Ufo: Aftermath

di Luca 'Grail_' Zanda
Due parole sulla realizzazione tecnica delle missioni. Sulla composizione modulare delle mappe abbiamo già detto, e non si può non ribadire che la scelta stilistica della Altar ha premiato, dal punto di vista dell'atmosfera di gioco. I glitch grafici sono praticamente inesistenti, e se qualcosa si può criticare è la povertà dei modelli grafici dei personaggi (soldati ma ancor di più alieni): la rappresentazione degli alieni è interessante e rendono benissimo, tuttavia i modelli sono molto poveri di particolari e la qualità generale non va oltre la media, soprattutto se si osservano con sguardo attento e con l'ausilio dello zoom. I soldati sono abbastanza stereotipati , anche se le animazioni sono ben realizzate. Le interfacce sono ben progettate ed intuitive, con pochi click del mouse potremo impostare tutte le azioni o potremo avvalerci anche di una nutrita serie di "hotkeys" che coprono tutto ciò che potremmo voler fare. Il sonoro è realizzato nella media: non curatissimo ma nemmeno scadente, con delle musiche che talvolta creano una buona atmosfera e talvolta scivolano via senza alcun feeling particolare. I rumori sono realizzati con una certa perizia anche se a lungo andare le voci dei soldati (a cui faranno eco i grugniti degli alieni) risultano ripetitive e monotone, standardizzate ed un po' troppo in linea con quello che ci aspetteremmo dal genere.

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Strettamente legato alle missioni è la componente RPG del titolo: completando missioni e uccidendo nemici i nostri soldati otterranno esperienza e "livelli" che avranno il pregio di aumentare le caratteristiche fisiche delle truppe e le abilità a queste correlate. Oltre ciò, potremo decidere di privarci temporaneamente di un buon soldato (molto interessante il fatto che l'addestramento dura un tot di tempo durante il quale non potremo usare il soldato) per fargli eseguire un addestramento mirato (7 sono le specializzazioni tra cui potremo scegliere) per il compito che dovrà svolgere all'interno della squadra. Niente soldati intercambiabili, quindi, o "solitari carriarmati spazzatutto", ma elementi di un team che dovremo col tempo bilanciare e cesellare per ottenere il massimo risultato in termini di foza di combattimento. Vediamo quindi come un elemento influisce su di un altro e quest'ultimo va influire nuovamente sul primo con un buon lavoro di bilanciamento e testing.

Un accenno agli aspetti di "ricerca" e "sviluppo": lavoreranno per noi fior fiore di scenziati che sviluperanno le tecnologie umane e le porteranno sino ai limiti ultimi, ed una volta raggiunti, starà alle nostre truppe recuperare "materiale di studio" per le nuove tecnologie. Tra i vari gadget che i nostri scienziati ci forniranno, avremo una 70ina di armi (tra terrestri, ibride e aliene), abbastanza per soddisfare tutti i nostri gusti in fatto di potenza di fuoco. Oltre alle armi svilupperemo la conoscenza degli alieni, dei loro mezzi e verremo a conoscenza della biomassa (a voi scoprire di cosa si tratta) in tempo per poter preparare una difesa adguata.
Gli sviluppi sono interdipendenti, una materia di sviluppo ci permetterà di ricercare nuove tecnologie ecc. anche qui si può trovare un buon sistema di bilanciamento ed è stato divertente scoprire di volta in volta cos ci avevano riservato i ragazzi della Altar.

Tirando le somme, il gioco fa della interconnessione tra i vari elementi il suo punto di forza, costringendoci a prestare uguale attenzione ad ognuno di essi. Questo fatto ci permette di poter affermare con sicurezza che le eventuali pecche presenti (soprattutto in missione) possono essere facilmente dimenticate o compensate dalla visione d'insieme. Il titolo è discretamente complesso e si presta male ad essere gocato da un giocatore alle prime armi nell'ambito degli strategici ma sarà la soddisfazione dei giocatori esigenti e ci terrà incollati al monitor per un bel po' di tempo.