Ultimate Marvel vs Capcom 3

di Simone Rampazzi
La cornice dell'ultima PlayStation Experience ci ha regalato parecchie soddisfazioni, inutile negarlo. Gli annunci si sono susseguiti con pubblicazioni di tutto rispetto, in un'altalena che ha lasciato spazio sia a nuovi arrivi che a vecchi ritorni. Primo fra tutti il buon Crash Bandicoot.

Capcom non é rimasta certamente a guardare, dando in pasto ai giocatori un nuovo Marvel Vs Capcom intitolato Infinite, accompagnato da un porting rispettabile su console next-gen del suo terzo capitolo uscito nel 2011. Ma cosa troviamo in questa conversione? Botte da orbi, ma a tutti gli effetti nessuna novità.



E alla fine, non ci vedo più dalla fame!



La storia dell'umanità é in pericolo. Una sorta di costante infinita che i lettori dei comics, a tempi alterni, hanno ormai imparato a somatizzare nel migliore dei modi. diventata una routine, un “can can” degno del migliore dei balletti, dove il villain di turno scopre il potere di fare la differenza soltanto per venir sconfitto, come sempre, dalla squadra di eroi più buona che mai.

In Marvel Vs. Capcom 3 tocca a Galactus, divoratore dei mondi, fare la sua comparsata come boss finale, pronto per l'appunto a mangiarsi la terra in un unico, gigantesco, boccone. Riusciremo a fermarlo? Chiaramente dipende, ma avremo dalla nostra un roster farcito da eroi e anti-eroi presi da entrambi gli universi (Capcom e Marvel) che dovranno picchiarsi, senza esclusione di colpi, nelle diverse modalità proposte.

Gli amanti dei picchiaduro ormai le conoscono a menadito. Nella modalità Arcade, partecipiamo ad un torneo a incontri che ci permette di girare il mondo sotto forma di arene, dove sarà possibile scontrarsi tra squadre di tre membri alternando le più stupefacenti, caotiche, imprevedibili mosse disponibili per ogni personaggio. Quest'ultime possono inoltre essere combinate tra loro, generando su schermo uno spettacolo per gli occhi senza precedenti. Non si tratta tuttavia di un picchiaduro nonsense, ma di tutt'altro. Ed é per questo che padroneggiare un personaggio, con mosse e quant'altro, diventa un'esperienza capace di impreziosire ed enfatizzare ad alte difficoltà.



Parlando nel merito a coloro che non hanno mai giocato il titolo, all'inizio della selezione dei personaggi é possibile scegliere due tipologie di comandi: Normale e Semplice.
La prima vi farà gestire il combattente senza scorciatoie o aiuti basandovi esclusivamente sulla vostra abilità, mentre la seconda, al contrario, cambierà le assegnazioni dei comandi semplificando combo e mosse speciali, facendole attivare con la sola pressione di un tasto. La velocità negli scontri é tutto, i titoli picchiaduro di questa serie costruiscono la loro bellezza proprio su questo espediente, dandocelo in pasto con un bel contorno di puro caos di effetti visivi.

Ma d'altronde potrebbe essere il contrario? Le competizioni fra eroi di questa tipologia ci hanno abituato a molto di più. E in Marvel Vs. Capcom 3 tutto viene enfatizzato a dismisura. Vi sono infatti super salti, tecniche segrete, combo aeree, combo di gruppo e molto altro ancora.
Parlavamo di modalità poco sopra, ed essendo questa conversione completa di tutti i DLC usciti al tempo per il titolo, troviamo anche la curiosa e divertente modalità Eroi e Araldi, dove sarà possibile scegliere se lottare dalla parte di Galactus (come suo araldo, per l'appunto), oppure schierarsi dalla parte della Terra per difenderla. Anche in questo caso entrano in gioco particolari meccaniche extra capaci di diversificare leggermente il gameplay con il semplice utilizzo di carte speciali, equipaggiabili per ottenere bonus capaci di alterare lo scontro che affronterete in seguito. Ce ne sono per tutti i gusti: carte che donano invisibilità, vampirismo e molto altro ancora.



Il potere si perde in multigiocatore


Se dal punto di vista tecnico il titolo mantiene una certa fluidità in termini di grafica e gameplay nel corso di tutta l'esperienza in single player, una volta tuffati nel multi le cose sembrano invece spezzarsi, generando una serie di esperienze frustranti e fin troppo instabili. Trovare avversari di regioni diverse genera un lag spiacevole, capace di compromettere il duello trasformandolo spesso in un epilogo scattoso che finisce anche per concludersi con una connessione scaduta.

Titoli simili si fanno comunque apprezzare nella loro componente offline, capace di mettere a ferro e fuoco intere case nei più affiatati, devastanti, scontri casalinghi tra fazioni di amici pronti a sacrificare tutto al servizio della vittoria. Da sottolineare anche l'impossibilità di supportare controller delle generazioni precedenti, facoltà presente invece in KoF XV e Street Fighter V.