Uncharted: Fight for Fortune
di
Quando pensi che il mondo dei videogame non possa farsi più strano, ecco arrivare la notizia che non ti aspetti. Uncharted: Fight for Fortune, prima bollato come il quarto (e ancora attesissimo) episodio ufficiale della saga, si é solo da poco rivelato nella sua vera natura. Un gioco di carte collezionabili per console portatile. Sì, avete capito bene. Drake, Sully e soci hanno deciso di abbandonare momentaneamente sanguinose sparatorie e pericolose arrampicate per giocarsi il tesoro di turno a carte, comodamente seduti ad un tavolino. Per quanto l'idea possa sembrare fuori luogo e per moltissimi versi inattesa, dobbiamo ammetterlo: siamo sorpresi. Nonostante una prima mezz'oretta di smarrimento, Fight for Fortune é subito riuscito a dimostrarsi intuitivo ma al contempo profondo, stracolmo di segreti sbloccabili e cammei al filone principale e, pur con i suoi difetti, estremamente godibile. Quindi, prima ancora di cominciare la recensione, vogliamo partire da un presupposto: chiunque fosse prevenuto di trovarsi dinanzi ad un classico caso di mungitura di franchise famoso, cambi subito idea. PSVita ha davvero bisogno di prodotti simili. E cosa chiedere di più di un gioco di carte da poter portare sempre con sé?
Il gioco occupa sulla memory stick qualche centinaio di MB. Una volta fatto partire, la prima modalità che salta all'occhio é Cercatore di Tesori, che é un po' come una sorta di campagna principale. Qui potrete trovare decine e decine di personaggi da sfidare in duello, potrete vincere carte sempre più forti da aggiungere al vostro mazzo e scalare la lunga piramide che vi separa dalla vittoria definitiva. Già solo arrivare all'ultima, fatidica battaglia sarà una sfida degna di nota. Infatti, a parte qualche scelta discutibile, l'Intelligenza Artificiale nemica risulta essere sempre una spina nel fianco, ed essere costretti a ripetere più e più volte lo stesso match potrebbe diventare la regola fin da subito. Inoltre, per coloro abbastanza masochisti da voler prolungare la loro “agonia” (o che semplicemente vogliono entrare in possesso di carte introvabili altrove) al prezzo di circa 4 Euro del gioco base possono aggiungercene un altro paio per acquistare anche i pacchetti dedicati al mondo di Uncharted 2 e Uncharted 3.
table_img_223
Le regole delle battaglie non partono neanche col presupposto di voler innovare un mondo già abbastanza saturo come quello dei duelli di carte collezionabili e, detto sinceramente, é giusto così. In un certo qual senso, Fight for Fortune si ispira a quello che sicuramente é il re del genere, un certo “Magic” che chiunque di voi, volente o nolente, avrà almeno sentito nominare almeno una volta. Si ha un mazzo composto da carte di vari tipi (predefiniti, però, nella campagna in singolo), si tiene d'occhio il valore d'attacco e di difesa di ognuna, si cerca di potenziarle in tanti fantasiosi modi tramite i punti guadagnati in-game e, equilibrando al meglio difesa e offesa, ci si fa strada tra le linee avversarie per puntare al "cuore" nemico. Quando l'energia nemica arriverà a zero, é Game Over e potremo passare oltre. La differenza é che qui, al posto dei mostri più strani e di chissà quali creature mitologiche, avremo tutti i personaggi incrociati durante le quattro avventure (cinque, se contiamo anche il fumetto animato “Eye of Indra”) del nostro archeologo preferito. Ma per “tutti”, intendiamo proprio tutti. Da Nathan a Sullivan, da Clohe a Elena, senza dimenticare i vari eserciti mercenari e i cattivoni che, capitolo dopo capitolo, abbiamo tanto imparato ad odiare.
