Turok : Rage Wars

di Redazione Gamesurf
La serie di Turok é sempre stata un argomento controverso a causa delle disparate opinioni dei giocatori al riguardo: c'é chi la ritiene la migliore esponente degli sparatutto in prima persona su console, altri al contrario la odiano in modo viscerale. Nello specifico Turok Rage Wars non é un vero e proprio nuovo capitolo ma uno spin off che porta i personaggi e le armi dell'originale in una competizione all'interno di arene simile a livello di concept a Quake III Arena e Unreal Tournament. La conseguenza più evidente di tale impostazione é la mancanza di una vera e propria modalità in single player simile a quella dei predecessori, sostituita da una serie di livelli contro avversari minori gestiti dal computer, sulla falsa riga di quanto é stato realizzato su PlayStation 2 nel caso di Quake III Revolution

FRAGGARE COL TRICORNO
Lo scopo in ogni arena varia dall'ottenere un certo numero di frag allo sconfiggere una sorta di boss ben più coriaceo e potente degli altri nemici. Man mano che si prosegue sono rese disponibili skin aggiuntive (molte delle quali ottenibili sconfiggendo i boss) e alcune mappe segrete che in teoria dovrebbero fornire lo stimolo per completare il gioco. Le caratteristiche fondamentali di Turok Rage Wars ruotano ad ogni modo attorno al gioco in multiplayer gestito come al solito tramite uno split screen che permette scontri fino ad un massimo di quattro giocatori. I programmatori hanno inserito un certo numero di modalità tra le quali alcune veramente insolite come, per esempio, quella in cui un giocatore a turno si ritrova trasformato in una scimmia e deve tornare normale attraverso un apposito macchinario prima che gli altri giocatori lo riducano a un colabrodo. Anche le opzioni si dimostrano piuttosto complete e permettono di settare i tipi di armi utilizzabili, il tempo limite, eccetera. Sfortunatamente a una prima buona impressione iniziale non corrisponde un buon giudizio complessivo a causa di tutta una serie di fattori che rendono il gioco meno divertente rispetto a quanto avrebbe potuto essere