Turok 2

Ed allora passiamo ai nemici. Non avremo più a che fare con cacciatori o cannibali che ci mettevano un ora per capire che esistevate, 10 minuti per intuire le vostre intenzioni, 5 per muoversi ed arrivarvi accanto ed altri 10 per comprendere il funzionamento dell'arma che avevano in mano. A questo giro sono stati rimpiazzati con dei malefici umanoidi con coda annessa che sembrano lucertoloni troppo cresciuti. L'intelligenza di questi ultimi é stata molto migliorata: schiveranno spesso i vostri colpi, cercheranno riparo per attaccarvi al momento più opportuni (sublime quando si nascondono dietro una cassa, voi girate attorno a questa e loro si muovono dalla parte opposta per continuare a sfruttare lo scatolone di legno come protezione), anche se a volte dimostrano una certa settorialità: se fuggirete abbastanza lontano anziché seguirvi preferiranno tornare alla loro ronda abituale. Sono comunque presenti anche i mistici dinosauri, con, in particolare, i raptor che imparerete ad odiare sin dai primi istanti di gioco: questi sono infatti molto più agili rispetto ai fratelloni del precedente capitolo e saltellano a destra ed a manca rendendo difficile il compito di abbaterli

E che succede quando si colpiscono? Soffrono, chi l'avrebbe mai detto. In questo seguito comunque é stata aggiunta la possibilità di infliggere più danni se si colpiscono i nostri avversari in alcuni punti strategici, in primis la capoccia che spesso porta al decesso del soggetto, seguita dagli arti che provocano una breve agonia dandovi momenti preziosi per colpire il bersaglio. E quando un avversario saluta che fa? Spesso si agita prima di esalare l'ultimo respiro, a volte tenta anche un contrattacco (ce n'é uno che colpito a morte sta un secondo ad armeggiare con il suo braccio per poi esplodere a causa del meccanismo di autodistruzione). A proposito, il sangue scorre a fiumi in questo gioco e, soprattutto nel caso vi sia qualche esplosione, vengono riversati sullo schermo ettolitri di passato di pomodoro