Una volta sul campo di gioco, prima di poter dire di aver concluso il nostro turno, saranno tre i processi che dovremo fare. Sulla sinistra troveremo le carte fazione, ovvero quelle dei personaggi da mettere in gioco. Che siano alleati o antagonisti poco conta, perché potremo utilizzarle tutte senza restrizione. Il numero in alto é il livello della carta: più é alto, più turni dovremo aspettare prima di poterla utilizzare. Oltre che per i danni e la salute, le carte si contraddistinguono anche per i poteri speciali. Qualcuna é stata progettata per ferire di più qualche tipo di personaggio anziché un altro, o per curare il possessore di un certo numero di PF ad ogni suo utilizzo, oppure ancora per attaccare prima che arrivi il suo turno effettivo. Saranno tante le cose da tenere sott'occhio, prima di poter arrivare ad una tanto agognata vittoria, e questi sono solo una piccolissima manciata di esempi.
Scelta la nostra prima carta da giocare, potremo posizionarla in uno dei cinque spazi liberi sul campo di gioco, anche se non potremo farla attaccare almeno fino al turno dopo, così da dare al nostro nemico la possibilità di scegliere prima come difendersi. Posizionata la carta fazione, toccherà poi alla scelta della carta risorsa. Le carte risorsa sono, per farla breve, dei preziosi. Ce ne sono tantissimi, e ognuno ha un proprio valore monetario che noi - ovviamente - dovremo cercare di racimolare per poi poterci permettere dei potenziamenti. Per fare ciò, dovremo prendere un tesoro a caso tra le tre carte coperte a disposizione ogni turno e poi pensare a cosa farne. Potremo decidere di mandare direttamente il tesoro alla cassa, così da intascare 5 monete facili facili, oppure di unirlo ad una carta fazione già in campo. In caso quest'ultima riuscisse a battere in duello una carta avversaria, infatti, otterremo il pieno prezzo del tesoro. Generalmente, é a questo che si dovrebbe puntare. Come risvolto della medaglia, però, in caso fosse il nostro nemico a battere una nostra carta con tesoro annesso, sarà lui a rubarsi tutto, finendo solo per fargli un favore. Unire un tesoro ad una nostra carta, come avrete insomma capito, é un rischio costante, ma é anche l'unico modo a disposizione per fare soldi in fretta e potersi permettere il prima possibile gli attacchi più micidiali.
Una volta scelto cosa fare della ricchezza appena pescata, passeremo all'ultima fase del nostro turno, ovvero quella dei potenziamenti. Soprattutto all'inizio, non potremo far altro che ripiegare su quelli gratuiti e - in un certo senso - più classici. Parliamo di potenziamenti alla difesa, all'attacco e così via. Ovviamente, anche questi andranno uniti ad una carta personaggio già presente sul campo. Man mano che avanzeremo coi turni, dal mazzo ne verranno pescati sempre di più temibili, ma starà a noi aver racimolato abbastanza denaro da poterceli permettere. In linea di massima, ogni scontro di Fight for Fortune é una lotta tra le carte nostre e del nostro avversario, unita ad una vera e propria corsa all'accaparramento dei tesori, in pieno stile Uncharted. Le possibilità sono tante, i potenziamenti altrettanti. Starà a noi conoscere abbastanza i contenuti del nostro deck e, al contempo, cercare di non farci sorprendere da quelli del nostro nemico. Poi vabbé, come in ogni gioco di carte che si rispetti, ci penserà anche la fortuna a metterci lo zampino, quindi nessun problema se a volte una vostra sconfitta possa esservi sembrata “inevitabile”.
La notizia più lieta é che il prodotto dispone anche di multigiocatore, sia online che dalla stessa console. Se l'online sembra essere attualmente piuttosto vuoto e rallentato dai server zoppicanti (inutile dire, speriamo che qui il tempo faccia per bene il suo corso), non é da sottovalutare la possibilità di giocare a turno con gli amici dalla stessa PSVita e a sfidarsi a battaglie strategiche senza esclusione di colpi. Soprattutto qui, il divertimento é potenzialmente infinito.
