True Crime: Streets of L.A
di
Andrea 'NeOAndY' Cani
Come detto precedentemente, la varietà delle missioni è uno dei punti di forza di True Crime. Queste spaziano dal semplice arresto, al pedinamento in automobile, alla folle corsa per giungere in tempo in un luogo prefissato, all'infiltrazione in un particolare edificio con elementi stealth annessi, per passare dalle numerose sparatorie con il nutrito arsenale di cui potremo disporre, fino ad arrivare alle sezioni dove dovremo mulinare furiosamente mani e piedi a colpi di kung-fu. Tanta varietà ha finito, però, per portarsi dietro le inevitabili leggerezze, figlie di una struttura di gioco tanto varia quanto poco curata nei particolari. True Crime propone una miscellanea di stili che avrebbero necessitato maggiori sforzi per poter essere equilibrati a dovere. Così non è stato. Ed ecco che i combattimenti corpo a corpo si risolvono "pacificamente" pestando più o meno velocemente i tasti del joypad e alternando in maniera non troppo studiata calci, pugni e prese. Le sparatorie, allo stesso modo, non godono di particolare spessore, e anche in questo caso la tecnica vincente risulta essere quella di sparare il maggior numero di colpi nel minor tempo possibile. Le fasi alla guida dei mezzi di trasporto, dopo la fase iniziale nella quale ci si diverte a scorrazzare liberamente per le strade di Los Angeles, diventano presto ripetitive alla luce delle differenze non proprio abissali che intercorrono tra una supersportiva e una familiare. Anche le missioni stealth risultano essere molto semplici e prive di ogni spessore tattico: perché nascondersi nell'ombra quando la tecnica più efficace e sbrigativa è quella di attaccare frontalmente i nemici con un colpo ben assestato? Tuttavia bisogna riconoscere che l'intento di True Crime non è mai stato quello di stabilire nuovi standard nei vari generi da cui prende spunto, ma quello di riuscire ad amalgamarli insieme all'interno di una struttura funzionale. Ed in questo riesce in pieno, dando al giocatore di tutto un po' senza eccellere in nessun particolare aspetto, anche se col rischio non troppo celato di non approfondirne nessuno. Allo stesso modo il sistema di controllo tende a soffrire la natura multi genere del gioco. In particolar modo non riesce a convincere in pieno per l'imprecisione dei controlli, sia alla guida dei mezzi che durante le sparatorie, che emerge nelle situazioni più concitate, dove la precisione di esecuzione dovrebbe essere l'arma principale. All'atto pratico, il livello di difficoltà certamente non proibitivo tende a colmare la lacuna concedendo al giocatore margini d'errore a prova di imprecisione.
La maggior parte delle missioni permettono di vagare liberamente per Los Angeles; il giocatore può sempre decidere se andare direttamente nel luogo predefinito che attiverebbe l'inizio della missione vera e propria oppure se perlustrare le vie della città. Durante il pattugliamento verremo spesso e volentieri chiamati tramite la radio di ordinanza e ci verranno segnalati i crimini che via via si innescheranno in città; a noi spetterà la decisione se intervenire o meno. Furti, rapine, aggressioni, e chi più ne ha più ne metta sono i crimini che dovremo sedare con le buone o con le cattive maniere. I malfattori potranno essere fermati con le buone, sparando un colpo di avvertimento oppure mostrando il distintivo, o con le cattive, e in questo caso dovremo ricorrere alle arti marziali o, peggio ancora, alle armi da fuoco. Oltre al divertimento che scaturisce dal vestire i panni del poliziotto e nel ripulire la città dai criminali, arrestarli permette di guadagnare i distintivi, fondamentali per poter avere accesso alle missioni bonus. Ma i distintivi verranno elargiti esclusivamente in base all'accortezza che mostreremo nell'eseguire gli arresti: inutile dire che freddare uno scippatore con una scarica di mitra non aiuterà allo scopo. Le missioni bonus permettono di apprendere tecniche particolari di guida, nuove mosse di arti marziali da aggiungere al già nutrito campionario, e trucchi vari come quelli per eseguire gli arresti con stile, come per esempio il colpo di arma da fuoco alle gambe per immobilizzare un criminale particolarmente violento. All'inizio della recensione ci riferivamo al fatto che la città si riduce col tempo ad essere un luogo di passaggio. I motivi di tale affermazione sono da ricondurre al fatto che nonostante arrestare criminali sia divertente, alla medio/breve distanza diventa una pratica piuttosto monotona. I crimini cominciano ad assomigliarsi un po' tutti e si tende sempre più spesso ad attraversare di fretta la città verso il luogo della missione successiva. Poco altro ha da offrire la città degli angeli di True Crime se non una fitta schiera di criminali incalliti da arrestare. Nonostante tutto, il gioco Activision riesce a raggiungere l'obiettivo più importante: divertire in maniera semplice il giocatore alla ricerca di tanta, tanta, azione.
True Crime: Streets of L.A
7
Voto
Redazione
True Crime: Streets of L.A
In definitiva True Crime risulta essere un gioco discreto che riesce ad immergere il giocatore in una Los Angeles magistralmente ricostruita. Purtroppo non mancano i difetti, così come riportato in sede di recensione, che ne minano in maniera più o meno evidente la bontà. Le missioni sono ben incatenate dalla trama principale, ma molte di esse sono davvero troppo brevi, anche a fronte di un livello di difficoltà non certamente proibitivo, ed inoltre tra una missione e l'altra è necessario sorbirsi lunghi caricamenti che contribuiscono in maniera notevole a spezzare il ritmo di gioco. In ogni caso vestire i panni di Nick Kang è un'esperienza divertente che saprà tenere incollato al joypad il giocatore desideroso di un'esperienza di gioco varia e mai scontata.