Unreal Tournament
di
Redazione Gamesurf
FRAG!!! FRAG!!! FRAG!!!
L'intuitiva e piacevole interfaccia grafica del menu principale ci mostra le modalità di gioco. Da queste apprendiamo che la modalità di gioco tradizionale é andata perduta e che ne sono state introdotte cinque inedite prettamente legate al gioco in singolo. Cinque modalità che, comunque, non saranno disponibili sin dal principio, ma che dovranno essere "sbloccate" procedendo in Unreal Tournament. Una scelta che, nonostante l'impatto negativo, si rivela invece ottima ai fini della longevità, che ne trae grandissimo giovamento. Le modalità di gioco si discostano profondamente l'una dall'altra e spaziano dal classico "Deathmatch" ad un furioso e concitato "Gioco a Squadre", passando per il "Capture the flag". La loro varietà é senz'altro degna di nota, in quanto non solo contribuisce nel ben disporre il giocatore, ma riduce altresì notevolmente la possibilità che si generi in lui la tipica sindrome da "tanto ormai non posso più perdere", giacché un mostro del Deathmatch, molto probabilmente, non si dimostrerà tale anche nella modalità "Dominio". Con le dovute eccezioni, s'intende
Non dimentichiamo poi il multiplayer, che, simile per meccanica alle modalità a singolo giocatore, innalza il livello di UT a livelli impensabili. Esiste inoltre un tutorial, che guiderà i giocatori meno smaliziati nei meandri del titolo GT, rendendoli consapevoli delle asperità che li attendono e insegnando loro, nel contempo, movimenti e azioni fondamentali. Tutti coloro che hanno avuto la fortuna di giocare al primo Unreal, saranno senza dubbio alcuno rimasti basiti e indispettiti per la scarsa, infima intelligenza artificiale dei bot. E non nascondo che, apprestandomi ad affrontare il primo Deathmatch di Unreal Tournament, il timore che albergava in me di dovermi scontrare con nemici stolti era piuttosto accentuato. Ma sono bastati cinque minuti per cancellare il passato. I bot si comportano in modo del tutto ragionevole: evitano scontri a fuoco se coscienti dell'inferiorità della propria arma rispetto a quella dell'avversario, si muovono in modo repentino per schivare i proiettili che fluttuano nell'aria, cercano d'infliggere il colpo di grazia al nemico lasciando che un altro si occupi di stordirlo e, dulcis in fundo, possono essere comandati. Nella modalità di gioco a squadre, tramite un menu di selezione, é infatti possibile ordinare ai propri compagni computerizzati di coprire, di attaccare, di muoversi, di comportarsi indipendentemente dal proprio capo squadra e via dicendo. Un particolare, questo, sicuramente apprezzato e in grado di aggiungere all'immancabile azione repentina, una componente lievemente strategica
L'intuitiva e piacevole interfaccia grafica del menu principale ci mostra le modalità di gioco. Da queste apprendiamo che la modalità di gioco tradizionale é andata perduta e che ne sono state introdotte cinque inedite prettamente legate al gioco in singolo. Cinque modalità che, comunque, non saranno disponibili sin dal principio, ma che dovranno essere "sbloccate" procedendo in Unreal Tournament. Una scelta che, nonostante l'impatto negativo, si rivela invece ottima ai fini della longevità, che ne trae grandissimo giovamento. Le modalità di gioco si discostano profondamente l'una dall'altra e spaziano dal classico "Deathmatch" ad un furioso e concitato "Gioco a Squadre", passando per il "Capture the flag". La loro varietà é senz'altro degna di nota, in quanto non solo contribuisce nel ben disporre il giocatore, ma riduce altresì notevolmente la possibilità che si generi in lui la tipica sindrome da "tanto ormai non posso più perdere", giacché un mostro del Deathmatch, molto probabilmente, non si dimostrerà tale anche nella modalità "Dominio". Con le dovute eccezioni, s'intende
Non dimentichiamo poi il multiplayer, che, simile per meccanica alle modalità a singolo giocatore, innalza il livello di UT a livelli impensabili. Esiste inoltre un tutorial, che guiderà i giocatori meno smaliziati nei meandri del titolo GT, rendendoli consapevoli delle asperità che li attendono e insegnando loro, nel contempo, movimenti e azioni fondamentali. Tutti coloro che hanno avuto la fortuna di giocare al primo Unreal, saranno senza dubbio alcuno rimasti basiti e indispettiti per la scarsa, infima intelligenza artificiale dei bot. E non nascondo che, apprestandomi ad affrontare il primo Deathmatch di Unreal Tournament, il timore che albergava in me di dovermi scontrare con nemici stolti era piuttosto accentuato. Ma sono bastati cinque minuti per cancellare il passato. I bot si comportano in modo del tutto ragionevole: evitano scontri a fuoco se coscienti dell'inferiorità della propria arma rispetto a quella dell'avversario, si muovono in modo repentino per schivare i proiettili che fluttuano nell'aria, cercano d'infliggere il colpo di grazia al nemico lasciando che un altro si occupi di stordirlo e, dulcis in fundo, possono essere comandati. Nella modalità di gioco a squadre, tramite un menu di selezione, é infatti possibile ordinare ai propri compagni computerizzati di coprire, di attaccare, di muoversi, di comportarsi indipendentemente dal proprio capo squadra e via dicendo. Un particolare, questo, sicuramente apprezzato e in grado di aggiungere all'immancabile azione repentina, una componente lievemente strategica
Unreal Tournament
8.5
Voto
Redazione
Unreal Tournament
Incredibile. C'è tutto, ma proprio tutto quello che un amante degli sparatutto in soggettiva avrebbe potuto desiderare. Ma non solo. In Unreal Tournament c'è anche quello che un generico giocatore cerca in un videogame. Un grandissimo gioco, incredibile da soli, semplicemente incommensurabile in multiplayer (che sia in rete LAN o in Internet). Lo scontro ai vertici tra Quake III e il titolo GT, comunque, non vede nessuno dei due titoli prevaricare sull'altro, giacchè solo di gusti e di opinioni si tratta. In quanto a mera grafica Q3 vince, per quanto concerne le ambientazioni Q3 soccombe e si potrebbe procedere con questi futili paragoni davvero all'infinito senza poter poi decretare il vincitore dell'epica sfida.