Pilotare una moto con una sola mano, curvare e nel frattempo puntare la pistola con la mano libera sembra essere uno scherzo per il detective Kang. La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni, recita il detto. Un detto che calza a pennello per descrivere la situazione nella quale si trova la Los Angeles di True Crime, città apparentemente quieta e a prima vista animata dai più nobili intenti, ma in realtà soffocata sempre più dal crimine dilagante che agisce subdolamente dall'interno, andando ad infettarne la candida struttura. Nick Kang è il protagonista del nuovo gioco Activision. E furono proprio le buone intenzioni a far sospendere a tempo indeterminato Nick, detective della polizia di Los Angeles, reo di aver fatto uso in maniera indiscriminata di metodi ben oltre i limiti tracciati dal regolamento, proprio contro quel crimine che ora pare inarrestabile. Ma nel gioco sviluppato da Luxoflux non entreremo nei panni di un poliziotto reietto che continui incessantemente a perseguire la propria missione nell'ombra; Nick, infatti, all'inizio della storia viene richiamato tra le fila degli operativi perché, come diceva il detto declamato in apertura, con le buone intenzioni ci si lastricano le strade per l'inferno, e Los Angeles si trova ad un tanto così dal finirci dentro.
table21242#000000right table_img_t12 True Crime non è collocabile in maniera esatta all'interno di un genere ben preciso. Come vedremo tra breve, il gioco si dipana in di una serie di missioni dal carattere decisamente vario. Per la maggior parte del tempo dovremo muoverci, sia a piedi che a bordo di veicoli, per le strade della città degli angeli, con la piacevole variante che ci porta, di quando in quando, all'interno degli edifici che compongono la città: a onor del vero non tutte le costruzioni presenti possono essere esplorate, ma soltanto quelle previste dal particolare capitolo della storia che stiamo affrontando in quel momento. Teoricamente e concretamente, al giocatore viene permesso di muoversi liberamente all'interno di una Los Angeles ricostruita egregiamente, anche se, all'atto pratico la città diviene presto un luogo di passaggio tra un capitolo e l'altro della storia, piuttosto che il fulcro attorno al quale ruotano le sessioni di gioco. Ed è un vero peccato constatare che un potenziale tanto elevato, dal punto di vista del gameplay, sia stato esplorato in maniera così marginale. Il vero limite della Los Angeles di True Crime è Los Angeles stessa: risulta essere tanto ben ricostruita quanto "spoglia" e priva di qualsivoglia mordente che invogli il giocatore a scrutarne i più intimi anfratti. La meticolosa cura che ha portato gli sviluppatori a ricreare una Los Angeles digitale di tale fattura non è stata riposta in ugual misura sui restanti aspetti tecnici del gioco. Oltre alla magnifica realizzazione della città, infatti, c'è poco altro. Le composizioni poligonali sono piuttosto semplici e le texture che le ricoprono sono spesso e volentieri scialbe. Si annoverano i tipici difetti quali compenetrazione poligonale e di telecamera che, di quando in quando, tende a perdere di vista il fulcro dell'azione.
La storia di True Crime è composta da un certo numero di capitoli, ognuno dei quali suddiviso a sua volta in un certo numero di missioni variabile da capitolo a capitolo. Ogni missione viene presentata e conclusa in modo impeccabile da cut scene, realizzate con il motore grafico del gioco, che raccontano lo svolgersi della trama e relativi risvolti con colpi di scena annessi. La trama di True Crime non è assolutamente lineare. O meglio, questa può essere seguita dal giocatore in maniera più o meno lineare in base alle scelte che egli effettuerà nel corso del gioco. Non riuscire a completare una missione in maniera soddisfacente non pregiudica il proseguimento del gioco, e nella maggioranza dei casi sarà possibile andare alla missione seguente; ovviamente per poter proseguire al capitolo successivo sarà comunque essenziale il raggiungimento di una percentuale di completamento minima prefissata per il capitolo in corso. Inoltre, completando alcuni particolari capitoli al 100% è possibile sbloccare ulteriori ramificazioni della trama e missioni annesse, che andranno ad approfondire situazioni ed eventi fino a quel momento rimasti nell'ombra.
La Los Angeles super trafficata che abbiamo imparato a conoscere da film e telefilm non esiste in True Crime. Al massimo incontreremo qualche piccolo ingorgo da cittadina di provincia.
Che ci crediate o no, il tizio che stiamo riempiendo di botte è nostro fratello. In fondo si scherza tra consanguinei.
Il sistema di mira ci suggerisce quando è il momento opportuno per sparare. In questo caso siamo in una condizione ottimale per infliggere il colpo mortale.
In definitiva True Crime risulta essere un gioco discreto che riesce ad immergere il giocatore in una Los Angeles magistralmente ricostruita. Purtroppo non mancano i difetti, così come riportato in sede di recensione, che ne minano in maniera più o meno evidente la bontà. Le missioni sono ben incatenate dalla trama principale, ma molte di esse sono davvero troppo brevi, anche a fronte di un livello di difficoltà non certamente proibitivo, ed inoltre tra una missione e l'altra è necessario sorbirsi lunghi caricamenti che contribuiscono in maniera notevole a spezzare il ritmo di gioco. In ogni caso vestire i panni di Nick Kang è un'esperienza divertente che saprà tenere incollato al joypad il giocatore desideroso di un'esperienza di gioco varia e mai scontata.
