Twin Caliber

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Twin Caliber

Twin Caliber prende il nome dall'idea stessa alla base del gioco, ovvero la possibilità di poter effettuare sparatorie con il nostro alter ego tramite due armi differenti, usate in modo indipendente e simultaneo. Un po' come nei film, quando vedete Rambo con un mitra nella mano sinistra che fredda di piombo dieci tizi e con nella destra una pistola, con la quale centra in mezzo agli occhi un nemico a 200 metri di distanza. Tutto molto coreografico, ed è appunto questo che i programmatori si sono proposti di realizzare. Questo e basta, perché oltre a un'idea di base davvero buona, il resto non è a pari livello.

Andiamo però con calma e cominciamo dalla trama, che per l'ennesima volta vi vedrà protagonisti in una città pullulante di mostri e mutanti vari, soli contro tutto. Solito copione, storyboard già vista e rivista, ma ottimo il pretesto per mettere in mano le pistole e cominciare a fare fuoco. E' il 2003 e dopo l'arrivo di una giovane donna, Sweet Liberty, ridente cittadina (che a dirla tutta da far ridere ha ben poco), comincerà ad andare in rovina. Gli abitanti si sono trasformati in mutanti e normali siete voi, lo Sceriffo John Fortman, coadiuvato dal prigioniero del carcere Valdez. Proprio una bella squadra, non c'è che dire! Una volta scelto il protagonista tra i due disponibili, vi ritroverete in un carcere di massima sorveglianza da cui dovrete uscire con la testa sulle
spalle, e qua comincia l'avventura.



La confezione del gioco riporta le seguenti parole: "Le cose cominciarono ad andare male quando uno strano Culto prese piede alla periferia della città". Sbagliato, le cose cominciano ad andar male quando per la prima volta si prende in mano il joypad. Perché? Perché si rimane spaesati per via del sistema di controllo, davvero ostico nelle fasi di gioco più intricate.. Innanzitutto va menzionata la configurazione dei tasti, che vede i due stick analogici usati rispettivamente per mirare con la pistola di destra e con quella di sinistra. Dalle armi del vostro alter ego infatti partono due linee di puntamento che servono a mirare i nemici. Le linee di puntamento sono due, una per braccio (o per meglio dire una per arma...), e saranno ovviamente direzionate tramite l'ausilio degli stick analogici: queste sono composte da dei puntini con un'icona bersaglio alla fine, che aumentando di dimensioni incrementerà le probabilità di beccare il malcapitato in pieno. La lunghezza della linea di puntamento è pari alla gittata dell'arma. Ogni arma poi, ha un fuoco a parte, e le stesse potranno essere gestite in contemporanea, con la semplice pressione di un tasto. Presente poi il ricaricamento automatico, per non premere L2 ed R2 a ripetizione.

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Twin Caliber

Concettualmente è un buon gioco, ma solo a livello teorico. Infatti, a una buona idea di base, non è stata affiancata una realizzazione tecnica soddisfacente, fattore che ne inficia gravemente il gameplay, già di per se bisognoso di qualche ritoccatina. E qualcosa in più si poteva fare partendo dalla grafica, a volte un po' troppo spartana, fino ad arrivare al gameplay, a tratti davvero frustrante.
Attualmente c'è bisogno di originalità per portare una ventata di aria fresca nel panorama videoludico: questo i programmatori della Rare lo hanno capito, ma hanno purtroppo sprecato una cartuccia importante in quanto il loro prodotto sarà si abbastanza originale, ma in fin dei conti mal realizzato. Le idee possono cambiare il mondo, chissà che qualche altra software house riprenda in mano queste novità per sfornare un prodotto esaltante.

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