Unreal Tournament III
di
Paiano Walter
Naturalmente, una volta presa la bandiera il trucchetto non sarà utilizzabile, e a noi toccherà riportare la bandiera nemica fino alla nostra per segnare un punto.
A chi si aspetta una mezza dozzina di mappe tutte uguali e stereotipate, consigliamo di guardarsi gli screen: intricate foreste, complessi industriali, ponti affiancati da strette gallerie e sovrastati da imponenti architravi, ma anche città piene di vicoli ciechi, sottopassaggi e barricate fanno dei level designer di Ut3 degli ottimi rivoltatori di frittate: il gioco è lo stesso, ma la varietà delle ambientazioni evoca più del dovuto, un po' come un Call Of Duty enfatizza al massimo l'azione piazzando il giocatore al punto giusto nel posto giusto.
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Dal punto di vista dei veicoli abbiamo mezzi capaci delle più mirabolanti acrobazie aeree e terrestri , ma mancano all'appello mezzi esclusivamente marini, anche perché mancano mappe che facciano di una distesa d'acqua una variabile strategica.
Si tratta ad ogni modo di mezzi armati alla perfezione per attacchi mordi e fuggi, corazzati per resistere fino ad oltranza o progettati per fare in modo buono entrambe le cose, sfoggiando sempre e comunque armi d'offesa, texture e intelaiature esteticamente affascinanti.
Non potevano certo mancare i cosidetti Mutatori, piccole modifiche grafiche o di gameplay: tra questi una sorta di slow motion che si attiva ogni volta che uccidiamo un nemico, l'aumento del ritmo di fuoco delle armi, l'eliminazione di tutti i power up dal terreno di gioco, l'uso di un solo tipo di arma, la visualizzazione esagerata delle teste in base alle uccisioni o aiuti in termini strategici o di armamento per i giocatori che vengono fraggati più spesso.
Sul fronte della giocabilità, se confrontiamo il prodotto con uno qualsiasi degli fps più decorati di questo 2007 notiamo un confronto quasi sempre alla pari: grande varietà di armi e veicoli, ognuna con un fuoco primario e un fuoco secondario con possibilità di unire i due effetti in varie combinazioni devastanti, variazioni continue del ritmo di gioco, possibilità di introdurre i Mutatori, presenza sul campo di gioco di potenziamenti, armature e dispositivi (quali le mine a ragno, le cariche o i generatori di campo lento). Aggiungiamoci una certa longevità assicurata da campagne e mappe offline, la sfida multiplayer e la presenza dell'Unreal Engine 3 Editor per creare nuove arene, e otteniamo un titolo che difficilmente lascerà i nostri hard disk. Ma cosa rende particolare questo motore grafico, l'Unreal Engine 3, di cui Unreal Tournament è il cavallo di battaglia?
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Anzitutto un'ottimizzazione di buon livello, che consente di far girare il gioco a livelli eccelsi anche su macchine di media potenza (gli screen sono presi da un processore a 3,4 Ghz, Geforce7600gs e 1,5 Gb di ram), poi una caratterizzazione dei movimenti, delle texture e dei riflessi davvero evocativa.
Tra i protagonisti della campagna e i personaggi di Gears of War, la killer application che nel 2006 si guadagnò diverse lodi su Xbox360 ed è ora disponibile per PC, notiamo diverse somiglianze, mentre nell'ambiente di gioco il gusto per l'illuminazione sfocata e i riflessi esagerati si accompagnano a texture sgargianti e effetti grafici esaltanti, portando all'ennesima potenza quanto di buono già visto in GOW.
Un comparto sonoro di tutto rispetto, dinamico rispetto all'azione e sempre all'altezza della situazione, anima non solo gli scontri offline ma anche le arene multiplayer, che in tanti giochi dello stesso genere risentono di una imbarazzante apatia sonora. Non è così in questo caso, ed è per questo che Ut3 si candida con largo anticipo a essere il migliore Fps da giocare online a partire da oggi e per molti mesi a venire.
Cercare situazioni in cui il level design o il ritmo di gioco perdono la propria eccellenza è difficile, perchè pur rimanendo improntati a uno svolgimento frenetico offrono diversi spunti tattico-strategici interessanti e molte situazioni varie. Se pensate che presto i Mod saranno rilasciati a decine e decine, non c'è un solo motivo per cui lasciarsi scappare Ut3. A meno che i videogiochi in cui si spara non riuscite proprio a digerirli.
