Twin Caliber
di
Se infatti l'idea alla base del gioco è buona, non si può dire lo stesso della realizzazione tecnica: oltre alle scomode inquadrature sopra citate va detto che ogni qual volta che daremo un calcio a un mutante, l'azione rallenterà e la telecamera mostrerà in primo piano il mostro che si distruggerà in duecento parti, con conseguente perdita di tempo. Se poi pensate che tutta la scena si ripete spesso e che è ripresa tipo moviola, capirete che più volte l'azione di gioco risulterà frammezzata da questi punti morti: scopo dei programmatori era quello di creare qualche scena puramente coreografica, ma il loro proposito non si è rivelato dei migliori. Se è vero che il sangue scorre a fiumi e la realizzazione dello stesso è più che accettabile, è anche vero che un numero maggiore di poligoni non avrebbe fatto male, visto che sia i personaggi principali sia i mostri risultano poco curati: anche le texture dal canto loro non sono molto azzeccate.
Il sonoro invece propone degli FX nella norma e delle digitazioni vocali carine, seppur non trascendentali. Le frasi proferite dai due personaggi sono di buon livello e contribuiscono a caratterizzarli come due "duri", anche se alla fine a livello visivo lo sono un po' meno.
Veniamo allora al gameplay: concettualmente il gioco è abbastanza innovativo anche se l'idea di base ha bisogno ancora di un po' di rodaggio e magari in qualche titolo futuro sarà meglio sviluppata. Per ora Twin Caliber rimane un gioco ripetitivo, a tratti davvero ostico e quindi alla fin fine frustrante. Sorvolando sul fatto che le azioni da compiere sono sempre le stesse, si sarebbero almeno potute evitare tutte quelle scene di intermezzo che spezzettano l'azione di gioco in modo davvero esagerato: l'impossibilità poi di muovere il nostro personaggio limita notevolmente una giocabilità dove l'unica libertà che viene lasciata è quella di sparare a tutto quel che si muove: stop. Mi viene quindi in salita consigliare questo Twin Caliber, se non a coloro che cercano qualcosa di innovativo.