Se tutto quello che abbiamo scritto sopra fa sembrare Fight for Fortune un vero e proprio gioco da prezzo pieno (lo é sembrato, giusto?), é il lato tecnico a tradire maggiormente la sua natura low-budget. Non che sia visivamente brutto, ma é comunque un lavoro indirizzato al riciclo più brutale. Sfondi, immagini e disegni delle carte infatti altro non sono che pezzi d'artwork riutilizzati o, come spesso accade, veri e propri scatti da sequenze di gioco. Persino le canzoni di sottofondo sono riarrangiamenti di quelle vecchie. Manca anche un vero e proprio doppiaggio.
Il gioco occupa sulla memory stick qualche centinaio di MB. Una volta fatto partire, la prima modalità che salta all'occhio é Cercatore di Tesori, che é un po' come una sorta di campagna principale. Qui potrete trovare decine e decine di personaggi da sfidare in duello, potrete vincere carte sempre più forti da aggiungere al vostro mazzo e scalare la lunga piramide che vi separa dalla vittoria definitiva. Già solo arrivare all'ultima, fatidica battaglia sarà una sfida degna di nota. Infatti, a parte qualche scelta discutibile, l'Intelligenza Artificiale nemica risulta essere sempre una spina nel fianco, ed essere costretti a ripetere più e più volte lo stesso match potrebbe diventare la regola fin da subito. Inoltre, per coloro abbastanza masochisti da voler prolungare la loro “agonia” (o che semplicemente vogliono entrare in possesso di carte introvabili altrove) al prezzo di circa 4 Euro del gioco base possono aggiungercene un altro paio per acquistare anche i pacchetti dedicati al mondo di Uncharted 2 e Uncharted 3.
table_img_223
Le regole delle battaglie non partono neanche col presupposto di voler innovare un mondo già abbastanza saturo come quello dei duelli di carte collezionabili e, detto sinceramente, é giusto così. In un certo qual senso, Fight for Fortune si ispira a quello che sicuramente é il re del genere, un certo “Magic” che chiunque di voi, volente o nolente, avrà almeno sentito nominare almeno una volta. Si ha un mazzo composto da carte di vari tipi (predefiniti, però, nella campagna in singolo), si tiene d'occhio il valore d'attacco e di difesa di ognuna, si cerca di potenziarle in tanti fantasiosi modi tramite i punti guadagnati in-game e, equilibrando al meglio difesa e offesa, ci si fa strada tra le linee avversarie per puntare al "cuore" nemico. Quando l'energia nemica arriverà a zero, é Game Over e potremo passare oltre. La differenza é che qui, al posto dei mostri più strani e di chissà quali creature mitologiche, avremo tutti i personaggi incrociati durante le quattro avventure (cinque, se contiamo anche il fumetto animato “Eye of Indra”) del nostro archeologo preferito. Ma per “tutti”, intendiamo proprio tutti. Da Nathan a Sullivan, da Clohe a Elena, senza dimenticare i vari eserciti mercenari e i cattivoni che, capitolo dopo capitolo, abbiamo tanto imparato ad odiare.
Una volta sul campo di gioco, prima di poter dire di aver concluso il nostro turno, saranno tre i processi che dovremo fare. Sulla sinistra troveremo le carte fazione, ovvero quelle dei personaggi da mettere in gioco. Che siano alleati o antagonisti poco conta, perché potremo utilizzarle tutte senza restrizione. Il numero in alto é il livello della carta: più é alto, più turni dovremo aspettare prima di poterla utilizzare. Oltre che per i danni e la salute, le carte si contraddistinguono anche per i poteri speciali. Qualcuna é stata progettata per ferire di più qualche tipo di personaggio anziché un altro, o per curare il possessore di un certo numero di PF ad ogni suo utilizzo, oppure ancora per attaccare prima che arrivi il suo turno effettivo. Saranno tante le cose da tenere sott'occhio, prima di poter arrivare ad una tanto agognata vittoria, e questi sono solo una piccolissima manciata di esempi.
