UEFA Champions League Season 2001/2002

di Redazione Gamesurf
RIGORE C'E' QUANDO ARBITRO FISCHIA
UEFA Champions League - Season 2001/2002 poggia su una meccanica di gioco rodata da tempo, forte delle due precedenti edizioni del titolo e del successo conseguito da FIFA Soccer, chiaramente assurto a punto di riferimento degli sviluppatori. Questa tendenza é preannunciata dal comparto estetico, ricavato dal lavoro di EA Sports tanto nelle visuali, quanto nelle animazioni dei modelli poligonali e viene confermata dal ricorso ad un sistema di controllo simile, sebbene in parte semplificato

Il "colpo speciale" si aggiunge al solito repertorio di azioni disponibili, dal passaggio lungo al cross, sino ad arrivare al tiro, la cui potenza viene misurata da una barra sul fondo dello schermo ed é regolabile attraverso la pressione più o meno prolungata del tasto corrispondente. Come già accade in alcuni titoli concorrenti, anche la corsa é attivabile tramite il relativo pulsante, sempre collocato in aree scomode della tastiera a prescindere dalla configurazione scelta: delle tre disponibili, nessuna si adatta infatti in maniera soddisfacente alle esigenze della partita, penalizzando sempre un aspetto dell'azione; per fortuna, l'utilizzo di un pad permette di aggirare sommariamente il problema e garantisce un controllo più efficace e preciso dei singoli giocatori
E' preferibile articolare la manovra per vie centrali e ricorrere insistentemente al tackle in scivolata, considerando la refrettarietà dei direttori di gara ad interrompere il gioco, ma in generale il numero di combinazioni si rivela sufficiente, non esistono espedienti troppo intuitivi per andare in gol e la varietà nella costruzione delle azioni é assicurata. L'impostazione globale si pone a metà strada tra titoli spiccatamente arcade del calibro di Perfect Striker su Nintendo 64, ed esemplari maggiormente votati al versante simulativo, come ISS Pro Evolution per PlayStation, da cui UEFA Champions League riprende in modo particolare nella meccanica dei contrasti uno contro uno. Piuttosto che effettuare rischiosi dribbling risulta infatti vantaggioso ricorrere a tattiche più corali ed avvolgenti, alla luce di una certa lentezza dei giocatori nella risposta ai comandi e della fiscalità nella segnalazione dei fuorigioco, comunque disattivabile