UEFA Challenge

di Redazione Gamesurf
A risultare in particolar modo imputati in questa fase sono la gestione del modello fisico e l'intelligenza artificiale. Mentre il primo dona alla sfera di cuoio velocità e traiettorie inusitate, la seconda fa si che il comportamento dei giocatori, specie quelli in difesa ma sovente anche quelli in attacco, sembri del tutto slegato da quello che succede in campo. Le situazioni generate dalla combinazione dei due fattori sono ovviamente non prive di risvolti comici, é inutile negarlo, e le prime partite a UEFA Challenge si rivelano pertanto un divertimento continuo. Purtroppo é un divertimento non voluto, dura poche ore, se non pochi minuti, e non vale ovviamente come metro di giudizio nella valutazione complessiva che si darà nel commento. Continuando a parlare della giocabilità non va omesso un altro particolare decisamente rilevante: le dimensioni dei campi di gioco sono errate, quantomeno se rapportate alle dimensioni dei giocatori, che sembrano in effetti quasi dei giganti. Stesso dicasi delle porte, che suppliscono però alle loro ristrette dimensioni con la totale incapacità dei portieri, votati a far entrare qualunque pallone non sia centrale, poco potente e a portata di mano

Risolleva un po' la situazione il commento durante le partite, discretamente sincronizzato ma comunque noioso a lungo andare. Assolutamente da dimenticare la colonna sonora stile unz-unz, anche se francamente non ci si poteva spettare di meglio (visto l'andazzo...). E adesso non perdetevi il commento!