Tropico: Paradise Island

di Redazione Gamesurf
NOVITÂ TROPICALI
In questa nuova versione del gioco sarete alle prese con un data disk che vi presenterà degli scenari, sovente improbabili, in cui vi troverete a dover realizzare un ben preciso obiettivo in un ben determinato lasso di tempo. Spesso ci sono degli handicap precisi che non potete aggirare in alcun modo: ad esempio non potete evitare di indire le elezioni oppure vi trovate a scontrarvi con un bassissimo tasso di commercio, o ancora dovrete governare senza esercito e così via

Qualche esempio su tutti: partendo praticamente dal nulla dovrete costruire un aeroporto nell'arco di venti anni, oppure sfruttare il più possibile la miniera che avete sull'isola in modo da avere un ricco conto in banca alla fine del mandato. Ancora: avete una banda di naufraghi stranieri che dovrete tenere a bada prima che sconvolgano la vostra isola... o magari prendete in mano un'isola con un'economia già stabile e dovrete riconvertirla necessariamente in qualcos'altro. Le missioni che ci vengono proposte sono di difficoltà medio-alta anche se è possibile effettuare un'ulteriore calibratura della difficoltà stessa; d'altra parte si presuppone che chi compri un data-disk sia un giocatore esperto. Gli scenari sono tanti (una ventina) e, almeno teoricamente, piuttosto vari. In realtà giocando ci si rende conto che tale varietà è inferiore a quello che sembra prima vista, visto che il compito che ci viene assegnato spesso sembra rappresentare un po' una forzatura che continua a basarsi sulla meccanica originale di gioco con le variazioni sul tema costituite dal finale e dagli eventuali handicap. La versione "liscia" del gioco continua a rappresentare la sfida più interessante mentre gli scenari sono piacevoli diversivi che però rischiano di restare, appunto, diversivi. L'unico difetto fastidioso del gioco è la gestione dell'AI globale che nelle situazioni più complesse (ad esempio, legname da portare alla segheria, da qui al mobilificio e poi al porto) rischia di avere dei momenti in cui va un po' a vuoto in maniera clamorosa (magazzini di legname completamente pieni e nemmeno un tronco portato in segheria nonostante le molte persone deputate a questo), ma nel complesso ci pare di poter sorvolare.