Scelta la nostra prima carta da giocare, potremo posizionarla in uno dei cinque spazi liberi sul campo di gioco, anche se non potremo farla attaccare almeno fino al turno dopo, così da dare al nostro nemico la possibilità di scegliere prima come difendersi. Posizionata la carta fazione, toccherà poi alla scelta della carta risorsa. Le carte risorsa sono, per farla breve, dei preziosi. Ce ne sono tantissimi, e ognuno ha un proprio valore monetario che noi - ovviamente - dovremo cercare di racimolare per poi poterci permettere dei potenziamenti. Per fare ciò, dovremo prendere un tesoro a caso tra le tre carte coperte a disposizione ogni turno e poi pensare a cosa farne. Potremo decidere di mandare direttamente il tesoro alla cassa, così da intascare 5 monete facili facili, oppure di unirlo ad una carta fazione già in campo. In caso quest'ultima riuscisse a battere in duello una carta avversaria, infatti, otterremo il pieno prezzo del tesoro. Generalmente, é a questo che si dovrebbe puntare. Come risvolto della medaglia, però, in caso fosse il nostro nemico a battere una nostra carta con tesoro annesso, sarà lui a rubarsi tutto, finendo solo per fargli un favore. Unire un tesoro ad una nostra carta, come avrete insomma capito, é un rischio costante, ma é anche l'unico modo a disposizione per fare soldi in fretta e potersi permettere il prima possibile gli attacchi più micidiali.
Una volta scelto cosa fare della ricchezza appena pescata, passeremo all'ultima fase del nostro turno, ovvero quella dei potenziamenti. Soprattutto all'inizio, non potremo far altro che ripiegare su quelli gratuiti e - in un certo senso - più classici. Parliamo di potenziamenti alla difesa, all'attacco e così via. Ovviamente, anche questi andranno uniti ad una carta personaggio già presente sul campo. Man mano che avanzeremo coi turni, dal mazzo ne verranno pescati sempre di più temibili, ma starà a noi aver racimolato abbastanza denaro da poterceli permettere. In linea di massima, ogni scontro di Fight for Fortune é una lotta tra le carte nostre e del nostro avversario, unita ad una vera e propria corsa all'accaparramento dei tesori, in pieno stile Uncharted. Le possibilità sono tante, i potenziamenti altrettanti. Starà a noi conoscere abbastanza i contenuti del nostro deck e, al contempo, cercare di non farci sorprendere da quelli del nostro nemico. Poi vabbé, come in ogni gioco di carte che si rispetti, ci penserà anche la fortuna a metterci lo zampino, quindi nessun problema se a volte una vostra sconfitta possa esservi sembrata “inevitabile”.
La notizia più lieta é che il prodotto dispone anche di multigiocatore, sia online che dalla stessa console. Se l'online sembra essere attualmente piuttosto vuoto e rallentato dai server zoppicanti (inutile dire, speriamo che qui il tempo faccia per bene il suo corso), non é da sottovalutare la possibilità di giocare a turno con gli amici dalla stessa PSVita e a sfidarsi a battaglie strategiche senza esclusione di colpi. Soprattutto qui, il divertimento é potenzialmente infinito.
Se tutto quello che abbiamo scritto sopra fa sembrare Fight for Fortune un vero e proprio gioco da prezzo pieno (lo é sembrato, giusto?), é il lato tecnico a tradire maggiormente la sua natura low-budget. Non che sia visivamente brutto, ma é comunque un lavoro indirizzato al riciclo più brutale. Sfondi, immagini e disegni delle carte infatti altro non sono che pezzi d'artwork riutilizzati o, come spesso accade, veri e propri scatti da sequenze di gioco. Persino le canzoni di sottofondo sono riarrangiamenti di quelle vecchie. Manca anche un vero e proprio doppiaggio.