Two Worlds

di Fabio Fundoni
Anche la mappa di gioco può spaventare inizialmente, ma prendendoci confidenza sapremo usarla al meglio, complice un buon utilizzo di alcuni teletrasporti sparsi nei quattro angoli del regno. La libertà si respira ad ogni pixel, tanto che decideremo noi sia se gettarci subito nelle missioni principali o vagare per il mondo alla ricerca di qualche segreto o qualche luogo non segnalato nemmeno dai cartografi più famosi. Anche i nemici saranno affrontabili in vari modi, arma alla mano per gli amanti del combattimento nudo e crudo, con un buon arco per i novelli Robin Hood, con magie per chi non sa resistere al fascino delle arti oscure o, perché no, scivolando silenziosamente alla schiena del cattivo di turno per colpirlo quando meno se lo aspetta.

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Non è mai troppo tardi
L'evoluzione del personaggio è, molto classicisticamente, legata all'accumulo di punti-esperienza e livelli da raggiungere, con punti abilità da distribuire a piacimento tra le quattro statistiche base e diverse capacità particolari, legate appunto a combattimento, magia, scasso,equitazione e molte altre. Non tutte saranno però utilizzabili sin dall'inizio, molte andranno sbloccate grazie agli insegnamenti di alcuni maestri sparsi nei posti più disparati, che dopo essere stati pagati profumatamente, non si faranno troppi crucci nel svelarci i loro segreti. Se però doveste rendervi conto di aver speso male i vostri punti abilità, niente paura, nel proseguire del gioco troverete anche la possibilità di rivedere le scelte prese. Non esiste infatti una vera e propria classe selezionabile, ma con le decisioni fatte di volta in volta si creeranno eroi sempre diversi. La crescita delle capacità si farà notare, non farete certo fatica a capire la differenza nello stare in sella ad uno stallone avendo un basso livello nel cavalcare rispetto a quando sarete ormai provetti cavallerizzi. Sebbene qualche modalità si riveli sottotono rispetto alle altre, tutto contribuisce a svelare quanto lavoro e impegno sia stato profuso nel inventare un complesso metodo di crescita e gestione del nostro alter ego.

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Vagando per boschi e foreste, vedremo spesso piante e fiori utili per essere vendute ai mercanti o creare pozioni, inserendo così anche la possibilità di dilettarsi con l'alchimia e, con una gestione molto simile, anche la possibilità di lavorare armi e armature (presenti in quantità estremamente soddisfacente) per crearne sempre di migliori. Altre opzioni fanno capolino, come il poter disseminare trappole in punti strategici o usare rudimentali ordigni esplosivi. Una simile profondità sembra non rispecchiarsi nel protagonista, un po' anonimo ma ben calato nella parte del mercenario indurito da mille battaglie (anche se ai livelli più bassi sarà sempre in pericolo in qualsiasi combattimento) e una pregevole evoluzione con il trascorrere del gioco, anche se la trama passa da buoni colpi di scena a idee con il sapore del "già visto".

La fine del duello
Le musiche e l'audio in generale meritano una menzione: melodie possenti e ben inquadrate nell'ambientazione si sposano con i rumori della natura ottimamente resi, un buon doppiaggio inglese (supportato da sottotitoli in italiano) ed effetti sonori di prim'ordine, con qualche lieve pecca che risalta di tanto in tanto. Anche la modalità multiplayer ondine è foriera di qualche interessante spunto, ennesima dimostrazione, se non si fosse ancora capito, che il lavoro dei Reality Pump c'è stato e denota una discreta cura e passione. Ma tornando alle battute iniziali della nostra recensione, tutto cade inesorabilmente contro il "muro" delimitato dalle carenze grafiche. Una maggiore ottimizzazione della versione non ci avrebbe forse dato un gioco capace di detronizzare The Elder Scrolls IV: Oblivion dal regno dei gdr, ma ci avrebbe sicuramente fornito di una validissima alternativa e di un'esperienza piacevole. Inutile non vedere gli altri difetti di Two Worlds, ma altrettanto inutile non segnalare che con un framerate così basso e instabile, non c'è giocabilità che tenga. Non ci rimane che essere fiduciosi per il rilascio di una futura patch capace quantomeno di arginare il problema, riscontrando però che il prodotto attualmente sugli scaffali è affetto da una situazione che se non scomparsa del tutto, speravamo di veder in quantità molto minore nei giochi di nuova generazione. Peccato Two Worlds, la delusione è grande proprio perché potevi essere un gioco altrettanto grande.