Two Worlds

di Patrick Grioni
Premessa

Il gioco è stato testato con l'ultima patch disponibile, scaricabile dal sito ufficiale e del peso di 130 Mb, l'esperienza di gioca ne giova moltissimo e alcuni difetti evidenti vengono corretti, difetti in grado di inficiare il vostro peregrinare per Two Worlds fino al limite della frustrazione, soprattutto usando un levriero.

Nel panorama ludico RPG esistono due grandi vene e due distinte interpretazioni, titoli che si rifanno a regole di prodotti cartacei affermati e sperimentazioni personali di strumenti che spesso richiedono anni per essere affinati. Il comparto strutturale, infatti, di un moderno RPG, spesso determina, come un effetto domino, le sorti di un videogioco, pur con una realizzazione tecnica che in molte circostanze fu il suo principale e unico vanto.
Vi sono eccezioni, illustri anche, come Gothic (il primo e unico) o l'indimenticato Diablo, ma spesso prodotti come Vampire, Neverwinter Nights hanno fatto la loro fortuna in un corrispettivo ludico, nel matrimonio tra una tradizione fatta di dadi e manuali e un parallelo universo 3D.
Two Worlds vuol far tutto in casa, regole, ambientazioni fino alla fisica e il motore grafico, vediamo insieme se tutta questa autarchia farà nascere un condiviso buon videogioco.


Seppur la linearità farà spesso da contorno alle vicende narrate, il progressivo dosaggio di dettagli sulla trama saprà interessare progressivamente il videogiocatore e si rivelerà più efficace di molte roboanti ed epiche sceneggiature, riuscendo a riproporre una plausibile, ma forse più statica, genesi storica. Questo non è necessariamente un difetto, in quanto molte peregrinazioni risulteranno più credibili e sarà lasciata al giocatore facoltà di scegliere come e con chi risolvere le missioni.
Dalla riuscita introduzione scopriremo che nostra sorella è stata rapita da dei loschi figuri, che man mano ci indicheranno dei favori da compiere per poterla salvare.
Detto così sembra un banale antefatto, ma man mano che ci avventureremo nell'universo creato da Topware scopriremo quante vene sottili nasconda e quanto sia ben più complesso il gioco di intrighi. Tutta una serie di missioni secondarie, indicate su una mini mappa in alto a destra, potranno essere aperte, ma tanto più entreremo nel vivo della vicenda tanto meglio capiremo che l'intento di tutta questa architettura è volto a portarci e a sorridere verso quel fine, ormai tanto caro, che ci vedrà salvatori del mondo, o meglio, dei mondi. Fin da subito capiremo che il sud è stato invaso dagli orchi guidati, alquanto curiosamente, da un leggendario leader religioso, parlando poi con i primi NPC scorgeremo nella loro preoccupazione un sintomo che, prima o poi, dovrà trovare in noi la cura.
Inizieremo inoltre a conoscere le prime ripercussioni economiche che la situazione politica rifletterà sui villaggi e il destino di nostra sorella diverrà motivo per una riscoperta delle nostre origini, in un crescendo riuscito di interesse e curiosità.

Eppure, si chiederanno i nostri lettori, dalle immagini che si scorgevano per la rete questo Two Worlds doveva essere una perla nell'aspetto visivo, eppure, vi diciamo, che il motore grafico è quanto di più difficile da valutare. Partendo dall'illuminazione, riuscita in molti aspetti, ma fin troppo invasiva e seghettata, pesante e in grado di rendere al massimo solo su schede del calibro di 1900/7800, arrivando alle texture, di ottima fattura in molti casi, non molto definite in altri.
Il problema principale, però, sono la compenetrazione dei poligoni e le animazioni che soffrono di evidente tronchismo (neologismo di Gamesurf creato apposta per questa produzione), con personaggi che spesso hanno quella sgradevole sensazione di scivolare sul terreno piuttosto che calpestarlo.
Di contro, la realizzazione dell'acqua, molti panorami, sono di una bellezza sconcertante e l'ambiente è pieno di dettagli e personaggi con cui interagire ed escludendo l'illuminazione diventa un motore assolutamente scalabile.
Consigliamo di scaricarsi la Patch correttiva di circa 130 mega per risolvere da subito alcune magagne con il sonoro e qualche ottimizzazione dell'engine stesso.

