Two Worlds II
di
Questo si traduce nel fatto che i programmatori hanno pensato a due escamotage : l'uso dei cavalli come mezzo di trasporto e le immancabili pedane di teletrasporto che avrebbero fatto invidia persino al capitano Picard. Tuttavia, i quadrupedi non sono il massimo dell'affidabilità e, a dirla tutta, sono anche piuttosto ostici da comandare: il mouse regola gli speroni (un indicatore ci dirà quante speronate può sopportare il nostro cavalluccio prima di disarcionarci e fuggire) e i tasti di movimento, la direzione. Purtroppo però il sistema é, per usare un eufemismo, imperfetto e indubbiamente si preferirà usare i propri piedi - nonché le efficientissime e onnipresenti pedane di teletrasporto, per muoversi sul vastissimo mondo messoci a disposizione.
Ovviamente, un mondo tanto vasto non sarebbe neanche lontanamente pensabile e/o esplorabile senza una mappa degna di questo nome: purtroppo, questo capitolo é forse il meno riuscito dell'intera produzione con una mappa imprecisa, spesso incompleta o troppo piena di indicazioni - altrettanto spesso solo parzialmente corrette. Per fortuna, però, dopo un po' ci si abitua e la si riesce ad interpretare correttamente senza tanti patemi, andando in questo o in quel luogo con relativa facilità...e di luoghi, in Two Worlds II, ce ne saranno davvero tanti, tutti esplorabili e con una densità di popolazione estremamente variabile (dall'affollato al deserto più assoluto).
Quello che é invece costante, sarà il livello di dettaglio e la cura profusa dai programmatori nel creare palazzi, case e castelli, la maggior parte dei quali esplorabili liberamente; l'esplorazione sarà la parola chiave per interpretare a dovere il gioco della TopWare Interactive : ogni luogo va visitato, ogni anfratto va analizzato, ogni baule forzato, ogni porta aperta, possibilmente senza far rumore per non inimicarsi i villici. A tal proposito, se é vero che i programmatori hanno creato una discreta varietà nei modelli dei PNG che incontreremo - preziosissimi per le sottoquest parallele alla missione principale che risulterà inevitabilmente molto frammentata - lo stesso non si può dire per i Mercanti, piccola oasi di pace in ogni gioco di questo genere e, in Two Worlds, anche epitome del parto multi gemellare: non solo i venditori sono tutti uguali ma anche gli oggetti che vendono sono più o meno sempre gli stessi. Non stupitevi, quindi, se preferirete, come suggerito poche righe fa, esplorare ogni angolo alla ricerca di un'arma, di una pergamena o di un'armatura più confacente alle vostre esigenze.
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Il mondo di Two Worlds, poi, oltre ad essere estremamente grande é anche piuttosto vario: piccoli insediamenti faranno da contraltare a grandi città che contrasteranno con i deserti immoti e le giungle intricate, piene di vita. Sarà anche possibile, in certa misura, nuotare in piccoli specchi d'acqua, donando l'illusione di muoversi in un mondo vivo e vitale, che segue il suo ciclo giorno-notte, un mondo dove la cade la pioggia e pieno di nemici - umanoidi e non, da affrontare. Two Worlds II non é solo esplorazione : se é vero che non si dorme mai (Samara Docet), é altrettanto vero che i programmatori si sono spesi non poco nella creazione di numerosi minigiochi che vanno dal poker con i dadi alle gare a cavallo, passando per il dover suonare uno strumento pizzicando le corde al momento giusto e finendo con qualche furtarello per ampliare il nostro sacco di monete.
Sul fronte della IA dei nostri avversari, diciamo che se la linea dell'elettroencefalogramma non é piatta, poco ci manca: in linea di massima, tutti i cattivi correranno sul filo della nostra lama, desiderosi di farsi infilzare e senza strategia alcuna, siano essi leoni, goblin, maghi o orchi. L'idea poi di farli rigenerare in un area “pulita” anche da poco (il famigerato respawn!), certo non aiuta...!
Sul fronte tecnico, ci troviamo di fronte ad un titolo veramente notevole : l'engine di gioco, il versatile GRACE é davvero mirabile, gestendo ambientazioni vastissime con notevoli - forse un po' troppo pompati, effetti di luce. Anche la fisica non é da meno, con gli oggetti che si comportano in modo credibile in base alla sollecitazione a cui li sottoporremo. Two Worlds II é realizzato in un ottimo (o quasi...diciamo, molto buono!) Italiano per quanto concerne i menù e i sottotitoli, mentre il doppiaggio é rimasto in Inglese. Poco importa, perché leggere non fa mai male e si possono cogliere molte sfumature nei dialoghi a risposta multipla che ci troveremo costantemente a dover portare avanti. Non é stato trascurato il multi giocatore sulla grande rete, che permette di affrontarsi in modalità competitiva o di giocare insieme in co-op.