A chi si aspetta una mezza dozzina di mappe tutte uguali e stereotipate, consigliamo di guardarsi gli screen: intricate foreste, complessi industriali, ponti affiancati da strette gallerie e sovrastati da imponenti architravi, ma anche città piene di vicoli ciechi, sottopassaggi e barricate fanno dei level designer di Ut3 degli ottimi rivoltatori di frittate: il gioco è lo stesso, ma la varietà delle ambientazioni evoca più del dovuto, un po' come un Call Of Duty enfatizza al massimo l'azione piazzando il giocatore al punto giusto nel posto giusto.
Dal punto di vista dei veicoli abbiamo mezzi capaci delle più mirabolanti acrobazie aeree e terrestri , ma mancano all'appello mezzi esclusivamente marini, anche perché mancano mappe che facciano di una distesa d'acqua una variabile strategica.
Si tratta ad ogni modo di mezzi armati alla perfezione per attacchi mordi e fuggi, corazzati per resistere fino ad oltranza o progettati per fare in modo buono entrambe le cose, sfoggiando sempre e comunque armi d'offesa, texture e intelaiature esteticamente affascinanti.
Non potevano certo mancare i cosidetti Mutatori, piccole modifiche grafiche o di gameplay: tra questi una sorta di slow motion che si attiva ogni volta che uccidiamo un nemico, l'aumento del ritmo di fuoco delle armi, l'eliminazione di tutti i power up dal terreno di gioco, l'uso di un solo tipo di arma, la visualizzazione esagerata delle teste in base alle uccisioni o aiuti in termini strategici o di armamento per i giocatori che vengono fraggati più spesso.
Sul fronte della giocabilità, se confrontiamo il prodotto con uno qualsiasi degli fps più decorati di questo 2007 notiamo un confronto quasi sempre alla pari: grande varietà di armi e veicoli, ognuna con un fuoco primario e un fuoco secondario con possibilità di unire i due effetti in varie combinazioni devastanti, variazioni continue del ritmo di gioco, possibilità di introdurre i Mutatori, presenza sul campo di gioco di potenziamenti, armature e dispositivi (quali le mine a ragno, le cariche o i generatori di campo lento). Aggiungiamoci una certa longevità assicurata da campagne e mappe offline, la sfida multiplayer e la presenza dell'Unreal Engine 3 Editor per creare nuove arene, e otteniamo un titolo che difficilmente lascerà i nostri hard disk. Ma cosa rende particolare questo motore grafico, l'Unreal Engine 3, di cui Unreal Tournament è il cavallo di battaglia?
Anzitutto un'ottimizzazione di buon livello, che consente di far girare il gioco a livelli eccelsi anche su macchine di media potenza (gli screen sono presi da un processore a 3,4 Ghz, Geforce7600gs e 1,5 Gb di ram), poi una caratterizzazione dei movimenti, delle texture e dei riflessi davvero evocativa.
Tra i protagonisti della campagna e i personaggi di Gears of War, la killer application che nel 2006 si guadagnò diverse lodi su Xbox360 ed è ora disponibile per PC, notiamo diverse somiglianze, mentre nell'ambiente di gioco il gusto per l'illuminazione sfocata e i riflessi esagerati si accompagnano a texture sgargianti e effetti grafici esaltanti, portando all'ennesima potenza quanto di buono già visto in GOW.
Un comparto sonoro di tutto rispetto, dinamico rispetto all'azione e sempre all'altezza della situazione, anima non solo gli scontri offline ma anche le arene multiplayer, che in tanti giochi dello stesso genere risentono di una imbarazzante apatia sonora. Non è così in questo caso, ed è per questo che Ut3 si candida con largo anticipo a essere il migliore Fps da giocare online a partire da oggi e per molti mesi a venire.
Cercare situazioni in cui il level design o il ritmo di gioco perdono la propria eccellenza è difficile, perchè pur rimanendo improntati a uno svolgimento frenetico offrono diversi spunti tattico-strategici interessanti e molte situazioni varie. Se pensate che presto i Mod saranno rilasciati a decine e decine, non c'è un solo motivo per cui lasciarsi scappare Ut3. A meno che i videogiochi in cui si spara non riuscite proprio a digerirli.
Unreal Tournament III
9
Voto
Redazione
Unreal Tournament III
Se Unreal Tournament 3 fosse uno sparatutto ripetitivo e scontato non saremmo stati qui a lodarlo come, in massima parte, abbiamo fatto. E' un cavallo di razza che corre coi paraocchi, ma lo fa con eleganza, intelligenza e un certo gusto per la scenografia e la strategia. L'Unreal Engine 3 fa faville senza richiedere un PC ninja, e trova nella longevità e nell'inventiva di questo terzo capitolo della serie un'incarnazione più che degna, anche se non tutte le scelte di gameplay sono azzeccate, e la stabilità non é assicurata.