Qualsiasi sia la vostra ambizione, qualsiasi sia il vostro talento, in Two World sarete necessariamente (per questioni di coerenza con la storia dichiarano gli sviluppatori) un cacciatore di taglie, quello che inizialmente potrete modificare saranno solo i tratti somatici, che purtroppo vi consegneranno inspiegabilmente un personaggio abbastanza bruttino, simile in tutto e per tutto a Luca Gambino nei momenti di collera per un ritardo.
Durante l'avventura, salendo di livello, sarà possibile distribuire alcuni punti abilità e plasmare così un alter ego più verosimile alle vostre tendenze e decidere quindi se utilizzare maggiormente le arti magiche o fisiche per avere la meglio sui nemici.
Come in Oblivion sarà possibile mischiare intrugli per creare pozioni dai diversi effetti sulla costituzione e forza del personaggio.
La gestione dell'inventario risulta particolarmente intuitiva e in pochi minuti sarà possibile equipaggiarsi con quanto di più efficiente in ambito bellico e magico, oltre che gestire i punti da distribuire alle varie abilità.
E' inoltre possibile potenziare le armi con innesti che ne amplificano la potenza, così come gli scudi e le armature.


Diversamente da altri prodotti, la curva di apprendimento delle tecniche più utili per avere la meglio sul nemico si scontra con un'iniziale sensazione di superficialità, dovuta a dinamiche che fanno assomigliare il titolo Topware a una gara di affettamenti piuttosto che a un ragionato RPG. (e un immagine che trovate qui in giro sta a dimostrarlo)
Invero la velocità e il dinamismo resteranno invariati, ma potrete utilizzare tutta una serie di abilità salendo di livello che si riveleranno utili per parare, distrarre e schivare i colpi, strumenti che donano profondità all'azione.
È inoltre possibile potenziare le armi, ottenerne di uniche, a seconda della fazione a cui deciderete di offrire la vostra lealtà.
Purtroppo il combattimento a cavallo, una caratteristica unica di Two Worlds, almeno ai primi livelli, non è particolarmente efficace, anche a causa di un engine che non calcola con precisione le distanze.

Fulcro, centro, alfa e omega della produzione Topware, ambiziosa e autarchica software house, risiede ovviamente nel modus operandi dentro questi due mondi.
Two Worlds è un lento e spesso contraddittorio universo, non nascondiamo che inizialmente la sensazione sia di un prodotto pessimo e poco curato, forse a causa della modesta recitazione dei personaggi (che contano però di dialoghi molto ben strutturati) e di un mondo 3D che non sembra quanto era stato promesso, ma man mano che se ne scopre la vastità, man mano che ci si rende conto della vicenda che ci circonda, di tutte quelle note verosimili e mai banali, se ne inizia ad apprezzare la natura e più ci si avventura nei bellissimi paesaggi che offre, tanto più si viene catturati.
In molti aspetti rappresenta quello che Gothic 3 aveva promesso di essere e non è stato, con una gestione degli scontri sicuramente più evoluta e convincente, con una vicenda plausibile, con una serie di sotto quest non originalissime ma che ti lasciano la possibilità di scegliere quale fazione favorire in un intreccio riuscito, con uno (o due mondi) vastissimi da esplorare.
Una nota sulla confezione: old style, con una mappa dell'intero mondo enorme, con 130 pagine di manuale a colori e non stiamo parlando di una versione per collezionisti!
Nota negativa, invece, il respawn automatico al portale più vicino in caso di morte, che sinceramente su Pc è un po' anacronistico, probabilmente introdotto per venire incontro all'utenza console.

Come in Oblivion, la vastità dell'area richiederà un destriero per diminuire i tempi di viaggio, a differenza del titolo Bethesda, quest'ultimo, avrà un'andatura più verosimile, partirà lento per poi andare al trotto e si fermerà progressivamente, questo ha reso molto più difficoltoso il controllo, anche se si noterà come il personaggio effettui movimenti da vero fantino e ogni cambio di direzione sarà, anch'esso, progressivo e non immediato, con una piacevole sensazione di inerzia.
Tutto questo piacerà molto ai patiti della simulazione, ma verrà odiato da tutti coloro che vedono nell'equitazione un mezzo di trasporto piuttosto che un'altra componente dell'architettura RPG. Ultima nota sul Multiplayer, purtroppo, molto immaturo e tempestato da latenze abbastanza alte, diviso in due modalità, una cooperativa e l'altra una sorta di frag fest sperimentale, non molto convincente.