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Ovviamente, un mondo tanto vasto non sarebbe neanche lontanamente pensabile e/o esplorabile senza una mappa degna di questo nome: purtroppo, questo capitolo é forse il meno riuscito dell'intera produzione con una mappa imprecisa, spesso incompleta o troppo piena di indicazioni - altrettanto spesso solo parzialmente corrette. Per fortuna, però, dopo un po' ci si abitua e la si riesce ad interpretare correttamente senza tanti patemi, andando in questo o in quel luogo con relativa facilità...e di luoghi, in Two Worlds II, ce ne saranno davvero tanti, tutti esplorabili e con una densità di popolazione estremamente variabile (dall'affollato al deserto più assoluto).
Quello che é invece costante, sarà il livello di dettaglio e la cura profusa dai programmatori nel creare palazzi, case e castelli, la maggior parte dei quali esplorabili liberamente; l'esplorazione sarà la parola chiave per interpretare a dovere il gioco della TopWare Interactive : ogni luogo va visitato, ogni anfratto va analizzato, ogni baule forzato, ogni porta aperta, possibilmente senza far rumore per non inimicarsi i villici. A tal proposito, se é vero che i programmatori hanno creato una discreta varietà nei modelli dei PNG che incontreremo - preziosissimi per le sottoquest parallele alla missione principale che risulterà inevitabilmente molto frammentata - lo stesso non si può dire per i Mercanti, piccola oasi di pace in ogni gioco di questo genere e, in Two Worlds, anche epitome del parto multi gemellare: non solo i venditori sono tutti uguali ma anche gli oggetti che vendono sono più o meno sempre gli stessi. Non stupitevi, quindi, se preferirete, come suggerito poche righe fa, esplorare ogni angolo alla ricerca di un'arma, di una pergamena o di un'armatura più confacente alle vostre esigenze.
Il mondo di Two Worlds, poi, oltre ad essere estremamente grande é anche piuttosto vario: piccoli insediamenti faranno da contraltare a grandi città che contrasteranno con i deserti immoti e le giungle intricate, piene di vita. Sarà anche possibile, in certa misura, nuotare in piccoli specchi d'acqua, donando l'illusione di muoversi in un mondo vivo e vitale, che segue il suo ciclo giorno-notte, un mondo dove la cade la pioggia e pieno di nemici - umanoidi e non, da affrontare. Two Worlds II non é solo esplorazione : se é vero che non si dorme mai (Samara Docet), é altrettanto vero che i programmatori si sono spesi non poco nella creazione di numerosi minigiochi che vanno dal poker con i dadi alle gare a cavallo, passando per il dover suonare uno strumento pizzicando le corde al momento giusto e finendo con qualche furtarello per ampliare il nostro sacco di monete.
Sul fronte della IA dei nostri avversari, diciamo che se la linea dell'elettroencefalogramma non é piatta, poco ci manca: in linea di massima, tutti i cattivi correranno sul filo della nostra lama, desiderosi di farsi infilzare e senza strategia alcuna, siano essi leoni, goblin, maghi o orchi. L'idea poi di farli rigenerare in un area “pulita” anche da poco (il famigerato respawn!), certo non aiuta...!
Sul fronte tecnico, ci troviamo di fronte ad un titolo veramente notevole : l'engine di gioco, il versatile GRACE é davvero mirabile, gestendo ambientazioni vastissime con notevoli - forse un po' troppo pompati, effetti di luce. Anche la fisica non é da meno, con gli oggetti che si comportano in modo credibile in base alla sollecitazione a cui li sottoporremo. Two Worlds II é realizzato in un ottimo (o quasi...diciamo, molto buono!) Italiano per quanto concerne i menù e i sottotitoli, mentre il doppiaggio é rimasto in Inglese. Poco importa, perché leggere non fa mai male e si possono cogliere molte sfumature nei dialoghi a risposta multipla che ci troveremo costantemente a dover portare avanti. Non é stato trascurato il multi giocatore sulla grande rete, che permette di affrontarsi in modalità competitiva o di giocare insieme in co-op.