipologie di nemici. Questo é il sunto, anche perché le differenze tra disco e disco sono pressoché minime, e sarà sempre possibile eseguire attacchi melee, normali, potenti, e alcune mosse speciali. Diffidate comunque dalle combo e dalle mosse più coreografiche, in quanto il sistema di combattimento é così profondo che basterà premere a ripetizione ununicotasto per aver la meglio sui nemici.
Se quindi i combattimenti non saranno certo coinvolgenti, stesso identico discorso lo si potrà fare con lo storytelling, tutt'altro che emozionante ma comunque in grado di far da ponte, come già detto, tra il primo e il secondo Tron. Come al solito tacciamo per non rovinar la festa al lettore. Avanzando con l'avventura, dopo il millesimo anatema per l'ennesima caduta nel vuoto e i dovuti ringraziamenti ai beta tester (plurale d'obbligo?) o a chi ha fatto il collaudo del codice, sarà possibile salire in sella alle famosissime Light Cycle e ricominciare l'immancabile sequela di bestemmie. I controlli sono quello che sono, e anche qui i game over si ripetono ciclicamente e senza sosta. Inoltre, le moto sono molto più docili da manovrare che in passato, e per quanto il tutto sia un tripudio di esplosioni ed effetti coreografici non riesce nemmeno lentamente a lasciare il segno. Idem per le sezioni a bordo dei carri.
Il fattore estetico in un gioco come Tron Evolution é un aspetto certamente contradditorio, dato che a fronte di una discreta realizzazione tecnica abbiamo giocoforza un design delle ambientazioni che diventa ben presto ridondante. Tecnicamente parlando Tron Evolution é un prodotto che fa suoi i principi della sobrietà e del minimalismo. I programmatori approfittano dell'ambientazione e ci sguazzano dentro, sfornando ambienti asettici e luminescenti, dove prevale uno stile lineare che potrà piacere o meno. L'utilizzo dell'Unreal Engine é comunque sempre una piccola garanzia. Il comparto audio si avvale delle musiche della serie e di un buon doppiaggio in italiano che ha come unico limite la sincronizzazione del labiale. Chiudiamo la recensione citando la modalità multiplayer che vi permetterà di sfidare amici e nemici in arene create ad hoc nelle oramai classiche modalità come deathmatch, deathmatch a squadre, cattura la bandiera e via discorrendo.
Quando si recensisce un tie-in si parte sempre dall'ottimistico presupposto di trovarsi di fronte all'eccezione che conferma la regola, anche se appena iniziato il gioco anche le più ottimistiche aspettative vengono puntualmente rimesse in discussione. Tron Evolution nulla ha a che vedere col Tron 2.0 sviluppato sette anni or sono dai Monolith, un fps che confrontato al prodotto di Propaganda appare più dignitoso che mai. E ciò la dice lunga. Propaganda sceglie la via dell'action in terza persona e sforna una copia sbiadita di Prince of Persia in chiave futuristico-elettronica, dove tutto é già visto e già giocato.
Ma andiamo con calma. Nonostante il brand cult di casa Disney sia prodigo di possibilità, Propaganda Games si accontenta di creare un classico action in terza persona che scimmiotta a più riprese Prince of Persia di Ubisoft, saltellando di piattaforma in piattaforma o camminando sui muri alla Matrix. Sbrigata la noiosa pratica burocratica del tutorial, il lavoro di copia-incolla é lampante a cominciare dalle movenze del protagonista, diventando addirittura imbarazzante nella proposizione dei medesimi puzzle ambientali. La sagra del già visto, tanto per esser chiari. Propaganda Games é però il papà dell'ultimo, tutt'altro che indimenticabile Turok, e ciò é intravedibile a cominciare da un sistema di telecamere in grado di mettere a dura prova la serenità di un giocatore dalla pazienza degna del Dalai Lama, o in un sistema di controllo irritante e indisponente, che richiede una precisione svizzera per compiere salti il più delle volte banali, regalandovi istinti omicidi nei confronti del dvd di gioco. L'epopea del trial & error.
Nei vari capitoli in cui si divide l'avventura si ha modo di aumentare le abilità del protagonista (solite cose come la quantità di energia disponibile) o prendere parte a numerose scazzottate che troveranno come comun denominatore l'utilizzo del disco per pestare. Quattro dischi in totale, per quattro diverse tipologie di nemici. Questo é il sunto, anche perché le differenze tra disco e disco sono pressoché minime, e sarà sempre possibile eseguire attacchi melee, normali, potenti, e alcune mosse speciali. Diffidate comunque dalle combo e dalle mosse più coreografiche, in quanto il sistema di combattimento é così profondo che basterà premere a ripetizione ununicotasto per aver la meglio sui nemici.
Se quindi i combattimenti non saranno certo coinvolgenti, stesso identico discorso lo si potrà fare con lo storytelling, tutt'altro che emozionante ma comunque in grado di far da ponte, come già detto, tra il primo e il secondo Tron. Come al solito tacciamo per non rovinar la festa al lettore. Avanzando con l'avventura, dopo il millesimo anatema per l'ennesima caduta nel vuoto e i dovuti ringraziamenti ai beta tester (plurale d'obbligo?) o a chi ha fatto il collaudo del codice, sarà possibile salire in sella alle famosissime Light Cycle e ricominciare l'immancabile sequela di bestemmie. I controlli sono quello che sono, e anche qui i game over si ripetono ciclicamente e senza sosta. Inoltre, le moto sono molto più docili da manovrare che in passato, e per quanto il tutto sia un tripudio di esplosioni ed effetti coreografici non riesce nemmeno lentamente a lasciare il segno. Idem per le sezioni a bordo dei carri.
Il fattore estetico in un gioco come Tron Evolution é un aspetto certamente contradditorio, dato che a fronte di una discreta realizzazione tecnica abbiamo giocoforza un design delle ambientazioni che diventa ben presto ridondante. Tecnicamente parlando Tron Evolution é un prodotto che fa suoi i principi della sobrietà e del minimalismo. I programmatori approfittano dell'ambientazione e ci sguazzano dentro, sfornando ambienti asettici e luminescenti, dove prevale uno stile lineare che potrà piacere o meno. L'utilizzo dell'Unreal Engine é comunque sempre una piccola garanzia. Il comparto audio si avvale delle musiche della serie e di un buon doppiaggio in italiano che ha come unico limite la sincronizzazione del labiale. Chiudiamo la recensione citando la modalità multiplayer che vi permetterà di sfidare amici e nemici in arene create ad hoc nelle oramai classiche modalità come deathmatch, deathmatch a squadre, cattura la bandiera e via discorrendo.
Quando si recensisce un tie-in si parte sempre dall'ottimistico presupposto di trovarsi di fronte all'eccezione che conferma la regola, anche se appena iniziato il gioco anche le più ottimistiche aspettative vengono puntualmente rimesse in discussione. Tron Evolution nulla ha a che vedere col Tron 2.0 sviluppato sette anni or sono dai Monolith, un fps che confrontato al prodotto di Propaganda appare più dignitoso che mai. E ciò la dice lunga. Propaganda sceglie la via dell'action in terza persona e sforna una copia sbiadita di Prince of Persia in chiave futuristico-elettronica, dove tutto é già visto e già giocato.
Tron Evolution
5
Voto
Redazione
Tron Evolution
Quando si recensisce un tie-in si parte sempre dall'ottimistico presupposto di trovarsi di fronte all'eccezione che conferma la regola, anche se appena iniziato il gioco anche le più ottimistiche aspettative vengono puntualmente rimesse in discussione. Tron Evolution nulla ha a che vedere col Tron 2.0 sviluppato sette anni or sono dai Monolith, un fps che confrontato al prodotto di Propaganda appare più dignitoso che mai. E ciò la dice lunga. Propaganda sceglie la via dell'action in terza persona e sforna una copia sbiadita di Prince of Persia in chiave futuristico-elettronica, dove tutto é già visto e già giocato.